Volontà - anno V - n.5 - 1 dicembre 1950

ANNO V n. 5 1 dice•bre mo I DISCORSI DI MR. DA YTON I L SlC:\'OH DAYTON 1 <'npo dclFECA in Jtalia (cioè (·apo-distrihutor(' del df'naro dello Stuto amcrii·ano in ltnliu. per i fini dello Stato am<·· ricano) ha ripetuto i11 vari discorsi i eo11ce11i dt·I suo primo disc;orso d~ Genova. Oic,:, dopo nnevitabile pistolotto di lodi al governo in r:iri,·r,, poche idee essenziali: l) l'Italia è un piwsc con 50 milioni ,li uhilanti. di cui J8 milioni son lavoratori; 2) come- F-i ~picg:1 che una fmniglia di 50 in rui 18 son abili al lavoro non riesca a mnntcnen•i ad tm liwdlo cli vjla civil<'?: 3) si spicJ!n con l'azione della cla~e dirigcnlt· itali:urn, ,·lw u1i– lizza i fondi EHP ai.sui 1>iù per i ~uoi fini partit·olnri che per i hirngni dt!I popolo; ,i) occorre quindi richiamnl'c ~li iudu~triali i1ali:111iad :u·<·or– gersi d1c hanno in Italia un mcrcnto cc(·cllcute. vai-lo. \'On :iO milioni di. 1·lic11ti potenziali: che li servano di quanto lor mnm·:l, 1!d t•cco lavoro per tolti - ed ntlravcrso il lavoro per tutti, l'aumento dei s:.1bri e dcll'dtì– <'itmz:1 mcdin 1u·odnttiva, e l'elevarsi <1el tenore di vita i:;enernlc. Un hèl quaclro, se fosse possibile realizzarlo. Dovremmo dire al signor Daytoil: ecco i paradossi d'mui ~ocicli°i c.Jrn lrn per regola il profitto, che giustifica f'd nJimcnt:t nna lotta in cui uomini son Jntti dall'aviditù di <lcnaro lupi per altri uomini. Ecco un sa,z.– J!:iOdella società «cristiana» e «Jibernle» che toll<'rn al suo verlicc i rit"·• chi sempre più ricchi, per i qual"i la Chie"n minaccia l'inferno ncll'~•I di Ili ma intanto è larga di benedizioni in queslo mondo presente. Si s:.1 hcnc difatli che in Ttnlin v'è una pl'OJ?l'<:~siva concf'ntrnzione df'lla ricchezza. dH: sempre più acuto è lo s1>irito di preda elci ~randi ricchi. che scmr>n· più intollerabili! è la miseria dei 1>overi. Si sa bene ,rncl1c - diagnosi falla ,li reccn1c eia don Sturzo - che tutto ciò si sostiene nonostante sia con– tro il ~enso comune, sol perché in Italia tulio è corrot10: marcio nel pro• fondo tutto l'apparalo &totale, marci J!:li apparati dei Partili politici, nrnr– cia In Chiesn anch'essa politicanh! (qu<>sto don Sturzo non l'ha rlf'tlo). mal'cio il cittndino medio eh(' sa solo ubbidire. che rifiuta di pensare. Si sa che tnlf' è la condi1.ionc in cui il ventennio cli clillaturu fn~-i~ln -- venuto •lopo In dillatura liberale di Giolilti -· ha ridolfo gli itnlinn,. ~fa tullf c1ues1i son 1liFcorsi n<'~ativi.

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