Volontà - anno V - n.2-3 - 1 ottobre 1950

LA MONETA NEL PROBLEMA SOCIALE I L SEPARARE ed il clussificare è l'essenza dell'ordine <·hc chia– risce, <1mmdo si considernno i pro– blemi del vivere; ma è anche facile invece che oscuri le inter-relnzioni trn gli oggetti che si classificano, e quindi alteri la loro importanza re– lativa. Tra i problemi del vivere abbia– mo visto elencati l'organizzazione r educazione il governo i I gruppo I' associazione I' occupazione ccc. Nel corso della storia abbianto in– eontrato la monarchia assoluta f' quella limitaln il governo costitu– zionale il parlamentarismo la divi– sio11e dei poteri i senati i parlamen– ti i consigli le diverse forme di vo– tazione la rappresentanza propor– zionale ecc. Sentiamo parlare del problema sociale del problema poli– tico ecc. Che cosa è il signifi<'ato re:alc di. tulto ciò ? Che cosa han cercato di fare, gli uomini che nt' hunuo fatto via via il cé111ro della loro allività ? A mio avviso. tutto quell'insicm<' i11volve un problema solo: In que– stione del prendere decisioni. E sic– come In natura di onesto fondanwn– tale problema non - mi pare ahhn– slnnza chiaramente dimostrata, vor- r<'i tentare ~i darne una delinea– zione abbastanza nella per costituir– iii in punto di par·tenza d'ulteriori riflessioni. Non v'è dubbio che gli uomini Jrnnoo co-opernto per centinuia di migliaia di anni. Essi lo hanno fatto per utilizzare i vari grndi d'abilitù cl: es,,erienza d'iniziativ:.i delle sin– gole persone a sco1>i di aiuto reci– proco. Anche la divisione tra i scs,.. si è una s1>ecie di divisione di com– piti a mutuo vantaggio, poichè l'es– sere umano appena nato è trn gli animali meno ca,lnci di bastare a se stessi. Si può dire che senz11 l'aiu– to reciproco, realizzato in qualche modo sia volontariamente che sotto obbligazione, In razza umana non :wrcbbc potuto soprnvvivcre. Ora, è chiaro che <1uaudo un qualsiasi numero di persone si riu– niscono per fare una qualsiasi cosa, la 1>rimu questione che tra essi si prcsenlu è che cosa fare, e perchè, 1~ quando, e dove, e come, e clH· co1-,aciascuno immette nell'impresa comune, e che cosa ciascuno ne trnr– r:1. E nnturalmen1e, quanto 1,iù essi upprofoncliscono i parlicoluri del– :"azionc proprn;ta, lanto più m1me• 145

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