Volontà - anno V - n.2-3 - 1 ottobre 1950

tiva, richiede wia certa maestria ddla fornrn artificiale di cspreS!"ioue pnma d1c possa scaturire l'csprcs• ~ione spontanea creativa. L'alto ma• leriule dello scri, 1 e1·e richiede l'uc• quisizione di una abilit.ì el.ic ve.un~ tnrdi Bella storia della razza uma• ua: l'ass.imilazionc di u.11elemento ,!dia ("ullura trudiziouale; l'acco• moda111c1ilo ad \UHI convenzione ar• 1ificiale. Mn mm ,·olta superate le fondamf'nlali diffi<'oh.ì, il bambino trova un nuovo mezzo di cs1-.res• sione. Cerchiamo di 11011 inihido con una pedanleria eccessiva sulla for. 11111. I primi componimenli o po,~sic dl:'i bambini sono 11reziosi inizi. La• sciateli s,,ih11•pare liberi dalle l)C· ilanterie riguardanl i la calligrnfia. lo scrivere con lellera maiuscola, la punteggialura o l'ortografia e la forma gramma1 icalc. Lasciateli scriver<' e scdvere. liberamc::1te, e 11011 guardate alla formn. E' n,·c·essario cli<' i bumbini ap• pr<'ndano una leggibile grafia e si C"(lnformino agli usi correnti. Ci so- 110 vari sistemi per uiutarli a vedere quesln nec·cssit:ì p!'1· dnl' loro suffi. ciente pratica per rap:giungere losco– po. l\la questo doncbbe in un pri• mo tempo costituire mm matnia se• paratn dalln mnniCestnzione creativn altravcrso lo scritto. Prima o poi il bambino drsidcra d1e gli altri leg• gano ciò ehc e~li ha sci-i110. Lo Sf•rivf>re, c·omc mezzo di comunica– zione. richiede disci1,lina dellu for- 11u1. E l'apprezzamento di un eom– pvnimento eia parte di ahri è ri• dotto, !"C i simboli convenzionali per rendere lo SCl'itto intelligibile non sono bene usati o se l'usanza ~ spiacevolmente ,•iolata. Il fan• ciullo, man 1uano che si matura, può notare ciò sia con il confronto coil gli scritti dei suoi compagni, si,1 con un minimo cli guida da par– Ll- dcll'inscguantc. Allora egli può disciplinare la sua forma letteraria a vantaggio e non a detrimento dt-1111 inunaginuzione. d) J I moderno progrnmma sco• lnstico non provvede solo a facilita• re e stimobrc In sua vena c1·eu1iva, ma vnlorizza ogni soggetto capace di destnre interesse. Fa conoscere al fanciullo la buo• 1w le1tera1nra, Ja buona musica, l'orte, e fo· mette n contatlo della natura, evitando scrupolosamente di distruggere l'apprezzamento emoti– vo con un eccesso di analisi acca• demica. E incoraggia interessi intellettua• li. C'è una ba~e di· elementi essen• :r.iali di stu,dio; una certa conoscen• z,1 dell'aritmetica, per esem,,io, è N'senziale ad ogni }JCrsona nell'nt– tuulc noslra ("Ìvilt,ì. Così è neccssn– l'ia anche una conoscenza elci fon– d.unenli dellu storia, della geogra– fia e delle scienze. Menlrr questi el<'menti essenziali, comuni, devo– no venire appresi eia tutti, la curio• sità intellettuale ciel fanciullo do– vt"Cbbe avere un cnmpo libcrn per andare oltre di essi. I bambini han– no una nalurale .brama di appren– dere, che è inerente alla razza uma– nn come In brama di cibo. La scuo– /,1 tradizionale In perde spesso di ,,isla !)Crchè f"Ssa 1•er lungo lcmpo si è nutrita di un matel'ialc accade• mico indigesto o per lo meno sgra– devole. '< Se noi potessimo soltanto con– servare la curiosità del bnmbino non ancora ,·ducato >>, dice l'emi· 131

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