Volontà - anno V - n.2-3 - 1 ottobre 1950

che nessuno couoscc la vcrn uuiea vrn del progresso sociale: In snggez- 7a umanu non si è ancoro evoluta ::.ino a <1ucslo pwllo. La no:-tra uni– c.1 i,pernm:a poggia nel dnrc largo cmnpo n differenti cs1,crimcnti e idee, i,egucm1o <1uclli che nl mo– mento sono più promcltcnli, ma nrni impNlcudo In critica, l'inveu- 11vn sociale, le nuove idee e i 11uovi c.. i,criuicnti. Favorire il nalurnlc s1,irito crcn– ti,o ,lei fanciulli. incoragginrc le mcntnlitit nud:u:i per qunnto etero– dosse, regolare J"educnzione uffiuchè i,;j sviluppi qualsiasi inizii1th 1 u e iu– \'('ntiva del fouciullo, mcccunica, ar1is1ica, in1ellcttu11I<' sociale. que– "ta è In :-trndn del progres.50 umano. Mo un corollario csscnziulc n ln– k m11uifostnzione è, come :-cm1lrc. una disciplina so~H·nitricr. Lu di– sciplina dell'nnnli8i c:ritien. d<·I pen– siero rigoroso e drlla vnluluziouc obbiettiva e csscnzial1• per ottcncre I.K.'ncfici dai liberi cs1,crimru1i. Quali sono alcuni dementi di un 1,ratico progrnunua i:.col.1::.tico, che iucornggi In nuto-t•:-prcssiouc, l'ini– zi:11.ivn, lo spirito crcuti\'O r 111di– sciplina soslenilriN' ? In primo luogo la ::cuoia de,c es• -,.:c1·euna istituzio1w vernmrnlc tlc– mot.·rnticn. con unn dcmo1·r.u:ia d– r.,11ivn d~lla bnsc ulln sonunitì1. Lo spirito e J"ammini~trnzio1w dc-Ila scuola do,•rcbbcro , ivcr1· (li libcrtù e di rc!<pomnbilitù. Con questo panorama Jl:Cncrale passiamo dirc1tarne111c a piÌI s1,ecifi– ,.; elcm<·nti cl<"I pro~rnm11111. e,) • Quando uni purli11111,, df'lla auto-c!pressionc, ,•i<"ne i;.uhi10 al 1>emicro l'espressione J!:rafica o pia- stica. E" uno ,.fogo piÌI primi1i,•o di qualsiasi altro che imolga le p:t· role. E~o è del tutto a-morale: cosi il bambino , i 8Cntc solo un minimo di inihiziouc, e spc~o con <1uel mezzo rh,ela :.e·ntimenti che f'J!:li non osa o uon può esprim<"rc cou 1,:i• role. Anche nel giardino d"infauzin @i è lrovato che le pitture· e i di– !"q~ni scn:.r.11forum dei bambini c~primono il loro seulimcnto. Date f'Olori e carta con cui disc~n:1rc. <' ogni bambino troverà :.oddi~fozionc nc:ll'csprimcrsi. l suoi ,,rimi lcnta– tivi sono un informe giuoco di co– lori, di linee e di nias._~: a ,,oco a poco egli vede iu ciò che melte ,::ii', sulla carta alcune suggcs1ioni di immagine del mondo che lo circon– da. Le ru:!somiglinuzc possono ~ru&::· gire all'osscr\'alorc adulto. poicl1è lt· forme che una per~ooa Hde n<•llc· nu\'ole o nelle fiamme po:-,.0110 1·s– ~crc del 1u110 indistini;uibili d:t al- 11n persona. Ma grndualmcntc 111 (orma emerge e il bambino si cli– lclln nella riproduzio1lt' di H"m11liei figure di cose rrnli. L'nllitudinc del /a1wi11ll0 11 (Jl.ll'• slo studio è molto lx•n<· <'.i.pre:-...i.a d una bambina ili cinque anni clu• io una \'Olla ebbi o<.Tasion(• di 0~1·r– \'11r(' mentre c•olur;wa 1111 J.!rnndf' fo. i;!:lio di rnrta. 1c Hap1,rcfcnla (j1H1lco:-a I(' ehi<'si - o di~J!lli lauto pt.·r forc-?». ,, 1\aturalmcutc, rnppn•sc111a quul– ch(: cosa )), CS:!ll mi rispos,~ senza alznrc In 1est11. 1c i\la ,·he co~n JH'O· pl'iumcute?" io incalzai. Essa mi J!IU1rdòcou uno ~gunrdo sprezzante: " Come po8So dirlo rn 11011ho un– cora finito '! n. Questo puro spirilo creati\'o dc\'c ,·('nire consen·ato. poichè l'inse- 129

RkJQdWJsaXNoZXIy