Volontà - anno V - n.2-3 - 1 ottobre 1950

fino alla endutn del ~ocialisn10 sptt• rio. Ma allora. die razzza di sistcnrn filosofic·o è il marxismo? Jnfinc, vnl In pcun di fis::arc due note ancora: l) S1aliu CSJ>rime a pail!g. 346-47, certi concetti 1>er cui la rcpub• hlica dc1uocralicn è « buo,w e cM- 1iva », per lei si lottn o conlro di lei si lotta, n secondo del <e momen– to >) st'orico in cui ci si lr-ova. Nei fotti, i nostri cari marxisti che si proclnnrnno 11renlisli)) dovreb– bero riconoscere che a l01tar per la repubblicn democratica ci si finisce sotto ... o l'cscm1>io italinno no11 è sufficiente ? Ah i I dianwt, che scherzi ! 2) Le ultiu1e osservazioni dei gcorj!:iani in nrJ?omcnto mctodolo~i– co, cd in particolare 111l)retesa di (C saltctr fuori cli. se, stesso, e dentro i'JC stcs.~o 1) si 1•onc (se Stalin 11011 lrn dcfol'mato il loro pensiero) come cscm1>io tipico d'un idealismo-vo• lontarismo veramente metafisico, in <·ui cadono tro11po spesso certi nrrnr- chici. e non !lochi. · La te~ria materialista Metodo dialettico. Teoria mate– rialistica. Cioè? Ricordo un tem1>0 nel quale, die– lro suj?geslione del Moudo!Io (il cui t< rovesciamento dclfo pmxis )> uucOr mi appare f)iù valido dei pura-volon– tarismi cli An1onio Labriola, iclc11- lisla in pcctore, e caro quindi cosi alla destrn liberale come alla sini– stra holsce\'ica) sc,ruii le trnccc del mnterinlismo: cln~li inizi (D<·mocri• to. Epicuro) su su fino n Hohbcs, a HelvC'lius e a d'Holhac. ParN'(•hi di 114 questi mntedulisti (da Hobbes a t1·Holhuc ccrt:une1ùc) avevano il di– fclto di 1,rofessare un matcrinlismo 11~~olu111mcn1c ... melufisico, da qtlllll• to esso cm immobile, altrettanto nstrntto e determinato e non • li– bf'ro quanlo certe · fonue d'ideali– smo. Marx, o meglio Feucrbach, lo avviano lo sciolgono lo rendono u– mano (e uon più deista, adoratore tli una Matcda=Dio!, quale sono as~ai gli anarchici a ritenerlo, cd un poco nuche Kropotkin, ma cer– tamente no Dakùnin. "') Ciò è spiegato i1bbast:mza bene du S1alin, per quanto la sua discu55ione 11 proposito di /orma e contenuto (v. nota u pag. 359) suoni un poco tro1>po <e aristotelica»: par di le~– gcrc che In 1< potenza >) tende a farsi 1< alto », con tutte le consegucuze ir– riggimcntatorie di una formul11zionc che si mostrn lauto adattu ui gesuiti come ai bolscevichi. Sopratutto, è ben ,•ero che (da /ormt1 di appropri"• zio,ze dei prodoui clelfo produzione 11011corri.~11011de al. co111enu10 socfolc dellll prod11zio{1e,> (cioè, mentre sia– mo in regime di la,•oro collettivo In Conna sociale è ancora privatistica). Ma ciò rimane in Stalin una pura constatazione; non è un'idcu che agisce, e non è cerio inanellundo tante coustatnzioni 'pur vere che si 11rriv11a far muovere qualcosa! Co– de~to è il grande pericolo « metafi– sicizzamc >> che minaccia il malcria– lismo dialettico. Lo cm allora per Stalin. Lo è o~gi, quando cndc in mano ai nostri µ:iovnni filosofi semi• tomisti, per i <1uali In forma diviene non si sa perc-hè, carica di forza (?) 111-(f'lll<'. 4 ) Op. cit. pag. li-20; pagg. 45-47.

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