Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950

A N T o L o G A ARTE E LAVORO E 1ARTE è L'espressione della gioia dell'uomo t1I lavoro. Se queste parole non sono di John Ruskin uc riassu,uouv. almeno, la sua idea maestra. E non c'è, pi:r me, nessuna idea più importante. Se Ja gioia del la,,oro è possibile iru/ividu«lmçnte, <Jtmle follia è per un uomo accettare di lnvornrc senza gioi11 ! Se la gioia del lavoro è general111c11tc possibile, quale delitto commet– te In sotict!1 condannando In maggior parte degli uomini n lavori di– Sf!:Ustnnti ! Dato che, oggi, tutta la gente onesta lavora, ciò significa che siamo costretti nll'iuiclicità, IJJCutre sarebbe sufficiente permetterci la fclicitù. La soddisfazione intima che può nascere da qualw1que ojlera m :uma.le ha per fondamento l'ardente interesse cli un uomo sauo per una vii.i s..1n,1. Vi vedo quattro clcrncnli di piacere: lu varietà. la speranza di cr<'ai<'. la diguitù del1'01>ern utile: infine la ricompensa mistcrio«n che accompa~na ogni esercizio intenso ,1clle no!lt1·c facoltlt fisiche. Queste condizioni. realmente e pienamente rcnlizzatc 1 rcndouo il lavo– ro allracnte, e ciò si 1>uò dimostrare in poche pnrole. Preudinmo In ut1,-iet<Ì. Chiu1H1ue si sin servito ,!Pile sue dieci dita. conosce molto bene il pinc<'rc d,c gli 1>rocur:i la C'On<'lusione di 1111 r>rimo compito e 1nuì ima~inarc nnC"he il dis~nsto eh<' awehbi• se dovc~sc rieo- 111inciarlo 1111ta In sua \'ila. Prendiamo la spcrn11::a di l'reare. E" rattcsa di produrre una cosa bella o eccellente: di compif're. come uomo di mestiere. <1ucllo che non si po1rebhc cerio fare altrimenti: d'ns.mmersi un'opera chC mcvll bisoJ!nO di voi f' di nessun nitro. C'è q11nlcu110t·hc 11011 può (·omprcndcrc <1ue,:10 f)ill('.(•I"(' ? Nou è meno fadlc vedcl'C come il ris,,cllo di s<'m,to dall"utilità co– ,;;rie11te tlo,1·(•hlw nddoldn• lo sforzo del l:woru1or<'. Sentire c·ht· \'Oi dov<"fr far(' il \"nglro eonq•ilo 11011 per ~odisfare la s1upidi1ù di un pnzzo o di una bnndn di pa;,;zi. ma perrh(" es-so ne \'aie vt>ramcntc la pena. e«.·co quello c·hc niuta nd nrrivnn· alla fin•· di una !dOrmtl:l di hl\oro. ()unnlo al pitlc-erc .~Cll!illtlfo non rn;?:ionato ild luvOl'O fì~ico. f•rc:-do du" 59

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