Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950

manda pubblicamente agli altri: Si puO rim«11ere 11eWi1t1erno elci simlacali. senza COII, <JIICSIO CSSCt"C meno a11arcl1 ici. ? Un momcuto. Noi. in Spap:nu. <:i i11111oninmo sponlanenmenlc l'ob– blip:o di appurtcn<.-rc al sindacuto <lella nostrn ,,rofcssione e di scio- 11crnn• quando In m:1p:gioranzn de– cide lo sciopero, anche se i I mo– mento. 1>cr u1111 rugione quulsinsi. non ci sembrn 1,ropizio pf'r furlo. O"nhronde, 1mò 11u1werc all"unur• chismo l'csistcnzu di uuc-lei imlx·• ,u1i di spirito nnlistt1tnlc. anlipttrlu– mf'nlarc scmprt' pronti H vitalizzu– r,. I<• nostre inizinli\•e? Do"rehbe l":111archismo rinum."iar·c ttl loro c·on– ("flrro per tcnrn 1lt·ll'i11cocrcnzt1 di iòòOIIOSlttr(' ap:li llCC'Onli lllllJ!:1,!ÌOrilflri"! l:1 <1unnli cusi In nuturn di quC!Hi ;1(·cordi può ,ernmf'nl<' INlcre la tli– j!llilù defl'indi"iduo ? ~el :aindnc-alo c-crchiamo coordi- nazione per 1ra,,olgcre quanto pri– mu l"ordinnmento attuale. hwcce ltt nostra prescn:w nella fobbricu o ncll'officiun - do"c siumo cal1,c• slati senza rigunrdi dalla disc:·ipli- 1111 iutpOsla d11I IHtdrone - lomeul;i in modo positivo (•iò t·hc vogliamo dii!lruJ!l!Crc. E 1>oi l"i scmbrn che solid:iriz:ta• re cogli .sfru1tati - anche se forlo impone c·crle contraddizioni se117.11 nl<'un peso spccific·o - sia u111111011 sprel!c,,olc· maniFcstnziouc cticu ... Siamo sit:uri che ~nza il nostro in!Cr\'Cnto nei sindacati. il tcnlati– ,o del 1936 nel :-l•nro di S<>illiluirf• alle lcp:p:i e all"autorit;Ì il lil>f•to m·rnrdo trn gli individui liberi e i liberi :.::ruppi. orp:1111i7.zamlo la ,il:i SO("iale all'iufuori di o:.::ni iuj!Nf'II· za stata!C'. non n\'rcbbe scrillo lf" hclf,. pnµ:inf' che 1ut1i conoscono. F.USElllO C. CAIIHtl • Q11eSle ,io,e ili t;.C.C. elle, come dice l'Autore, s; ri11Qr1U11(J u} dir;erw /)f!HSiero di IJorglii, 1:orrebbero e"ere II lor r;olta discusse. cm1piame11te. Aperli c, Wtll? le i1lf!l". speriamo che altri .si c1uu111adi ri.spondere a E.C. Curbo. Se ,io, cercl1ere1110 11oi di precisare lo po.si :io11e del ,;111ppo di e Volo11tà •• che i,, .so.st ,111:a i! c1.s.sc ,i a ffi11e " <11u!Uu di llnrghi, rJ,,. ci pore 11011 .sfo .stata of/ro11tata do queste 11ote i,, ciò elle l,a di i:en1• mcnte profondo ed 111111ale. V. VENDETTA A Parigi, il ttolito 1"rib1111ale di seme per bene llfl i11c11ricuto il bofo di occide,., Julien Demay, m1 ,;ial)(mc, nipote di Do1111oi - cha ·.s'eru re.so et colpevole» di n1ri o.uu.ssi11i e /11rti. Pranm,ciMo il r;erdelto, il l're.sideme Ila chie.sto 111 co11damw10 a morte $e ,ir;e,·11 ,wllo do dire. Ed ullora e1li ha prommcima 11nt1lm1gl1i.s.sima (mtvdi/eMr, cl1e ha portu10 alle lagrime onc/ie alc1mi giurali, che /10 conww.uo pe.r/iilo l' Acc111more p1Jbblico. StJSltm:o del .u,o di.scorw, gridato con la violen:.a delfo 1'(1uione: io ero "" brtll'O gio1.'f1ne, cOme 11,tri. La società mi ha pruo, l1a /0110 di me un ~lduto. Benchè io 11011 t:IOleui, mi ho in.segnato ad uccidere, e mi ha coureuo ad uuidere - non los,ci1111domi -0ltra .scel10 Che l'eSH!re ucciso. Poi, la guerra è finita. Ed io mi ritro1,-o con dentro l'animo d'u1111bNvo .scatenata. Dov'è la mia colpa? Non $iefe 1.-oi: non è la società cl1e ha voluto delibero1.1mMte /ur di me una b('1"t1? Quole .schifo ! Cl si porla di e morale •· E tutti, sir,rati accusatore pre.sident" giomaliui pla11denti umi, a parole .si dicono e criuioni •· 42

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