Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950

SII di u11 altare impr01,,-visa10.I parenti si disponevano a bruciare il coda– vere. A1,,c1,ymo, dico,ro essi, riceL·uto il comcmdo divin.o di fare 111, sacri– ficio uma11Oe il tiraggio a !-Orte aL-eva desig11a10 l'avola come vittima e.cpint.oria. Uno dei ge11eri.aveva avuto l'idea cfimpe.dire il Mcrificio, ma avet-Yr avuto il se11time11toclie 11011 doveva op1>0r-visi ». Al processo, che si svolse a Jncz, nel mnggio 1933, risuhò trnttarsi di otto fannlici legati da slrelti ,,incoli di parentela. J giornali pubblicarouo le seguenti notizie: << Il principale colpevole, Jo/111Milb è il figlio della propria vittima che aveva setta,ttacinque mmi. Questa, si sarebbe volontariamente oflerta i,r sacrificio per ottenere la suarigione di un altro figlio suo, clie era /Xl::o. Jolm Mills, fondatore di 1111asetta, si 11ascomleva uelle montagne seloogge del Kentucky e pretemleva ricevere 1< dei messaggi. celeszi » clie 1.di veniva,,o tr(lsmessi in mm lingua Slrana che solo lui poteva comprc11- <lere. E' in <JUC.~ta lingua che rice1--ellel'ordine di. s1rm11;olaresua nwdre, dovendo queszo Y1crificio simboli::are 1< la morte del peccato ». Mentre Mills procedeva all'esecu:ione del sncrificio con l'aiuto di rma pesm,te cat.ena, i SI.Wi adepti assist.evano immobili a questa s 1 x,t,•tmto.,;a sce,rn. D11rt111tc il. processo es.~i.clichiararono che rma 1< for:!{1misre,-ioS<1 » legnva le loro membra e le privat,"11 cli ogni movimento. La ste.çsasi',;nora Mills no,r cercò aflatto cli resistere, ripetendo clte era felir-e di mo,-ire per y1lvare il proprio figlio». John Mills fu condannato alla reclusione perpetua. Ncll'ngosto 1933 in un comune vicino a Calatz (Rumenia) 400 perso– ne colpile dalla seabbia rifiutarono qualsiasi cura. Esse appnrlencvnno :id umi !òi<'llareli~ioM nella quale 1.redominn In credenza che o~ni ~unrit?:ione non 1mò YCnire eh<' cla Dio. Quei fanatici op1)0-:ero la piì1 viva r('sisl<'nz:1 :IÌ tcntath•i dei medi<'i di fH'CStar<'le pro1>rie cure e li costrin~~,•ano a h:11- l<"rC in l"itira_ta. Il pcric-olo di un'epi<lemin e le proprie ro1Tcn'11:r.,· 11011 ,·nlcvnno nulla per qlwlla setta. dominata cla mm superstizione r<'liµ;iosri. Se ro~e germinala ucl loro ccrvc11o l'idea che la presenza dei m,·dici impf'1lis!òic ravw•nto clclla euari~ione miraeolorn. quei fanati<·i a\ r<'hhno pOlltlO lin<'iare q,rnh·h<' medico. Commiato L1' superstizioni dcg:li untori, d1c condus.-:c in C<•rm:111ia f'd in Fr:111cia n stra~i di Ebrei. e t·h<' fece condannare tanli imHWCnli in 11:ilin ancora nel secolo XVII. h, ritro,,iamo nelle furibonde a,·◄'Ol,!:liC'n✓.e c·hC'11C'I Nnpo– letnno cd in Cnlahria. ;iiwora nel XIX !'e-colo. ebh<'ro i medici f'hC ,·ohi l'i rcc,wnno r•cr curare i f'Olerosi. La superstizione che l,!:li~trnnicri estrnj!– l!ano dei prodotti foto~rnfic-i dnj::li occhi dci hnmbini 1u·ovoeò :l Ticnt~in (Cinn). nel Ul7O, In distmzionc della missione callolica franCf'S<' cd ;t nrnssacro dei suoi nhitanti. 26

RkJQdWJsaXNoZXIy