Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950

LO STATO E CCO UN'JOEA che uou è mai ahbastanz:i chiara: che è, dun– que, lo Stato ? Considerarlo ancora c.:ome una entità astratta, esistente quasi forza impersonale in un suo proprio em– pireo, è ormai un errore c,•idc111c. Nessuno più osa pensare in vcl'it:ì n princif)i di dirillo 'divino, nè a S1n1i cli diri110. La stessn idea df'I 1·1mlratto :-ocinl(', che C('1·ca\1a di #!iustifienre l'nuchilosnrsi della so– <·ic"IÙ n('llo Staio, ha ormai perduti i !moi lcdcli. I tcnlati,•i di spiegar(' lo Staio con sistemi di lutti - le spiegazioni economiche, le spiega– zioni po1itiche, ecc. - nella siessa loto irnposlnzione consta1nuo che 1100 esistono 1)il1 Dei nel no;::tro l<'mpo: che lullo l'umano è SOj!:J!:CI· IO a dcfìni,:.ione in l('rmini cli co– mune \ltnanità. Nè si può identificnrlo, al limit<' rnpcriorc. con la So<'iPl;Ì. E' anzi facile avvertire - ç ne danno il :ò'enso anche 1w·nsatori non anarchi• c·i - il perenne co11flit10 <l'indi\,i. dui coniro ~rup1li, di pochi contro mohi. per cui la lotta tra Società c Stato è la Imma cli lulln la noslrn ;1:tori11. E' anche errore ovvio identificar• lo. all'nhro estremo, con i suoi slru• rncnti di nzionc. L'eserci10 J!;li ngcnti d"lle lnsse i preti i politici la polizia la bmocrazia i giornalisti i giudici i carcerieri ecc. tutti' son null'altro che uonljni ubbidienti. Servi che J.ton hanno Potere alcu– no: ,·hc opprimono od uccidono al• tri sen•i, ma 111 comnnclo d'una Frusta che è Cuori delle lor mani. Jdentificttre lo S1nto a mezza vin, limitandolo al Pnrlamculo-Go– verno, cd il suo corredo d'istituti accessori, è anch'esso m.1 ormai ov– vio errore di semplificazione. Il Go– Vt'n10 non agi:ò'Ce in uu \'HCuo. Nes– suna legµ:e può imporsi a lungo su µ:1'ntc clw 11011 vi ac-<·onsenta -f o di propria iniziativa o persuasa dalla 1>ropagurula o cedendo alla di– r{tla violenza. Nessun priucipc nes– sun ministro può persis1crc a lungo in piedi se non su gente che acceltn - l)<'r varie vie, come dello - <li stnre pronn. li Governo non lrn Po- 1<'.rCse non dnlla passività dei sud– diti. Ma pur errore sarebbe cedere nl– la facile tentazione di irleutificare lo Stato in modo esclusivo ue~li in– siemi sociali c-he gf"nerano ,,ia via e mnnteniono nttraverso le icnciazio– ni questa pa~sivil.ì dei sudditi. che i'- il coro della traµ:edia. I Sommi Maestri c-he distillano le verità de– finitive, i Giuri si i clic dan forma a~li i~tituti mi~liori. i Preti 1")'<'ri– ,,clano le verità assolntf'. tutti i llC•

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