Volontà - anno IV - n.12 - 15 giugno 1950
Il kibbuz D(ll moshav o,•dim al kihbuz fo di/Jc,-enz" non (} grnncle: si può di– t'f! t111::.i che nel primo sono co11te- 1111ti i germi del.. ~ecoudo e che il distucco sostanziale è prodotto sol– tanto do una posizione piiì radi.cui.e del kibbuz di /ronte <1lproblemu ,( individmtlismo-proprieui >>. Com,me è invece In posì.zion.e ideologicll, anche se co" inlcrpre– tazioni più. o meno rndicali.; 1, il lo– ro sostrnto filosofico è un socialismo pratico che C8SC hanno cc,·cuto di trnsforirc in un sislema di vita coo– J)<•rativo che .ihbnwcia Oi;!:ni rnmo dell'esistenza. E' un"ap1>licaziooc 1>ratica dell'idea che tulli gli uo– mini hanno uguali diritti ed ugua– li privilegi nella societ:'I e dovreb– bcrn godere di uguali possiblità. Esso i1u1~lica,pure che tutti dovreb– bt·ro avere UJ.!Uali res1>onsabilit:ì e f•hc 1ut1i hanno dovere e dirilto di lavorare. Inoltre esso afferma che lutti do,•rebbero, per qunuto è pos– sibile, essere occupali in lavod fi. i'iéi. Polili('ame111e la società do– vrebbe essere completame11te demo– (·111ticn. 1\la <1ucs1Osostrato liloso– fico fu il nocciolo di lUl ben l}iù vn– slo tnO\'imento che gli diede impul– so e forza molrice. Questo era l'a– spirazione di for risorgere in Pale– Slina una Casa Nazionale per il Po– polo Ebraico. L'idea delle colooif' collelliviste dev'essere lffCSa in ('01.1- sidcrnziouc su <1ucsto sfondo altri– menti è impossibile eom1,renderne l'e~isle1 1 \za o apprezzarne i riSlil- lal, >i ). Quest.o, che è dello per il kibbuz, può essere ,-ipet11to, <1ppem1 con qut1lche s/1111wl,ir<1,per il moshnV ovdim. LA, storit, d<:l kibbuz è già sl<ll.a tracciaw: esso rnpprese111<1 la co11- /lue11zu di w111 preptlt'11ziu11e ideolo– gica socialiste,, di una d1.:olw psico– logicu, di wrn volo111<ì di /ormazio- 11c nazionale, di un' espcrie11zet pra– licti imposte, dlllla co11dizionc del terreno e d'ambiente. Su, <1ueste è necesS<1rioinsistere, in <Jlwnto forse sen;:,(I quest'ult.imo /alLorc il kibhuz 110n sc,rebbe mao: nello si.esso tem– po esso condizi<>,;a /ortcme11te uuct eventuale teorio dell<t ;;enernlizza– zione del metod<J kibbuzzista. Le carnttcristiche co11fi1<urativc del kibbuz, si µ<Jsso,writ,s.~umere in: - individuo come base sociale; la svolta è decisi1;a ,/al mosh:w. in cui fo bllse è il nucleo /umi,liare, e <Wl'(Ì influenze profonde sulhi fa– miglia nel kibbnz; i11oltre il prin– cipio impedisce 1m.<1, priorità asso– l11t<1. del gruppo sull'i,uli.viduo; - abolizione della pro1>rietì1 e dei salari; che è i11tcs<1 pi,ì propri.amen– te con,e abolizione di ogni. priviJe- 3io e come 11guaglia11zet. dell.'i11di– viduo (11.lrnverso l'ug1wglia11za di t11tte le forme <li fovoro: è un prin– ,·ipio riyido rl,e vige sia per i. ha– verim ( com.pagni) che com.e ri.fin– to di <1ss1111zio11e ,li. setfori<lli: - da ognuno secondo la sua cn– pncit?i, ad ognuno secondo il suo bisogno: p,-i,rci.pio che si. pone alla bose della vitll del kibbuz e ne rnp– prese11111 a posizione più avanzata. L'i11divid11()nel kibbuz è <li/fi– cilme11te scomponibile nelle su.e qua- 12) « La colonia collc11i"is1a in P:.ile51ina » Q,mderni ,li vilu ebroica, 'Roma 19•16. 771
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