Volontà - anno IV - n.11 - 15 maggio 1950

Lt· pcrw della nascila si rapporl:l• 11011011 al t·orpo ma :.1110 spil'ilo. Ci na domu11dn10 di conoscere l'amo– re, di spf'ri,mcntnre 1 l'unionc l' la ('OntlllliOllC', e di ,l'Uj!p;iungrre ('OSÌ la libcrnzionc dalla ruolu della vil:1 ,. della morte. ì\la noi ubhi.uuo ~celto di rimanere al di quà del Pa- 1adiso. " di c·rc•,11•f'atlrnvf'rso l'arh' la sostanza illusoi-ia df'i noslri sop;ni. F, noi stiamo rimamlando per sem– pre. in un -.enso profondo. l'alto. Noi /. doc·lii,11110 c·ol dc·sti110. <' ci n1I. liamo ,,e1•f:o il ~011110 t.:On il milo. Noi 111oriumo llf'Jdi spasimi delle 110<:.lt·t· ll~ll#!Ìc·h1· leµ-1,.tf'rulf'. c·ome ni– ~ni pre"i nella loro ~tf'Ssa rc1e. E FC' ,·'è quai<'O!lll ichc merita di ('SSCrc d1iama10 Of:<:Cno è queslo obliquo scmlar momenta1wo dei mistni. quei:10 1"ammi11M·c• sull'orlo d<'tdi abif:si. ~odcnclo tulle le csl:isi dclln H·rti,c:ine ma JJlll' rifiutundo di t_•ede– n· alln l'hinmala dell'ignoto. L'osce– no lrn tulle lt_~qunlit:ì dcll'in1crrnl- lo n:i:;costo. E" ,·aslo L:Omt· l"i11t·o11- &eio stesso, è nmorfo e Auido conw l'cssc11z:1 stessa dcll'lm·onscio. E' ciò che giun,!J:t! alla supcrfìt•if• come• !'ilruno ct·<·itnn1P r l)roibilo. t' t•!i(• pcr<·iù r,•nna ,. paralizza (Jtumdo m•lla Forma di Nnrciso noi ci 1,ie– ~hiamo r-01,ra la uostrn immaµ:ine nello spc,·l'liio della noslrn i11i<1ui1l1. JliC'.onosduto da lulli. ,-. lull:1\'ia di• sprcz.r.1111.1e !·Cspi1110. ep1n11· costa11- lf'111c111(• riemerge in modi protC'ic-i 11ci 1uorne111i più i1111Spl'1lali. (,)uan– do ~ ricono~·iulo ,,d at:t'<'llalo. :;i:1 <·ome urw finzione d<'ll°inuna::dna– zione: sin c·omc una parlC' intcitral,, d,•lla rcnltù umana. allora non iSJ)i• rn più Jlmll'a od (HT01·1· di qu:wto ~1· IIL' possa a1trib\1irf' ad un loto fìo– rilo, che maml:1 lf' r-111· radi<'i uri fango pili profondo d<'lla corrente ~li <'lii è nalo. M. MILl.l•:H SINDACATI-PADRONI A Londra. gli F1·arica1ori del J)Orlo hanno ,,rio11trntu cu111ro i loro Siml:1r:ui. L11;1 delle :uwmalic del « go\'Cmo soci::ilisla » in lnghilu::rr:1 è fo m10\a contlizioue l'l'eata :ii l:1,·or:uori. i 1111:ilila,,orano per due s1rati di 1):lllroni: 1)rima 11c1·l:1 1li11:iche li ():1ga,poi 11cr i Siml:-ic11ti rhe inrar1;1h1110 il loro la\'oro "t.-coiulo le 1m::scri1,ioni !;O\'CI'• nnti,•e. D:i •·ui l'assurdo appare111e. e l:1 neccssi1f1 reale. llello sriopcro tlei la\oratori conlro i loro Sindacati, degenerati in padroni. E!tpcricuza che conduce :uwhe ad un':1ltn1 riflc:,:,ionc. ~\Imeno in Inghilterra ncS· ~uno osa dire serì:imcnte: « i la,•01·:i1ori non hanno pili alcuna r:igionc di seio11erare, d.il momento che son <·u:i p;1droui lll'I po1cre ». Si ;m1111e11e che si s1·iopcri. :mche contro il. gO\'CnlO fahurisla ed i suoi :1eroli1i iindacali. Oiffcrc11za, radirale 1wr 1wlla sua Jic,•i1:1. ristlCIIO alla Russia, 1!0\•' di "rio11cro de\ 'c:,:,crc. a (1ut•:,t'or:1pcrlì110 S\'anito il nome. 683

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