Volontà - anno IV - n.10 - 15 aprile 1950

uemic·i è ancora una di tali for– mule usulc èd nhusatc. a cui cia– scuno nttrihuiscc il significato che più conviene ai suoi fini personali o cli clussc. E sicome l'idea che rlH, gcnerntu e· app11ssionatumcnte la coltiva uclla consuctmline dei lavo– ratori n11clanti alln propria eman– cipazione, è l'idea stessa che ti<'n \'i\'a. ad 0111a delle più feroci pcr– f:<'rnzioni. fa speranza nella rivoh1- zione i-OCialc, è semplicemente ra– ~ionevole che si insista nel nostro ~forzo di chiar<'zza e di chiarifi<'n– zionf'. 11 fronte unico nel campo della do11ri1111 è un c-ontros-cnso. Sareblw la camicia di forza alle molle del pensiero e: quancl'auche fosse pos– f'ibil<'. una mostruosità inclesidNa– hile. Farehhe del mo,,imento rivo– lu7io111Hio una eh iesa o una caser– ma: dcli<' opinioni predominanti un dogma o una lc,l?gf': della lihf'r– tà di coscienza un'eresia o \111 delit– to. La rivoluzione russa - nata <lai pensiero e dall'azione delle menti " clt•i c-arallf't'i più disparati - è finita sofTocnta 1wl san$?UC e nelle f,!:Cdere nc~li squallidi esilii il j'.!:ior- 110 in cui venne consideralo cretil'o il pensar(' in modo cliverso da quel– lo ordinalo dal partito vincitore. e per esso dai s-uoi cli11atori. Non manrnno (>C"ri.o,w di vii-ltl l'Orln lf' quali l>f'nsano e dicono che In pi1ì grande ,wcntura per Ja causa dell11 rh 1 oluzio11" è che vi siano tan– i i modi rii concq•irla, tanle ten– denze tliversc " molto s1,csso in r·Qnflit10 fra di loro. E vi sono per– ioino coloro i <1uali credono che lo unnrchismo sia addirit1ura 1rnraliz- zato dalla molteplicità delle sfuma– ture con cui si manifesta il pensiero unarchico. Nulla di più falso. La ricchezza tlel pensi~ro non è mai tro1•pa; e le HlC paralisi C"ventuali non sono de– lC"rminnte clnll'ahbondauza delle idee ma 'dagli errori che possano cont~nerr.. Si devono correggere gli Nrori, non uccidere il pensiero. La rivoluzione sociale non è Iat- 10 puramente politico e neanche t=oltanto economico. E' anche un fallo d'ordine intellettnale e mora– le. Non è soltanto cmanci1mzione polilica .'dalln tinumi'u clello Staio cd f'nrnncipnzionc ('COnomica dallo ~frullamcnto dei monopoli capitali– ~ti('i. privati o j:lalali che siano. E' anche emnnci1lazionc dal giof,!:onon meno duro, sebhene meno visibile. d('lle ~11pcrs1izioni e dei pregiudizi ata,,ici, delle consuetudini di rinnn– <'ia e di rassel,!'.nazionc formatesi con la slralifìeazionc di innumeri f:ecoli di schiavismo. delle menzo– gne religiose. della ·coltura nata e deformata pC"rJ::li interessi onni110- tenli delle classi privilegiate. Nè bn– sla. Pcrchè il ciuadino sin in grado cli vh•ere politicamente lihero. bi~ SO!!:nnche impari n conoscere il va– lorf" ddln liber1:ì. e ciù non può av– venire che con la prntica individua– le e quotidiana dell'indi1>endenza di giudizio cli volontà di iniziativa. Pcrchè il produllore viva e pro– spl'ri emanciputo da,::li sfrullamcn– ti e dal j!io~o del padrouc, bisoJ'nn d1e i,i nhilili non solo all'uso di– rf'tlo della 'mnccht'na. ma anche alla gcslione direlln delln produ– zione e di 111110 il meccanismo eco– nomico; e quest'ahilitnzione non può nc,1ui-,1arsi altrimenti che cou 593

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