Volontà - anno IV - n.10 - 15 aprile 1950

dl·r<- !"idea dei Consi~li per domani. in visln di 1m·cpoca migliore che dovrebbe essere prcparnta dai gntp• 1,i a1rnrchici di officina o d'nziendn~ E. qucslo un m1ovo tc111t\livo di ri• !ò'Olvcre !n c·ontraddizione di chi ve-– de 1m movimento s1>ccifico cd un mo,•imento operaio, sperando queslu ,,olla clic il fallore temilo ci sia fo. vorevole. In che cosa '? Che risuha• li potrà darci questa felicissima tal• tica che con'4iste nel ricominciar<· 1u110, o ncll'inunai::innre che sia possihilc ricominciare 111110 '? I progettati J!:ru1>1>i :mtir('hici nicndnli snrchbcro redditizi sollnn• to nella misura in cui si interessas• sero ai problemi dell'impresa. Ma la ~oluzionc ,li quc~ti llroblcmi sup• ponf' rn('cordo e la partecipazione rli una mai::izioranza del personale. Ecco quincli un nuovo or~anismo d1c 11a1,4•"· E' ,•tmo dirsi che tale questione si porrà ccpi1ì tardi )i. <1u:111dol'al• mosfcrn sar:I migliore. in un perio– do di radicnlc ('Onvcrsionc s0<·ialc. Io mi chiedo. invecf': J>Cl'ehè cd in che cosa si attende <1ucsto 11eriodo futuro. proprio <'Ome il Messia. mentre o,c:µ;_i non !-iamo in ,c:rado di ri~pondere scmpliccmcnl<' allf' <1m·• i'lioni pur cosi i'C'mplici di op:p:i '? Quanto all'nfTcrmazionf' ,·he i p:rnflpi anarchici operino attualmen• te in un e( periodo rivoluzionario )l. e!:sa ci scmhra p:ratuita cd. oppost11 nlln rcalti'1. Il capilalismo italiano. ,·omc il C'apitalismo inJXle!-c e quello frana• se. han In110 via via semprc piì1 am• piamente ricorso nllo Stato. In Ila• lia. come in Grnn Ilretn,:.tna in Fran– cia e nf'I llelp:io. il potcrf' df'lla bor- ghesin sia di,•e.ntamlo poca cosa in l'Onlronlo ai poteri dello Stato, poicl1d qucsLo prende una parte prc• ,,ondcrautc non solo nel campo po• lii ico ma anche uci campi sociale ed <'Couomieo. E nou loglie nulla al fignificato elci gran movimento che ~i opera nel nostro tempo, e d1e è cnnittcriz,mto dallo svilup1>arsi d'u– na tecno-bnronazin. il fotto che il •·apitalismo itnliano come queJlo fra1H'CS(' ril!tmdn~ni qualche posizio– ne in questo momento, dopo la con• c1uista rapida delle ()Osizioni-chiave da pnrte dello Stato. La 1rnrula (1coutro•rivoluzionario)), sarebbe più accctlabilc come defi• niziorw <kl p<'riodo che viviamo: ma soltanto se foNic intesa a drsip:narc b incapacitù nllunlc dimostrnta dal proleturiuto dopo la liberazione, quando 11011 ha sa1mto mcllere a profillo le debolezze o le crisi della horghesia per p1·esen1arc clifenclcre imporre i:,oluzioni pro1,rie, e per impedire U('llo s1esso tempo l'nv– \'enlo d'una classe nuova la quale non è nè ~oeialisl.a 11(; capitalista nel srnso anti<·o di <1ucste parole. Conclusione Noi ulilizziamo dei leticci, auco• 1 u 1111:1 volta. scnz., esaminare la na– tura pr<'ci~a deJ?li nvvenimcnti. mentre solo un tale <'same ci po– trebbe cons<'ntire di sccJ?liere i no• t,1ri modi d'azione cd i nostri scopi imml'diali. Il melodo dei feticci, che procla– ma l'immanenza dt:I progresso e la .illesa del miracolo. può e~srrc sen– za duhbio ,·enlo volte più N"(·ilnntc 587

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