Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

u;ìti del Signore ... Il principe non deve render conto a chicchessin di quel. che orclimi. .. Ncssuuo può dir– gli: Pere/tè fate questo? ... O re, -voi siete degli dei., vale a dire: voi ave– le nella vostrn aEtorità, ·voi portotc sulla vostra maorità, voi portate sul.– la vostra front.e un carntt.ere divi.- 110 • •• >>. Questo servile adulntore di Luigi XIV, scriveva nel 1701: « Il priflcipe lrn il dovere d'impiegore la sua autori-tà alla di.strt1::.io1Je clelle false religioni. nei suoi st.ati ». Pio VII, nelle sue istruzioni al nnuzio di Vienna, nel 1805, µ;li di– ceva: <( Sinmo giw,t.i. ti tempi. wuu, ca1cunitosi., tanto umi.limrti per la Sposa di Cri.,.to, che non è più 1ms– sibile. 11è espedic11te di ricorrere a quelle - sm1tissime .sue 11wssime, e che essa è cost.retta a sospendere il corso della SIICI giusta severità con– tro i nemici della s,w fede ... Che ,<ifH!lt{ICOlo darebbe mai cli sè la Chiesa. agli eretici. e miscrecle11ti, se JJ()t.esseroeglino dire che me::.::.i. sono alfìne !il.al.itrovuti da renderla tol.– ler1111te'! )). Dal potere assoluto la Chiesa at– t~nde e prelcude l'Inquisizione. Nel )910, il gesuila francese Lè– picier pubblicava un suo libro <(De Su,bilitatc et progressu. do,;matis », nel quale si aCfermn che (< un ere– tico essendo, come dice San Tom– maso, pc;:gio di un cane arrabbinto, ~ giusto l'ucciderlo>). In <1uello slcsso libro si legge: (C Se i r.empi non. fossero così per- 1iersi ali{/ CJ,iesa, questa dovrebbe clemm::.iare gli eretici al potere ci– vile, e i re dovrebbero stermin{lrli nei loro reg11i sotto pena di. scomu– nica e di. perdi.I.a del trorro >>. E ancora: « La lacoltà di in/lig- 516, gere la pena cli morte ugli. eretici, compete così ulla societci lai.ca come oli« C!,ies(I, però in modo diverso. li. JJO!ere 'laico, non può punire &li infedeli., se non (Juu11toad esso cou– .<iticlCUa costoro eresia, per mez::.o del giudice ecclesiastico; dove, in– vece, lt, Chi.esu, la quale è compe– t.ente a giudicare essa del reato di eresiu ed a decretare sente11::.acli morte, commeue la esecu::.ione al bruccio secofore ». Quel libro, stampaio' nella tipo– grafia •lei Vaticano, ebbe l'approva– zione cutusiasta di Pio X. Pio Xl, c11e hn tle6ni10 Mussolini (( l'uomo del.la - Provviden::.ci », ha nnche dello: (( /o tratterei anche con il Viuvolo, per salvaguardare la religione ». Il patto del Latcrnuo (]J febbraio 1929) è il frutto di una naturale alleanza tru la diuatura fu., scista e le tcOcrazia pontificia. Non l)Oteva non m•veuire. Q·uamlo, nel luglio 1931, il pa1>a, visto s(uggirc Rlla Chiesa il mouopolio educativo clell..i, gioventù italiana, lanciava un'erwiclica rivendicante i diritti della Chiesa, nella stampa democra- 1ica-mnssonica franceso si parlò di F,u:iclica dei. diritti dell'uomo. In– genua incom1)rensione. Bastano que– !,li passi a dimostrare lo spirito teo– cratico di <1ucll'encielica. << Se cli ingratitudine si.. vuol parlare, essa fu. e rima,,e quella usuta verso la Santll. Sede da un partito e da un re• gime che, a giudizio del mondo in– tero, trasse dagli amichevoli rappor– ti con. la Santa Sede, in paese e fuori, un aument.o di. prestigio e di. credito, che..ad alcuni in llalia e al– l'estero parvero eccessivi, come trop– po largo il favore e troflpO larga l<1. (iduciu · da parte Nostra.».

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