Volontà - anno IV - n.8 - 15 febbraio 1950

liUt·sto: q11omlo qualcuno re111na ca– sa J}('r malalliu, per cui le spese cre– i;1·u110 i 1·ompagni di Jn;•oro formo u– nrt cnlle11a per aumentare il !!US5i• dio, che già insuUiciente arriva ~mine tardi. In altr(' aziem1l·, an– d1c i~randi, si;li operai si scambfauo volo11lari11mcn1c i turni per oiutare i romp:igni che per necessitù per- L'eM:mpio di Pimia non rimt,ne sterile. sonali o famigliari non possouo llre• !--lar,· b loro opern nel tur,rn slabi~ lito dall:1 direziour-. Così 1"01wraio SCli{UP la sua stra– cln. qu1·lla dell'unica morale uma– m1; che C di rendere cosciente la morale istintiva che è in lui pro– fonda. LEOiYIDA CUIJ/ìRTI OBIETTORI DI COSCIENZA Gill fld Alvsm,drfo F,oriccM'o H11rflghì ed 11 BuJ~110 Guido Fo11i:za, al momerr1,, delfo loro chim,wtn t1fl•• mmi opposrro un deciso riJiuto mutì1-'0'0 da obir:ione di coscie11:fl Sulla steew ria si è ora messo Elevoinc Santi di &,fo nolog11P~e, llludcnte d'arcl1i– tN1ura 11ell'U11i1.Prsiui di Fir,•n:u•, il quale mm .d è iKritto ul •1u•1rto anno d'u11ireni1'1 per non godere il diri110 dì es!ere esonerato dal St!rt1i:io militurc e poter così pre:<1e11• ture cl,iurumcnt<: le, sm1 obiezione di coscenz:a. 11 Sariti a11et;a lavnrmo per nuaf<'li,i tt-mpo in Francill insiem,i cou }. Alorct1u, lo obiettore di <'Oscien:a france$e eh, ebbe la picm1 :iolidaric1à di Garry Davis, nPi cumpi del « Servi:io <.iLi.le inlernu:ionole • per bambini fram:esi ,l0tml'1~ia1i dflllu gucrrn. L'8 /cbb,aio a.s. il Snnti 1icnivu ,;irtdirnio dal Tribunale miliwre di Nupoli e con• dam,mo ari un anno di prifò:io""• se11:a cor1dizionule. MPmre esprimiamo lii nostra solidnrietà e la 11ostr11simp.11ill nl nuovo obietu,re Jj coM:ie11=o, nu,:urnndori cl1r il $ll0 Pscmpio .1ia sPg11ito da molti altri sioooni, riportiamo q11i parte della nobile dichinro:ione cfo lui iru iuta al PrP,ii<kntP della Repubblica ed ul Ministro rlclla Di/ey1 (gr,111 cristimw L'mw, gran rep11bblicu110 l'C1llro, e quanto demo• crfltici 11mbed11<' !) iu cui spiega i motivi della suo q(lie:i<1,rn. « .. .la morte di un qualsiasi in1livirl110 f' 11n luno J*r me perchè è uno della mia famiglia l'he O morto. Se gli uomini in ceni mo111en1idiventano dei lupi, ques10 non mi obbliga a divf'nlarlc, anch'io, queHo non mi impctlike di amare il mio prossimo quando altri si 1,cunnano. Usan,lo il treno, at"cendendo la lnce ele1trica o se mi 1mlvo dalla morte co11 lo 1>enicillma !!copro d1C' nitri lrnrmo lavoralo e lavorano per mc cd io ilcvo ltworare per aiutare l"inlera mn;111i1i1. Con la Jp1erra si di~trt1g,t:e l'11m:mi1tl. gli eserciti anche in p..1ce. sono quelli che i1re1rarano q11e,;;1u d1s1ruzionè. Per questo, io mi rifiuto di servin: nell'eserc.110, tìnchè l'esercito è uno f.lrumen10 Ji guerra. e,Non è vigliaccheria rhe mi spin~e a q11esto passo: io chiedo di lare un senizio più thiro e l)ÌÙ·pcricolosQ del scnizio militare per un periodo più lungo purchè il mio ser,i1io sia di u1ili1à :id una pi-rte di dn!ldini di 'luesto mondo senza danneggi"r" ne,:sun ahro. lo, ohicuore di (O!<cicnz.a, non ,·011:lio lar,t, la guerra nè oiuiare in q\1alsiasi modo coforo c-he la funno. Per ques10 mo1ivo. por pre,entandomi alla chiamolu, dimo• strando di a,·crc inlcuziurte ili S<'rvirc la nazione, J1s11hhi,Jirò ad ogni ordine che sia in C'Onlrasto C'Oll la rr.ia co11ci<'nza.FinC'hè non e$iijte un11 lc(!:J:Cin dircSA del diritto di non 111·l'idere.La mia co!<t-it>nza mi d.il1liga a d1~ohhidir~ ad ogni comando di 1uperiorì mililari,,. 46R

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