Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950

,mli è una funzione storica di prima importanza. Lo af{ermò Hehert Read anni sono cercando d'estendere le possibilità d'appello dell'anarchi– smo promulgando la sua teoria del 1•cr80nalismo. Ma questa funzione chi"-l'anarchismo può richiamal'e tul– la a t1c stesso è sempre stata e se– guita a procedere fodipend'entemcn– le da esso, la sua vitalità consisten– do ap1n111to nel non lasciarsi definire e C•r~anizzare in un movimento. L"astoricità, il rifiuto di ap1>artc– rtf'l'C, <li soggiacere al 1,ro1>rio tem1,o 1Ml11 può affermarsi, come dimostra quel po' di storia che si conosce, che :1llon111antlo l'umaniHl o una nazione sono imbevute di un senLimcnto reli– gioso 11rofondo. Per dfre di 110 alla slori:i bisogna essere persuasi che il 11ro11l'ioregno non è <li questo mon– do. E quest'.) non è certo il cnso del secolo nostro. così ,,overo d 1 intcrio– rili1, cli spiri,tualità, cosi modemo. cosi temporale, cosi preoccupato di coSf' materiali. di giochi di potere, t.-o~i avido di benessere e pauroso (lell:1 miseria, ono gli uomini stessi ,lcll"mmrchismo elci santi o degli a– S<'CI i e possono cess:1rc di temere pcr– ;;4•c•1n:io11i1 di 1>rcoccu1>arsi di snlnri 1 ,,os:.0110rendersi indifferenti tanto a chi sl.n bene come a chi sta male? C"è chi crede ai miracoli. C'è chi 1Je11sache quando i>ii:1 scettici f' fuo– ri di strada sono annalisti e 1nofeti 6f'o11pia la riNoluzione impro\ vis.a e prf'ndc lutti ,,ci capelli. Senonchè di rivoluzioui cc ne sono state pareccl1ie f' e'(' foriC piìi gente pronta a sfrut– tarle <·he non a farle. V'cran nel p:1!!SltlO Forze 1>rofonde nelln società, uei cuori e nei cervelli, che sfuggi– \'ano ad ogni forma di controllo e di 420 oppressione. Cout.rollo e<I Ol>lff~èSio– ne hanno fallo 1>rogresai immensi e non c'è quasi pili attività umana che sfugga all'attenzione oculata, agli artigli aguti dei governanti. Si 11e11- si solo alla 1>sico1ogia di Pavlov e di W,atsou, alla meccanica pcrfotta del– la reclame c della propaganda: !!i confronti l'attuale stato di cosr c~I <1uadro delineato da Huxlcy in «Bra• ve new world». Ma Po1>pressione è i11so11portabile. Ma da ogni parte c·è il malconten• to, l'insofferenza. la \Olonti, di (lir basta. ,erc,getti di sah·are o di rifor– mare il mondo vengon su come i fun– ghi. Forse già, se 11011 cc ne fossero tanti, l'im1>resa snrehbe 1>il1 focile. Giì1 pure H fotto che si sfogan sull:1 carl.:1 prova ch'è chius.i ogni ahrn \ ia. Come gi:1 fu notato in quest.:1 ri– ,•isla, ci son falli come la hombn .1- tom ica, il 1>atlo atlanlico o la oorl i– na di ferro contro i <1uali l':rnarchi– smo è impotente. L1 sahezza ci s:1- rà. ma solo doJ>Olo sfacelo. Se trop– po sono le domande e la tensione i111- 1>ostcall'umanità la reazione sari1 ui natura biologica. C:irrcl 1'1111 addita• t:1 e dimostrata imminente. La s1w– cic umana non può reagire ad un ei·• cesso di meccanizzazione che con lo sfoccJo, dico sfacelo, cli Lutl:1 la no– stra civiltà. Proporzioni :1Llarma111i ha g"iitpreso il suicidio dei pili sen– sibili e dei 1>iì1 intelligenti, ,·oluto o subcosciente. Sarit l'ufficio delr:t• 11:irchismo il suonar ca1111>a11e a mor– to. finire come un mitico ardana• 1>010 1>ezzcntc? Non si vuole dire <1ui clic l'anar– chismo è finito o, per usare 1111:1 fra– se non del tutto fuori di moda. c11 ·è ornrni sorpassalo. Mu c"è un <li!!agio.

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