Volontà - anno IV - n.7 - 15 gennaio 1950

la vaniti1 umnn:1. E ]e benedizioni dei prelì so1>iscono pro1nio nel no– stro· Lem1>0, perfino le inc1uictudini trngichc degli scienziati atomici, che ~•M:corgono di lavorare alla distru– zione del mond•o umano, Un'alt!'a attuale condizione dello spirito scientifico che il senso volJ)ino della Chiesa tende a srrnttare al mas– simo a llr01>rio vantaggio: è quell'at– leµ-~iamento ,, idealistico )) d e 11 a scienz<1,che in certi sett-od viene sor– gendo dai substrati sempre pili mira– bili e misteriosi della scienza stessa. L'attuale studio della materia e del– la ,vita in genere, indubbiamente 111elte in luce complessità senqlre più mera,·igliosc. La materia, nelle sue ultime Jl'art.icelle e nelle leggi sem– iHe pili enigmatiche che la reggono, lascia intravvedere una ((tenuità» talmente sorprendente che il classico spirito teleologico della Scolastica a paragone è divenuto un muro 1·ozzo e senza bellezza. La materia si è mutala in << Sj)irito prodigioso )); e ormai non è 1pil1un'offesa hnp1icita dare del « materialista scientifico >J ad una data persona. Tutt'altro. Ri– mane ,ancora -irnplicilamcnte ((btisSO>> l'epiteto di « materialista storico J); ma verrà anche pe,: c1uesto il suo momento di conversione in auree pili elevate, il suo punto di 1< .assorbi– mento>>. Indi pendentemenlc dal [)Otere sta– tale o chiesaslico, anche in seno alla ~cìenza stessa, in quanto comunità di pensieri e di uomini, vi sono ten– denze al predominio, tendenze 01:r pressive, dogmatiche o conser,vatrici, sehhene spesso abilmente dissimula– te. Ogni nuon, scoperta. ogni nuova teoria scien.tifìc.a, ha anche i suo·i 414 ((gregari Ji, i su,oi [;111aticidifonso,·i. Per quanto larvato od inconscio, es– sa attira su di sè un cerchio d'inte– ressi. se non altro derivali da orgo– glio pe,·sonale o nazionale. Afa con estrema fociliti'1 si forman•o anche nu– clei di resistenza J)ili pervicace: eSi– sle una lolla egoistica per l'esisten– za anche in seno alle varie correnti o v~1ri gruppi della scienza. E come il drnmmatnrgo arrirnto, celebre, o– dia talvolta in segreto il giovane di talento che si p1·esenta con nuovi e pi1'1 originali drammi, poicl1è capi– sce che in fine ques1·0 significa per· dere il pro1Hio ascendente sulle pla– tee (e di conseguenza anche il gua· dag:no) - ('OSÌ lo scienziato celebre ha talora una tendenza istinti,·a a controbattere le nuove teorie, Sj)e• cialmente se sono opposLC alle sue idee, Non .sempre si trova del « no• bile disinteresse )), nemmeno nel campo S('ient'ifico: nulla è immune dall'inevitabile substrato di debolez– ,-.,;:1 umana. Figuriamoci poi quando l'ambiente o il 1>olere sociale è con– tinuamente a caccia di tali debolezze per allevarle con la massima cura, o sfruttarle sino agli ultimi residui. Perciò la scienza, come ogni .altro <tilJ)arato umano che poggia su cli u11a società malata, non è immune dagli errori che vengono dall'autorità. E non diciamo di quelli che sorgono •lall'incertezza metodologica delle ri– cerche di fronte alle incogn.ite dell'e– sistenza, che è il procedere naturale ed inc"itabile dell'ap1>arato sensoria– le ed in genere di ogni eomune espe– rienza scientifica; ma intendiamo tut– ta l'abile trama d'interessi in cui si l.l'ova a.nolto sempre più strettamen- . te lutto il cammino della scienza e

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