Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

e intendiamo aggredirlo nell'insie– me, ma pii1 ancora in sczion~ e in dcu.aglio, nella opernntc realta del· 1:.i vita <1uotidiana e locale. Ci bat· 1ia010. Riteniamo <li poter dire: mentre altri s'accanisce contro una « idea della religione )J, noi siamo all'opera quanto possiamo sempre contro il «fatto della religione», cioè contro la Chiesa, e riteniamo che la nostra via sia la pili necessaria e, almeno in Italia, la pii1 efficace. Del che ci par <1uusi superfluo dare ra– gioni. La religione, non idea ma fat– to, non astratta ma concreta in dog• mi accettati in gerarchie sacerdota– li ubbidite, è uno degli ostacoli più gravi alla costruzione <li una socie• 1ì1apcrt,1, d'una socie1:'1senza auto• rilit. È lroppo semplice vedere ti• rannico solo chi comanda valendosi di un ·bastone e della prigione. V'è una specie di tirannia che im•ece di aggiogare i corpi con la violenza fi. sica aggioga gli spiriti con b. violen– za morale della propaganda, conce– pila cd organizzata come strumento di intruppamento. E <1ucsta violen– za sugli spiriti, <1ue510imprigionare gli spiriti, è il male peggiore: chò esso u«idc anche la volontà di libc· razione. Il « fcd"clc » il «gregario> badano la mano che li incatena. •È questo, sopratutto, ciò che Fanno le Chiese: tutte. Maomettani o cristia– ni o buddisti, allo stesso modo dei pii1 barbari feticisti, son -asserviti dall'opera dei loro preti. che li per• suadono con parole melliflue o con parole appassionate a lasciarsi diri– gere d:1. loro nella vita <1uotidiana. E per <1uclla ,•ia il potere reale del– la Ch icsa si fo enorme, e tutto pesa nel senso della conscn,azione socia- 1~. Il saggio piì1 chiaro l'abbiamo in 10 pagna, do, e <1uasi ogni uomo ogni donna son sollo il giogo di un u di– rettore spirituale >> che in 1,ratica rcaliz:r,a la più ,mostruosa e giganlc· sta delle oppressioni, penetrando con i suoi di\ficti ed i suoi insegnamenti nelle famiglie, nelle associazioni, dappertutto. Questa è « la religio• ne>, non ahro, <1ucs1a si cerea di generalizzare in Italia, nel mondo. Quindi, poichè «religione» si i– dentifica con « Chiesa )), comunque essa si trasvcsta, noi ci battiamo ,o· pratutto contro la Chiesa in allo. che mortific3 e av"ilisce la nostra ,·i– la quotidiana, pcrchè <1uesto ci pa– re il primo compito piì1 urgente . .\la vorremmo aver tempo ahro per hat• lerci anche contro il fatto generale delle religioni che uomini « ispira– ti » hanno « rivelate » agli uomini - inserendole con le arti subdole della propaganda missionaria nelht lor teste candide, nei lor cuori <-an– didi - vcstcn<los.i di umiltà <1uando la passione dominante è l'umilti,, ,·c– stendosi di ferocia quando la fcro· eia parola <l'ordine è più focilmcn• le acccllata. E lo faremo, <1uando polrcmo: chè armi :1bbiamo molte :mche per quest'altra lotta. (Dobbiamo però dire che sitm10 co,itruri unche ucl ogni surrogato di religione, e ne .sono in utto infiniti. Il che signifia, che noi intendiumo bt1t- 1.crci. e ci baui"mo, contro lllllc le ldeo/.ogie costiwitc, che :Jor1 sempre /'espressione d'urw montante élitPs di padroni. L'i<leòlogia democratic<1. ad es.. col .suo culto del falso elio Maggioranza. L'icleologia conumisu,. ll<l es.. col suo culto del /<1lso dio Classe· 01~crC1ia. In pratico, ciò si– gnifica battersi contro tutti i 1x1rriti: cliè essi tutti sono appurati cli pre:fo.

RkJQdWJsaXNoZXIy