Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

La società umana marcia non da secoli ma d:1 millenni, sotto un pc• renne impulso interiore, « j11evitab_ilmente, ittesorabilme11te, verso una s1r11tt11ra iriterrw::.iomJe simile e, <111ell,i di- tlt1'rmicn socic1à civile>> (Kunt, 11 Idea di una stori:1 universale »). E.ssn è ora giunta, atlravcrso ad una do– lorosa gestazione, a quel punto <·he esige, per la s11t1 st.essa csisten.tr , lu n11sci1a <li un « uomo 1111000 », uhi,•crsalc, che si senta e si mantenga in ,·o• muuanza e solidarietà materiale e spirituale con tutli gli uomini. Non è possibile ,·ivere in una Comw1i1à Mondiale di Federazioni di Nazioni senza possedf!re sensi e ,,alu~azioni morali adeguate a questa guperiore sociali1ì1. L'uomo nuovo che realizza in sè questa umanità nuova, e agisce non come membro di un clan, di una trihi'1 o di uno stato, 11111 come s'addice ad un Citta-,Jino del ·Mondo, ha pieno dirillo di ci11aclin11m::1 anche in It.alia. L-a democrazia italiana non può clis1.·onoscere l:1 porlata naturale di quei principi dai quali ,·~sa è t13l!l 1 rinnegare la sua propria creatu!"a, il cui a\'vcnto fu preconiz2;alo dai suoi profc1i, apostoli, 1>cns:1tori e martiri, senza essere infedele a se sle!Sa; non può non ra,•"isare nell'O. d. C. l'a· raldo di un'avanguardia troppo attuale e aperta all'avvenire, perchè &i:1 pos,ibile arrestarne l'a, 1 irnzata. Sua infamia sarebbe condannarlo, inh:n·a• gliarlo e relegarlo nella dcsola:,i;ione di un carcere; sua gloria salutarlo e u1ilizzarlo per I:, <'OSlruzione di un mondo migliore, nella sincerilà ncllu giustizia, nell'amore. CIOVANNT PIOLI V. d. R. l:mnico Pioli espone idee con cui 11011 1w1uiamo co11cordare i11tcra11um1e. poicl,è r(.,. .,11crie11m ci ha i11sepna10 t1 cli/fidare di ,ti/tic le (( democrn;ie 11 orstmi:;òte i11 SMti. cd egli mos1ra invece di SJH!.rame ancora (J11ulcl1eca!>(lcità di bene. E tro11pe speran;e. ci pare. pone 11eUa11os1raRep«bblico clte lia già mostrato 1111 volto /eroceme,11e rea;io• nario. Ma M sua ap{HJssio11a1a esposidone dN morime11to di r~ste11;a allo g11effa. cl1e lm ora i suoi primi • casi • ÌII Italia ma già a cemi11aia di mi1liaia ha imP<>g11ato 11omi11ie dorme ,I'altri popoli. può essere - a modo .1110- illcitameme e spro11e ai troppi tiepidi cl,e a noi clico110 .- 11topiUi •· quanclo predicl1iamo le 110Mre idee di « i,11e,crale re.si.ste.11::11 l) afl~, guerra, riassimte 11elmotto: « non un uomo, non una lira, non un'or::i di lavoro J>cr 1B guerr!II ». IAI 11ostraparticolare e più t:iva .simpatia ••a ai « refrattari 11. a coloro elle lia11 pre• /erilo ei:adere. battersi da soli ed in gruppi co111ro i padroni del loro Stato na;ionale e l'011trogli altri poclrolfi dello Stato na:ionole .- nemico 11; che quando ogni altro alterna· tii:o è mancata hanno a~t1a1a la prigione piuttosto che 11nqual.sia.si lavoro, conneuo ;,,. direttamente in og11i ca.so ali-O « .sforzo di g11erra •· Ma lutti tli • obbiellori di coJCie11• ui •· quali che sia110 le premesse morali o reli1io.se o polilicl,e deffo loro deci.sione. ci troi:ano in ogni ca.so .sempre t1icino a loro. Eui sono sa1gi vive11ti della 11: ini;fotii:a spo11• /fmea •· del « rifiuto di irrcggime, itar.si :it, ~lella 11 i11diKipli11aco.scic11te :,,, di luttc quelle forme tli a;ione tlirclla i1ulivid11ale e di gruppo cl1e noi sosteniamo da !empre so11 la sola 1:io ,ti c0Urll:io11e ,1'1111 avi:«mire migliore. 26

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