Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949

PAROLE DI PAt:E - FATTI DI GUERRA « Se vuoi fo 1x1ccprep,.,rn la gucrru >1: (IUCSl;i divisa, ;idottala chi lutl i gli Stati, giustifica la corsa agli annamcn1i, i patti difonsivi qual::-ia.:.i mi– sura milit;irc, e ci prccipila in modo sempre piì1 ,,crtiginoso verso la cala· strofo che pretende di evitare. Ma non sono le sole misure militari, dette « per la difesa nazionale» di ogni paese del mondo, a costituire un cosi gnn'C pcrkolo <li guerra. Ci sono uuche le -cosidettc « Ct1mpag11c pacifi:,w >1, così intessute' di mcnzoguc. im1,oshtlc su c<1uivol.'i così immorali, da costituire delle \'Cre campagne di guerra. Il pcrit:olo piì1 grande di tali campagne non sia nel f.ttto rhe la con· 1·czionc della pace è subordinata al colore politico degli organizzatori delle loro manifestazioni pubhlid1c, per cui ciascuna ha una. sua pace, \'era, giu· sta. mente è folsa e eattivn quella degli <l\'\•ers.iri, ma risiede nelle illusioni ehe esse crea1lÙ. Traggono in inganno le folle, fa<•endo loro (·redere die posseggono un:; gr;rndc forza (che in realtì1 non hanno) s.olo .a 1·011dizionc thc a<.-ccttino d'agire i;ct·ondo gli ordini superiori. E questo il male del 110~1rosct·olo: messo in cirt·oi:1zione dai regimi 101alitari, esso è sopran 1 issuto alla caclula di quei regimi (,morti solo in apparenza); ha conlagi:110 i regimi :1lluali, pii1 o meno totalitari, è entralo .1 far parte della tattii·a di tulli i nuo\·i slrateghi politici, <lai pii1 reazio• nari ai pii1 sini'-'lri. Ci si accorg,c che in questo secondo dopo guerra t·'è un gr:w ,·uoto Ira gli uomini. Quegli ideali di giustizia sociale che a\'C\'ano impegnate le masse opprc~sc e sfruttale in lotte litanichc che, se non erano sempre co• ronate dalla villoria, riusch 1 ano tulla\'ia sempre a dare ai loro t·omballenli una maggiore coscienza dei diritti indh•iduali e sodali, non hanno pii1 lo splendore nè la forza che :we\•ano alla fine del X[X secolo cd al principio del nostro. Ci ae<:orgiamo che gli uomini sono oggi inerti, passh 1 i, indiffc• renti. Non hanno \'01ontà nè forz.1 per divenlarc artcfo:i del proprio dc– ~tino. e si lasciano tra\'olgere dagli aWCQÌmenli, già decisi a sarrificar~i in uno od altro modo al potere nefasto dei 1>o<·hit·he dirigono il mo1:<lo. J politièi, i « furbi >) a,•verlono questo male. e credono o fingono di 1Tcdere che l'uomo è cosi perchè si sente solo. Pcrchè dh 1 e111 i forte, ('Olll· hallivo, bisogna \ 1 cnirgli in aiuto, dicono: e il loro aiulo (·onsi~te ncll'of· friµ:li una tessera, l'isnizione ad un qualsia~i partito od organizzazione. nel farlo sfilare in colonne ben serrale pcr-chè abbia pili nella la sensazione di puntelli ((esteriori>> clic surrogano la forza I( interiore >1che gli mant:a. 657

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