Volontà - anno III - n.10 - 15 aprile 1949

"f'CCializzazioui rigide e persistenti . .SiJtX:ializzazioni i·hc, del rc;;to. sarc:1,- 1,Cl·o .superflue pcrd1C la propaganda anarchica dovrebbe essere a sè ba~ iitttule in quanto che comporta analisi e critica di ogni forma di autorità t· linmnia .fisica (' intellettuale. In materia di propaganda si fa colpa di semplicismo agli ~,tci che huu eoca dimestichezza con la scien7,a e la filosofia. E vada per la scienza. Ma i critici dimenticano che nella spewla.:ior1c filosofica il buon scn!-o i· di ('"· -.c11ziale importanza: e il buon senso non ~ monopolio di alcuno. 01c io mi sappiai e confesso di non sapere abbastanza, l'anarchismo •ou fa !'.apologia dell'anticlericalismo piazzaiolo che organizza (ma C poi vero?) la sassaiola contro le finestre delle dticsc e rompe le processioni ,folle beghine. Tallio meno vuole violare la libertà mentale del 1>rossimo ,~ proibire a chiunque la pratica delle propri.e credenze, assurde ch'ew· i-iano. Se fatti e occasioni singole si sou date ove ,,iolazioni e coercizioni ~no :l\'vcnutc, la colpa va addcLit: :i.la a chi spetta. rMn mentre per seu- 1!,wento di giustizia si biasima Fcl--ccsso anticlcric.alc, (· do,•eroso accenuar•· .a·lla possibilità cli cause alle quali uon possono es.sere c~tranci gli ahusi 1· le persecuzioni di cui le religioni. si son rese colpevoli attraverso i secoli. Non per giustificare, ma per spiegare e comprendcn· pcrdu'- ~li CPf'cssi oi·· t.'-Orrono. Sembra e.Mcr diveulato di moda un atteggiamento di lu.:ue,,ola com 1t.1if'!lerazionc\'crso quella che viene chiamata la propagauda a base t<dell,· ~ici prove dell'incsislenz;,1 di dio >1. E bene ricordare che. gcnen:tlmcnh·. il libero pensatore, discutendo la co11cc:ione dio come e.a.use prima, si coo– tonta di una crilica .ignostica che lo lascia su uu terTeno inespugnabile. E!,.\'li rli,•cnta ateo razioualislu di frouh· al « positivismo >1 cd alla dogmatica ir– riducib.ilitil dei tcologhi che spirgano dcfiniti\'amcntc il ruistero dell"uui– verso c ... dcll:t santissima trinità. A questi tcologhi e ai loro ~eguad t: ~im patizzanti: cc le dodici prove dell'inesistenza (del loro) dio>) danno ancor.i <lcl filo da 1orccre e dC'I nrnterialc su cui appa~ionarsi. E se alc·uni v111111rt in bestia e -l'i allonlanano (da eh(' c•o;;a'?}b colpa non può t•.a:.;crc· dei;rli ;df"i f'lw difendono le loro convinzioni. Si spera che 1< tjuando in ogni \•illaggio il circolo di f'Ullura. il 1•iJ'1•nln rict-cativo, l'associaziorw sporlivu, la filodrammutic·a. il c·ìncmato;:;rafo. la rodio e(·c. distrarranno la gio\'Cntl1 dalla chiesa ... )1, e quando,\ il soffio dell;i M"oluzioue m•rà spazzato \ ia quasi tulle le condizioni cbe il clero raffor– zuno (• corrompono >1. il q pericolo clericale 11 s-comparirà .. Ma nc~li St.,t.i Uniti i villaggi e lr- citti1 ~ono III poascsso di lullr- qm.-ste hcllc 1·osc ,·lw distraggono la gioventù, (• il clero (scaltro l'amico) .le ha impiuntatc tullP i11 chiesa, dove si balla. si recita, si giuoca e ~i ... fa d'ahro. E la gio\'C11li1 ,·outiuua .id ::tndarc in chiesa: iu numero un po· ridono, ma ci va. Ap1>u1110 perchè sappiamo che la vittoriu sulle co,c è eff'w1era vogliamo clte hi ri• voluzione incominci negli spiriti e li liberi di un concetto assurdo f'hc li .f1t1 tenuti ~chit\\•i per rnillC.Jmi. Ma l:1 rivoluziom· hisogna propizi11r,1:h,

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