Volontà - anno III - n.9 - 15 marzo 1949

Ci. si. puO cl,in,.irc, clic ciò che giudichiamo c/eterm.inismo 1 e quindi rrn– cessità o coa::.ione per una data incliviclualità, non è altro che la libera na· tura delle ciltre indi.viclualità con le quali la prima interferisce. Precisamente: tutt.e le i11di1;ic/11alità,dalle fisiche semplici e primor– di<di.fino u quelle più complesse come l'uomo, sono atttorcaliz:azione libera; la. legge <t cui. semb'rar10 obbe<lire è invece la loro stessa volontaria rwturn: sono esse, quella legge. Tutto il mondo è pert.cmto I.ibera mcmifestct:iorie o libero sviluppo, at.tmverso un sistema di individua:ioni di un,1 Realtà unica. che lw la sua radice 11cl. Nulla; e che ha certo fra i. suoi /omlcrmentc,li (lt– tributi, quello della libertà: Libertà continucmumte in alto per il Nuovo. Le singole in<lividualità f.rovano la loro 1,-olontà subordinata ai. limiti. del possibile loro concesso dalla realtà ambientale, costituita clall'irisieme, o sistema delle volontà d( rur.te le altre individualità coesisteuti.; e non sol– tant.o del. cosidctto ambiente esterno, ma cmche di <1uelle: ntomi. cellule,, organi, che le compongono in pllrticolare. L'« io >> del.l'uomo nel/ci vi.tu prtttica, cominci,, dopo delle sue se11sn– ::.ioni. possivc (nature, delle sue inc/i.1,-idualitàcomponenti), e dopo delle sue cogni:ioni co11cett11ah; comincilt dove comincia la sua libera decisio11e. la su<t azione Ji scelta. Per esem.pio: non può pret.endere di 11011 sentire il freddo; ma sw in lui cercar di ripararsene, nei v"ri modi che l'ambiente gli permette. Non può pretendere cli. non incontrar_e gli interessi degli al.· tri; mu sta in lui. com.prenclerli e far comprendere i propri, e portarf> il fattivo concorso della sua "ziorre per unn 1,ita sociale migliore. [,ì. comir1ciC1 l'uomo responsabile verso sè e verso gli nitri: responsabile riel.le , s11<1 dig11i1tì, " delle, s11(1moralità; responsabile app1111toperrhè I.ibero. ALER,\:\1E iPETHOZZI "V. d. H. - Qu<:1otenoti di A. P. disc111ono, 1>ii1 die il saggio di A. Kcpes a .:ili si rifori6cono, la noia a111,os1avidell:i Re<laiionc. lnfatli A. K. siesso avvcrli,•a eS"plicitame111e1·he la 4;cien,:a di J>er k non dà « aJ)!lOHi » 3 ncs.suna ideologia. Il che 11erò non 101:lic che restano vil:ili, solo ]e ideologie le <111aliriei:COD(l a camminare ronu.: cammina l:i scienza. Ciò dello i>er rigu:irdo al nostro collaboratore, che è uno ;;rienziato e r.onosr.e assai bene i limiti ,propri del 6110 lavoro, ci ri,crvia,110 di ri.;:pon• dere JJer ronto noslro a111>en:ipotremo alle ,gr:idile critiche di P. TATTICHE SAPIENTI·. Borglie:re nswllo. i reda11ori ,lcll"f\ Asso di basto11e » sono stati arresrnti i?clil mi• nistro dellt1 Ci11stizia l,a ordim,to 1m'i11cl1if':$IO. Rooll(I (ISSOlto, i:ari giornali seri hanno ri11rese i11 M.'<lf'di cro11oc,1 (1Cc11se e co111roaccuse ciel gr1111po dei « ge11erali » ro111,111i r co11 grtm tome,ire ,li discorsi· ha,1110 ,listolto l'(ltte11:io11e dal ri11vio di Cra:iaui ml ,m tribwwle dei s11oicollcgl,i. E cosi IIÌ(I. O,rrri amara pillola di fotti è rivestila di mw strato dolce cli J)arole pcrcl,è i bambini cl,c costit11isco110 (( i/ popolo iudia110 » 11011 /f1c• cirm trop110 boccaccie, 11011 si rivoltino. Tattica di preti. · Qua11ti se 11c auvcdo1Jo, Ira coloro (pocl,i!) che so11 mondi ,li quella stesSll col11a':' 49:l

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