Volontà - anno III - n.8 - 15 febbraio 1949

COMANDOE UBBIDIENZA • De6nizione dcli' ubbiclienzu. Dalln '- Costiluzionc,, 1lellu f:ompa– gnia di Ge8ù, rii Ignazio di Loyolu. 1( T1111is'ingcg11i110cl'osservure pcr/J!tlomc111c la su111<1 obbcdil'11;:,t1 ,, di es– scrf> i11 essa scgm,foti. ubbidendo 11011 solo 11cllc cose di obbligo, mo alle/li' 11ell,• ttltrc, "d ogni cenno <lclla volontà del Superiore. ,mcord1è fosse sen:u espresso comu11damc111.o. E debbono u,;crc imumzi ,,gli occhi. Oio Crcaton• e Sigrior riosrro 1 pc,· cui umore ull'uomo si 11bbidiscc; e procurisi di. proct·· (/ere in cii> cori ispirito cli amore e rwri con pcrt11rbt1::ionc cli t.imorc ... lri primo luogo <dSommo Po11tcficc, e cli. poi ui. Superiori della Cornpag11ia... Siamo 1,a.1;. pronti. ,dlct uoce ciel Superiore, come .se fosse ,li Crisi.o nostro Si– i11ore, foscicmdo qualsh·ogliu co.sa , a11clrc 'fo lctt~rtt incominciuu, 1• ,ion (lii• ooro firiiw. Dirigiamo, nel Signore, le forze " l'i11,c11:i<mc uostru u 1ul firic l'/1e lct scmt,u obbedicnu, sia sempre i11 noi d'ogni JJOrte perfew,. si 11Plic, opcrn com<' 11clfo volorllfÌ. <' 11cll.'i,ir.cllcuo. mettendo i,, effetto cii, c/,e ri rcrrri comw,d<tt-o, co11 gronde prcst.e:zu, 15cmdio 3pirit11ale e perscvcrw1zu con persuadersi il tutto esser giusto, cmnegundo in ciò con 1111r1 certa 11bbi– rlie11:c,, cicc,, (t:acca quadnm obcdcnti;_1), qucmto il giudizio e p1.1rcrc11ostro ci dettCtssc in cont.rario; e ciò in ogni costt,ordirwl<t dai Su.periori dovf• rio11 $Ì vedesse numi/estamcnte peccato. E ciascuno !;i pcnmacla che <111elli clw vivono sot.to l'ubbiclicuzc, dcbbo110 lnsciarsi 15uidarc e reggere dalla Divinrt J>roi;viclenu, per mc::o elci. Superiori, come se fos!fcro rm corpo morto (perind'c ne si cada\'Cr csscnl), che per ogni t,-crso si h,sci<1, volgcrP; ovi,:cro ti gui.so cli un J;c,stonc da vecc/1io (,·cl !imilitcr atquc !Cnis h11<·ulus).;/ q,wlr .~rrv<' <t chi lo ti<'ne in ogni luogo ed n. q1u,lsivoglio uso >1. 2 · Dalla "Lettera intorno alla virtù dell'ubbidieuzu ,, , del medesimo Ignazio di Loyola. cc Soggi.ogflrc il proprio giudi:io, npprouc111do e rip11ta11do meglio e ipiì, con/orrnc (ll/u divimi volontà quanto viene fogiunto. è 1m'11bbiclic11::.(tprtt· t.icntt1 dai Santi, e clcgn" di essere imitatlL dc, c/1iiwq11c brama d'u.bbidirP con perfezione in ogni cosa, nella quale 11011 .-:i vede mu11i.fcst-<1me11tepec– cato. Nè percù) si vieta, chr se alcuna cosa 11i si offerii,;.~edii-Prs11,h, q11Pllo. 411

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