Volontà - anno III - n.6-7 - 15 gennaio 1949

mo, anche M oontiene molti :i>un1j inler– rngativi - 4) P.O.M. dis1>re1,ui evideri1e– mcn1e rmohe ,cose di cui non e'intcc1de, e ~ullc quali quindi dovrebbe s1udiare e pen– ,¼re 1>rim<1 di fommlare ,giudizi - 5) infi– ue; ,proprio P.D.M., -che ci ,chiede di « rpub– ltli<·arc co..a dobbiamo fare» 1(-ma come C immaginabile che ad ,no tal ,compii<> si J>OO• ga uno rivisla -anarchica? fosse del PC, al– lora .si: ma noi!), conclude ,a11d1elui enun– ci andò ,molti i111errogalivi. Gli stessi inter– rogativi l~ngooo in lcnsione tulli i •mili- 1anti veramente J)ensosi della funzione -so• t"iale dell'anarchi~mo (la quale tra paren, 1e,,i \SI.a neJ .semi11are chiarezza, nell'eccitare ciascuno ad osare di << ~sere sè stes;,<> »: non già oome i Partiti nel semplice « ,acquisiare 1,arligiami »!). E Jlolo11tà ccr,ca di dar ali– mento ~ questi mohe,t>lici pensieri. Sappiamo bene che la rivista ha molti <lifetti, ma non ci riesce di vedere proprio <1uelli l'he P.0.M. ci 1,egnala, Comunque, .ancl1'egli e! 1;1imola -a modo .suo 13d una maggiore chiarezza, ed ha (auo 1bene a scri• verci. Ripetiamo: chi ha idee ei ,scriva, cì scriva. E ripeliamo: chi puO oollaborare, d aiuti, ci aiuti. Ateismo. « ... i due articoli del 11oslro i11dime111.i• ca.bile Camillo mi limano commosso, ma 11ello steJso tempo mi ha11110 lascfoto dub– bioso. Temo /orleme11te cli.e la difl1uio,1e di im raie atteggiame,u.o. che in fondo vie• 11e ad nmmet.tere i1t qualche modo a11c1,e l'•ide-astessa di Dio (e se 0 11e ha co11ferma dalle let.tere di Camillo a Giovarma 1mb· blicate ili « Pe,ufori e Battaglie») risull-i f.'<mtroproducellte, nel momento attuale. melllre il potere delle cliiCJe e dei preti è gi(I d" sè così accentuato. Noi lo vogliamo e dobbiamo combattere, risolutamente. A che giova dunque manifestare in questa lotta - q11ando pur si abbia - 1111a 1>ro• pria persollf1le religiosi1(1?Non vc,lo come possU/te sperare che faccia del bene. Ar1:i. mi pare che /accia in fo11do del male. 110• 11osta111e la vo5fra intenrio11e certo ottima. e 11ouosta11te '? grandena d'a11imo dello 384 scriuore che ·voi fm.e r1sst1ibe11c 11 far co• uoscere ai giova11i •.. >). Ginevra, dic, 1948. D. L.. Anche 11oi ci èiamo i~sti le stesse do• mandc. Abbiamo rilenuto di pubblicare per molte ragioni. Noi ,;iamo jmeramoote d'accordo con Camillo (i11tcndo, noi i re– <lattori ,lcUa rivis1a), ma qucslo non conta. CiO ·d1c ci è p-ars<> !nv~e 1>esare è: l) la rivis1-a è una ,J1iatt11fornrn di esposizione del 'J)eosicro anarchico, ,senza limitaziooi 1>« ne;;suno ,che i;ia veramente anarcl.iico cd abbia idee 11clle da esprimere. E Camillo C cert;11uc111eun anarchico, cd ha i<lee nel• tt:; 11011<Vediamo ragione ,li e5cJudere (fue– sti articoli. Chi 11~1sa 1liverE.:1111cnte, e non <Son 1,ochi e -v'è anche Ira di essi giovani tapaci di dar forma limpida alle loro idee, nQ011ha -che da man<brci: e .sarà ,ugual- 111ente 'J)Ubblieato - 2) Non crediamo che un ,atteggiamento <li siocera e 11rofo11da re· Jigiositi'1 sia dannoso in questo tempo. Le Chiese i preti famno oggi ,politica, .sporca poli1ica, ~on gii', religione: esporre quindi, 1·ome ·Camillo, una ipa&Sione di liberlÌI che 11011 1::himle b 1)0rta <li gi~wani sinceramen– te religioi;;i, ~11ivale a disla«arli dai -pre– ti - 3). Se, infine, si pens.1 in tem1ioi di « propagand:i )), noi ( che per.sonalmentl': sia. mo piultosto ,contrari a violare 1a libertii. 10e111ale del prossimo con in~iemi di idee 1>reonfo1a1i in vista di ctleui e uopi por•. ticolari; creilian10 o<:roTI"a -semplicemente dire ,sempre la verità, più, ehiaramoote che si può) riteniamo ehe sia contro11roduccn• ,te oggi proprio la ,pr<>paganda o base di ,r ,,rove della 11011esistem:a di Dio » e si– mili, che era utile 1re111:1-(ft1arant'anni fa ma oggi non fa più presa. Ci par meglio tlirc, come Camillo: il 11roblemia di Dio 11011ci ir.iteressa, ognuno 6C lo risolva a mo<lo ,suo quan1lo gli ,pare interesEi, ma intan10 ,battiamoci conlro i IOl'eli e le chie– se. d1e son<> appar-01i poli1i:.i antiliber1ari. Siau10 dunque lieti della 1trn lettera, -e.hc ~•periamo in\·iti -ahri a discutere, seriamen– le, l'Ome si /'onviene ad un discorso che è in .sè grave e ceno appassiona mohi Ira i giov:mi del nostro tempo,

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