Volontà - anno III - n.6-7 - 15 gennaio 1949

UTOPlA DELL' 4UTOR1TA passeggicmdo ,m gior110 dulia scorsu eswte :tulle :.trud<' cl' Auvcrgnc 1 xorgemmo di lo11tu110, ele1;nto s11 cli 11r1ucolli11n, u11 cast.elfo feudale che ci sembrò intcresscmtc. Ol1rcpuSS<111do I.e sue u111r<1, le q11<1t1ro torri si dri:.::.m,·,mo i111utt.c: domimwclo cosi. i. prati e i compi C$$0 ce,-ocaLYt in muniert, imprcssio11t1111e tutto il feudalismo. TuLUwiu, c11tra11do per un"apcrtura ciel recinto fummo ubbustun;;:,a sor• presi di trovcrrci in un cortile di /atloria; e ben presto, 11110,,-a rivelazio11c, fra 1111. cttpofouoro di di$ordinc e di 9porci:.i<t. La rcsiclc11w di un cilto e potente sig,wre mec/ioe,xilc scrvivn prcsc111cmente clu s_rnnuio e da deposito La « Corre cl'ouorc)) era destinata t1lfo rnccoltu del lcwmc e e/clic immon– dizie. la « Salo clclic guurc/je » non volet,'« c,ffcmo meglio, e l'odore b(lsr-i, perd1è rioi 110,1 S/Jingcstimo olrre lt, 11ostm curiosità. È dtttu111e ubbc,st<mu, rmtllrnle che sul cmwttirw del ritorno, medi1amlo 511 ciò e/te ,wetmmo visto, ci venisse in mente quel pocnw iti cui l'u111o~c. Jernwto dm,vmti ad 1111mot111111c11to antico. leggeva jnciMJ sulle, pietrll l'elogio ditirambico che ,m re i,1diri::m;u alle, propria poten:a. uflu su,, gloritt ed lii. .suo impero. Dopo cji che, gira11do gli occhi. e geuc,mlo lo sgrwrtlo t11tt'iritorno, il poct-0 non t,'Cdeua "· pc,.ditn d'occhio che ,,,, deserto di sabbin e cli sossi. Se,1:a dubbio si può ucdcrne i,1 tutto ciò solu111to clcllc i:llria:i011i sul facile tcmn della vanità degli uomini e '" frugilitù delle cose. Mu i11- dipe11dc11tcme,1te da ogni ronwnticismo, ciò ci corun,ce ltt1c/1e pili sosttm– zillli riflessioni. Sta di fatto che i mo111mtcllli ùuwl:"ti dagli uomini " loro proprill glori(, e ,, <111clla. dei loro elci furono l'uffernw:iouc di mio JJOh!ll:a, di un prestigio e di """ ,,11torità che si. credeuono eurnc. D'ctltrt1 JXtrte ci Cli· pita rnr"merite di. cont.cmpfort.J 9ucsti resti., souc111.e i.randiosi, scn=<, pe11- sare che probabilmente lo terre, intorno nel essi rU;Cchiudela JJOiueredesii sclai,wi morti per edificarli. Poi.chè 1111lfo sembrnt-YL troppo costoso ai pu– droni dcll'epocn - e sopr(ll11tlo nulle, fo uita ,lei paria - per perpetm,rc la loro opera, persuosi. cl,e essi erano, che la for:a e L'ordine eia essi i11. cctrt1t1la ernno luni.o legittimi cd imm11tc1bili qmmto le leggi delfo ,wt11rtt. /1/usioui ,,,,,,o tet1'1ci1111m11.o vane. I sogni di <111esti polenti, eia diecinc di secoli noi li C1hbictmo t'isti rinnor:c,rsi sotto i nostri occhi. Mussolini non si /Jrete11dc1Jf1 ere<le e continuutorç di Roma umica? Hitler 11011 t1ffer• mò che ,wrebbe ittt./JOSto le, pace tee/esca per mille anni? L'ww finì ap– peso sotto gli, sputi della folla. l'lll.tro si. s11iciclònel. fondo di. 1111 sott.cr – nmeo. Meno felici i,1 questo del loro predecessore dei tempi mtlc/erni. Ne,- 362

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