Volontà - anno III - n.4-5 - 15 novembre 1948

si1H·ero 1 nei momenti in cui compie (unzioni semplici proprio come ogni .altl'o, in quegli attimi in cui è «nessuno> e , 1 ive rapidi c:prazzi di libertì1 vi, endo le sue piccole gioie e i suoi piccoli dispiaceri. Bisogna sollrarlo all'ambiente. dissipare la nebbia in cui è affondato; con parole chiare, flarolc dure. aspre ma iru:isivc. Prospettargli \'isioni onc8le e lc.:di e pre– scnlarglicle in modo ch'egli possa davvero forle sue soluzioni, frulli suoi 11e1·siin un sogno e ritrovali nc'I risveglio. L'uomo per liberarsi h:.1bisogno di immedesimarsi nello sviluppo libe· ratorc, di\ 1 entttre liberatore Cf,rlli stesso e liberare gli altri. olo cosi si rag– giunge la liberti, colletth 1 a. L.- .psic.he umana è complessa; chi vuol ,,ivere ,uole conoscere il proprio simile e perciò cerca di cogliere i Iratti del c.arattere del suo ,icino. l:1 «mcn– lali1Iu. Questo è uno dei lati essenziali df'I vivere in comune cd è pure pra– tica , 1 igentc, perciò base di parlcnza per la nostra agitazione chiarificatrice. Si dm•rà iniziare dalle piccole cose e curare i par1icolari per giungere a 1·ealizzazioni più complete. I... 'esistcnza stessa non è un insieme di secondi? E pcrchè, nel louare per un'esistenza completa in cui la fase culrninan1c t· finale sia determinata da un nonnale esaurirsi, non dovremmo dedicarci ai frnmmcnli stessi dell'uomo che compo11gono la sua uniti1? È necessario penclrarc nell'uomo con la noslra personalità per comple1arci a l'iCenda. Per for ciò non abbisognano grandi preparazioni: bastano la volontà e la oasl'r\'azionc. E riuscendo ad osservare analiticamente h1 \ ila umana in tutti i suoi aspetti ed in tutte le sue manifestazioni, potremo comprendere me~dio l'uomo e, conseguentemente. al'rcmo \'ia \'ia pii, prob:1bilitìt di rea· lizzuzioni immediate. Studiare, insomma, la natura dClla crisi odierna e tro,are soluzioni anar– chiche. poichè noi non ne siamo inununi, anzi ne siamo la pane coseieute e pro~ressista, alla a sentire maggiormente il bisogno di elevazione dell'in– dividuo. Elc\'are vuol dil'C evadere da uno stato d'infcrioritì1 morale, cioè rendere l'uomo nè bestia nè asce1a, ma indi\•iduo umano, libero, padrone della sua volontà. Ele,,arc significa pure dare g1i dementi necessari all'uomo affinchè possa difendersi dall'aggrcssiviti, dell'ambiente, sorpassarlo con la çominzionc cli essergli superiore e senlirsi attratto \'Crso un ambiente fu. luro. giìt in elaborazione nel suo stesso interno. Si tratta di aprire una bre<·· eia nella insoddisfazione indi\·iduale, indurre quesla ad assumere una con– sistc-11.z:1 concreta e un indirizzo di rivolta verso 1rna caus:t ben dctenniuala, int"rcmcntare lo sfogo necC6snrio e renderlo c-oscicnte. Un la,·oro in profon– "litìt. infatti, ma che del profondo offre le allrattivc per la lolla. ARRICO CERVErro 277

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