Volontà - anno III - n.1 - 15 luglio 1948

guitare nel gioco del tiro alla corda, per strapparsi l'un. Coltro le maggiori concessi.oni nelle trattative indirette forse già avviate, Non si,Sll. se il contras10 « Jugoslavia-Russia i► non costituisca una ,gran fiuta, per condnrrc a g_iusti. ficazione l'inscdimncnto della prima sull'Adriatico. Non si sa quorito vi .\/Ìa nelle « Rivoluzioni Sudamericane )) di ll:donc di gangs u.fficialmente morte ma ben vive invece nei. paesi. ufficialmente esclusi dal consorzio civile o tJUasi.(Spagna. Argentina), e quanto irwecc di, azioni rifl.essc dei due grami, gruppi pr,droni d"l mondo. E così r:ia. Tutt.o è malcerto. E nori è solo mcd– certo per noi, spetuaori e vittime del gJ,oco. Anche clii lo fa non Slt affallo dove cmclrà a finire: sa solo clic si butt.e - come una belva affamata, ma senza la scusa della fame, e in pretesa d'umano - per vincere, cont.ro altri che <tnch'essi si. battono per vincere e basta. Così accaclc che l<tgncrrn nor, risolve nessun problcnw, si limita " spost"rne i. t,crmini, n complicarli. o prorogare l'esame della loro verità. E tru noi «popolo)) nessuno è iri pos– sesso di notizie sufficienti a determitrnre idee reuli.sticlie del fondo degli fil'• vcnime11ti cl'og11i giOrno. E chi congeUuf<t, citi crea spiega:.ioni supposte, jfl comunque il gioco dei padroni.: percl1è dà in qualche modo una ap1xire11u, di rcizionalità a confl.itti che sono.invece zoologici, animati da volontà di preda e null'altro. ~ urgcme tornare, almeno noi., a considcmre i popoli,, pari.e degli Stati. la gent-e semplice e 1,·iv", gli. uomini e donne comuni di cui siamo parrl.'. L'ori:.:.onte par si restringa così: ma solo pcrchè dir;cntu 'più difficil" prr1· Sllre, mancwulo la fucile via delle /wll"si.e inicllciwuli. Sp~riscono i « pro– blemi grandiosi ». Non rimane quusi più rwllo di coreog_ra.fiço. La be(ll':.;11 non è più di 1xtlcoscenico, che basi.a guarcforl<t: va cercala e create,. m'ilo stesso tempo, che è t.cmto più difficile, ma t.anto più concreto. E solo c·nsì ci si trova alla stat11f<1 vera dell'u.omo, in contatto con i nostri veri problemi. Si pensu per fovorarc e per amurc, si lavora si, w,w si lotta, si costruiscl'. lndi-ri:.zo veramente realistico. Esso non. vale sohanto sul piano cosid 0 tto <lella « politica estern >>: <tnzi,si. ritror:a identico nel campo delle, cosidl'mr « politica interne,)), e quando si potrebbe 1x1rlurc di « politica di s_ruppo " e di << politica pers01wle )), Dllppertuuo 1.1'è lo ste.iso fatto nemico: sopra1·• vivenze di barbarie e di bestialità clic s'esprimono in volontà di po,t.erC' di, proprietà e di. comando - e nlime,aano entro ciascun popol.o, ·come iri ciascun comrme, come in cillscun gruppo, come entro il profondo st.esso di ciascuno di noi, tensioni cmtiumanc, la stupidità delle guerre intestine, dw vanno dall'i11tmppnrsi. nei Pllrtiti o tielle Chiese "l servizio dei 11os1ri r1~– mici, fino all'insicnie delle proibizio11i. e dei rnbù con. cui voglit1mo proihirr perfino ti noi. stessi. di esistere in libertà. Addosso ai miti, dunr1ue, Addosso llgli app<rrt1ti. sia d'uomini clw rii idee. Cerchiamo di ritrov.are di liberare il concreto. Il prim.o moto, spontaneo ed immediuto, che derivu da queste co11si,lr– ruzioni inconsuete è il rigetto, assoluto <t priori indiscriminato, di tulli µli « tippel.li . ,> r/,c ci son rivolti dalle gcmgs auversc. le qu<tli han hisos_no rii 2

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