Volontà - anno II - n.12 - 15 giugno 1948

.1. - c. l."cco11omia politi<'u ,c,uJr s.cmpr1·• più u di1,'f't1irc """ Kie11:.a dr,lic""' "Ilo .iludio dei bisop1i 11,iumi e dei mez.:i per ,-,0</disfurlicol. minimo rlispMdio possibil<' di energia - cioè, 1111a specie di fisiologie, della società •· Cito questa proposizione di Kropotkin non per la sua bella idea UHI per illustr:trc il suo uso delle parole« tendere•, M tNulen:,a •· Egli adopera tali parole con persistenza. Ad esempio, v'è una sua meravigliosa nnallisi della tendenza delle piccole officine di produzione :1d ingrandirsi viu ,•ia ,-hc s"in• g:r;111discono i grandi impianti ccntrallzzati, a ,-ausa del bisogno di rifinire per l"uso umano i grezzi 1,ro<lotti delle fabbri1·hc. il bisogno di fornire parti ai ~randi mont.iggi. il bjsogno di riparazioui 1•entralizzutc, Ct"I'. Ci()(•, eglli parla ,li tendenza quando gli appaiono cause naturaili. desideri o bisogni umani, operanti in una certa direzione. Ed egli crede che la buona piani• firazione sociale non è altro che il seguire cd alimentnre le tenden:,,e naturali. Kropotkin non era un materialista storico. Per lui gli :l\'\'cnimenti SIO• riri non erano sempre pnssi utili "erso il futuro. Così eglj non pensava che ili consolidarsi degli Stati nazionali cd il sorgere del capitalismo industriale fossero necessari per lo S\•iluppo della scienza e della tecnica: anzi, essi li oslacolavano fin al principio, cd erano nell'insieme dei chiari disturbi. F.d egli non avc\'a fede nel« conflitto :o in &è, poichè notl crc<le\'a nel dinamismo progrcssi, 1 0 della storia pur essendo jmbc\'uto con ~• « i<lea di Progresso li. Cosi, bcn<-hè profondamente accorto della esistenza di classi di attcggiu• menti di classe di interessi di classe, egli parl:n•a naramcntc di « confliui di da8sc )1 1 e considcraw1 d1c glj atti degli drutlntori eostitui\'ano il loro errore non giì1 il loro destino. Al disolto \'·era ~I, mutuo a1>poggio, J'uniti1 dcll:i umanità, che son la (I tendenza naturale». Il suo atteggiamento ern come quello di un fisiologo d'un orticultore d'un medico: selelli\·o, incorag• -giantc. 1•er1•antedi sradi"ar<' le contro-influenze noci,·c i·on tulla 111 ,•iolcnza nc-c·cSsaria mn sen;r .. a dis1ruggcre nmi forze "itali. lii pericolo di un t;ilc allcggiamcnlo - e Kropotkin 1ah•oltu t:cdcn1 :ul t•sso - è che si prendano le ,·ontro-influem:e troppo alla leggera. Gli osta– coli al progl'esso nou sono da lui sollcrnti al livello di figure trugiehc d1c f'i ba1to110eon le unghie c con i denti ma sono destinate alla loro stc8sa perdi• ziour. ES$i gli appaiono l'Ollle saccl1cggialori contro il loro proprio inie• rcs-,:1'.(·hc !ila nel bcnt'SSCrc ~cncralc: sono dcJllc ratli,•e guide ma dcclii. _\1i pare c·lic Kropolkin 11011 s·occup:n•:1 :1bbastanz:i del pcrchè essi sfruttano r ~uidauo in dire.doni sbagliate, nè del pcrchè gli nhri si. lctscitmo g11idC1rc dn loro benchè e-li errori ne siano tanto pul1n1bili. Cioè. egli compati,•a la miseria umana ma non la ,·omprcndcva: non si rendeva c·onto di come i po,•~rclli vogliano la loro ,,ropria distruzione. Il suo atteggiamento era goctliiano: dclruomo !cliC"cheu do1a10 fortu· nalo. il <1ualc può aver fiducja nelle tcndcn:r.e rrcati,·e c·hc avvertr in sè stesso, e così non abbisogna di nfTnf'cian;isugli abissi. nò di proiettare drammi nell,1 slori:I. Ndl'uhima p:1_ginadi « Campi, fubbric/,c cd officine 11. dopo a\'cr rilevati i l'anlaggi delle sue proposte, egli dice: « cssr sic11rumr111r ,ion posso110 gara11tire fo felicità, poichè fo felicità dipende 1,11110 - "d w,r!,c più - dulfi11dir-id110 stesso q1um10 dal suo cm1bie,,,r •· J-1

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