Volontà - anno II - n.8- 1 febbraio 1948

rito e i·o~tiluzione clemocr..tic.i. Tuuu,•ia, anclic in queste 11azio11i, ht p~i– cosi dello Stato C restata molto vivace ccl il ruolo :-cmpre pii1 i1wade11tt· dello Stulo 11011 è adulto per dissiparla. . È necessario, per conseguenza, riconoscere e dire chiuramentc clic. per la .ma stessu natura, la tendenza generale dello Statismo è e;;.:itlamenti· c·m11raria della tendenza federalista. Ciò per la semplice ragione che lo S1111is.mo è eSSCl!zinlmentc accentratore, mentre, per definizione, il fede– ralismo è df'c<mlrat.ore, E questo è così vero che nel suoi fini ideali il fc,le• rali;;.mo ;;.bO(:cherebbc pratic:lmente :dia soppressione dello Stato (almeno t·o:-ì come lo concepiamo oggi). In realtà un mondo organizzato su basi federalisle Mrebbe costituito da una rete d'organismi economici, um• ministrath·i e culturali in cui la ,•i111 si svolgerebbe senza il Soc'1:orso di un potere centrale che detiene il monopolio d'autorità e l'aureola del prc– ,.,i::io rhc banno p;li Stnti so,•rani. Non ~i pen~i, pcrO, che nel forc tiucste considerazioni noi pcrdinmo per un istante di vista che non si lratla tanto di di,;~erh1re sul rederali;:mo ideale lJUanto di cercare c:oncrelamcnte i meu.i di iucamrninan·i ,•erso di es;:o, Tutta\'ia, le o:;servazioni che nbbinmo faue, a,·rnnno, almeno, il mc·• rito di mo:,lrare immediatamente due ,•ie che Paziònc federalista non v.utJ prendl:re, due tra,wcrse nelle quali ess.a 11011 ,lc,·c affatto i·nc:lere e che :-i po~:-0110definire t:osì: . l") Un:1 fcdernzionc intern;1zion:ile 11011 è una ~cmplii:c :,s..~ot·iaziom' cli Stali. 2<') Una federazione internaziormlc non è un· ~upcr-S1a10. Con la prima di queste proposizioni noi vogliamo dire f'hc gli S1ati feclcr:mdo'-i non possono continuare u conservare il loro cara1tere cc111ra– li:-1.- ed auloritario e tutte le loro preroguth•e di SO\'rnnità. Questo signi• fica che 11er stabilire un ,,ero-federalismo non basterebbe che diversi Stuli scambiassero dell,: corwcnzioni diplomalichc ed altrt- all'esecuzione dclii· quali , 1 eglierebbero, bene o male, 1l1'iiperfetti fui1zionuri. Anche quando, in realtà.' c1ues1iaccordi anda'3sero•molto lontano e avessero apparcntemenh· lutto pre,•i:-10, rimorrcblm ~cmpre ~be quei legami federativi non sarebbero dei legami vh•i. Infoltì ci ;;.i :-arcbhe limitati ad imtallare degli organismi di l'Ollcgamcnto senz.ct1mt1viro propric,. privi di ogni iniziativa cd anror pii, di autoritì1. Ed' infine, qualunque sia la buona \'Olonti1 e l'idealismo ini– ziali, tiu,esla federazione di\·cnterehbe unu replica ridona della ddw1ta l' non rimpianta Socielà delle Nazioni. Allorn, come per il pn~:Sato, alla mi– nima crisi o difficoltà seria, ogni partcnaire rilirerebbe la sua posla e gio• chcrehbe il suo gioco sotto la bandiera del sacrosnnto egoismo nazionale. Per evitare di undare verso quesli in~uccessi e queste delUSioni, 1ie1 fare del federalismo internazionale una realtà vh•cnte, bisogna <'he i suoi organi di ~eslione e di direzione posseggano, in una grande misura, un ·po· 1Ne indil1endentc. Per questo, infine, bisogna ••che (1uesti organi. federali~l'i 12

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