Volontà - anno II - n.7 - 1 gennaio 1948

\ iJui. Un in<lh•iduo puù aederc che ,i deve ,·011,;icrare in1eramc11lc ad una eau'-a cd anc·lie sacrificar'-i ,nl es.sa: il ,uo pat.~c, o h1 \'criti1, !'arie 1\• !"amore. È nella de~ozionc o nel ,:u::rifil.'io d1•· egli diventa il piì1 possibi1,· <.e '-lesso; pcrchè nelln dc,·ozionc o nel ~:IC'rilìcio degli individui le e:w.:c• acquistano valore. Ma è nece-.~ario, si 1..·upi,ec, che l'indi,·iduo :ii -,ulior– dini in vnri modi :1lln co111uniti1; però non fino :i ncdcrc che nella •·<•· uH111iti1rii;.icda qualc·hc ,·irtìt ,uperiorc a <1uclla degli iudh idui f'hf' la ,·0111- 11011;.:ono. La comu11i1;\ forni,t·c i mccc.tni,mi che pcpnct10110 l'c,i,1cnza 1..·lo ,,iluppo degli indi,·idui. C'è g'.f'lll<'d1c ncg:11l"imporlanz.1 del me1·cnni:iui1, ,ol'ialc, affermando ehi' la .sola 1·0,a irnpor1.111te è un cambiame1110 <l'ani– mo. c che il giu.:to m<'t·1·:111i~mo è ,cmpliecmcnte la con-.cgucmm natural,• di 1111 J!iu'-lo atteg:;inmenlo iuteriore. Ciò mi ~cmbra -,oltauto un ,olip,i,.1111,. Oi,n'-c specie di meeeanisrno .:oci:de 1)rcdi:::pongono ;nl alte:::giamenti i11- 1t•riori di\'er<:.i. Il fllf'~T:rni,mo piì1 :unmire,·olc è inutile ,e la ,•itn i1111·· riorc rimane immutaln; ma il mccc_•anismo ,ocialc può influenzare la pie•. uc.·z✓-a e la qualit.\ di c"a. j:_: po<:..:ibilc. concepire un meN'ani,1110 <:.ocialt· ,·hc renda la guerra piì1 diRì,·ile. C"he protegga la .salulc, ,·hc aggiunga iu– terf'<:.<.e allt1 \'Ìla. Xon di<:.prczzi:11110il ruccl':1ni~mo nel no-tro zelo per l:1 pit·nczza della ,·it,1. e 11011 ìmma~iuiamo neppure che un me1·1·a11i,mo 1m-,a mai f}rodurrc auÌonw1ieamcn1(• l:l pcrfozione della vita. Credo ncll:i diH:r ... iti,. Ogni hiolo~o ,a ,·lic 1:;li 0 •·""ere wn:rni diflcri ,1·0110nella loro 1:ostituzionc crcdit11ria e perciò nelle po.a.s.ihilità dcllu lorn alluazionc. La p.:icolo!?'.ia ci IOO"lra quanto sono inc,•it:1hiltucntè difTcrcuti tra loro i mÒlti lipi ehe si sfiorano lw1go le vie del mondo. Nùn v'è per• ... ua~ione uè educazione d1•! pO""nno con.:entirc all'cxtravcrtito di capirr \Cr;uncntc l'i11tr,ncrti10. :il \'crhali!>la di comprendere chi ama i la,•ori ma• nuali. alla per~o•rn non dòt.1t.1 per la musica o In umtcurntiea di· intcndt·rc la p:t""ione dd matcmatit·o o del mu.:ici.:tn. Noi pos.:iamo ,·creare di proi· liiu· certi altcgiiamenti della meu1c. Po1rcmo ma)!ari. in lcoria. for ,pa• 1 irt' molto della di\'er<:ilit wnana. Ma quc"-lo sarcbhc u11 ,acrifieio. L1 di– ' cr-it.\ è non soltanto il <:.;:dc della \'ita. tna il fondamento delle realizza– zioni collcuive. Ed il completamento della diver,ili:1 è la tolleranza ,. l:1 ,·omprcnsionc. CiO non ,ig:nifi(•a clic dcbl,a ;tllribuir,-.i la ,,e ...:a importunza a lutti i nilori. lli'-ogn:i 1•roteggcrc la -.otici.\ coutro i criminali, bi-.ognu loll;ire conlro t"iò d1c giudichiamo crr;ito. M:i come tratlando col crimin:d1· 1111i rcrehiamo di rieduearlo piutto,to che punirlo ,oltanto. c·o,i dobbiamo 1·•·r<·.1rcdi renderci 1..·01110 df'I perchè 11oi giu<liehiamo errate eenc azioui allrui: il che implica che noi ci ;;;forziamo <li renderci 1·01110del funziona• nu•nlo della no,tra ,,tc~'-11 mcnle 1•di tener conto elci 110,tri ,1,·~,i preµ:iudizi. 5R Infine. io credo che non è po.:... ibile mai ridurl'e i uo~1ri pri11ci1,ii :1d in~iemc di termini semplici. L'esi'-tenz:i è <:cmprc troppo <·mnplP,~a.

RkJQdWJsaXNoZXIy