Volontà - anno II - n.7 - 1 gennaio 1948

tualc s:i1ua.r.io11cfr.a11cc.-:1:: I., pol.iri;r,azzione .agli C"lrcmi (g,.ulli:-1110 e co– munismo) oscura l':\\'vcnirc della Fr;111ci:1e disorienta e isola la c·l.,,..~c l.1- voralrice. ln Italia non c'è un Dc Gnulle (in Dc Gaspcri c·•"· for;.c, un piccolo Dolfuss, non certo un piccolo Dc Gaulle, e Ue11ci\'e11ga e Patri:-~i non sono che dei politicirms d:1 cariculura) ma ,·i domiu;i lo ,1c~~o 11c,·,·Q· ;.ismo nelle m.1ssc lavor:11rici. Esso si esprime ju ~cioperi rnalcondotli e 1:d· voh:1 iucoucludcnti e dannosi, in violenze sporadichi:, in aiioni di rappn·• saglia che possono essere ampiamente molivatc, ma ~-pcsso rapprc:-cutano soltanto un inutile spreco di energie ri,·oluzionaric, una 1lis1ra.r.ionc peri– colosa. E degenerano :dlora in p,1ros!-ismi foll:1ioli 11:! 1·ui un popolo 1·i• vile dc\'e :issolu1amcnte riruggire, pro,•01·ando una almosrera dici:in11m,i~1:1 e un aumento di son'egli:111.r.:1poliziesea e dando ali insperate alla 1 ... op,1· gan,la :t\'Vers;iria. 11 ncn·osismo impcdi~ct· u11a ocul;1l:i ,·iµ:il;mza e dc,·c cs-:cn· mctodi– camcnlc represso. C'è un piccolo focolaio.di reazione in ogni operaio: hi• sogna spegnerlo. li miglioramen10 di se .-.icss.a, i11 tulli i ~uoi ,,;Irati. uel– l'inlimo di ogni suo <·omponcnie, dt·,·e essere ohhic1tivo ,·o"'tantc dcll:1 dassc l:n•oratriec. L:1 c:ilm;1, clic è il contrario della pas~iviti, e tlclrindif– rerenza, è il mezio pii, cffic:icc per rintuzzare la risorgente prcpot1:11:r.a fo. scis1a. Ed and1c l'unico mczio per pro,·oc:irc un:t !-olida alle:mza del pro– letariato coi c·cti solo gcncric:11nc111c untif,1..cbti. ma l'hc in braccio al fo. "cismo - come " tJlwb;ittsi altrtt tlit1ut11n, l"strrmisw - ri1·,11lrt'hhcro f:ital– mcnte per congenita drbolezz.i r imm:11uri1i1 polilica. Vi sono delle ba1taglic economiche in corso: comigli di gc"'tionc. terre i111:oltc, ribasso dei prezzi, industrializ,r,.1..r.ioue del .:\fc.r.zogiorno, li1·enzi:i.• menti, mancate corresponsioni di salari in alcuni ~cuori indus1rit1li. ,·er• ten:r.c mezzadrili e bracciantili. È ncçcs.s.il' io t·ondurlc fino in fondo.· i-cnza tuttavia perdere di ,,isla il fine politico che ogni lolla del la,•oro contro il 1·api,talc :finanziario e fondiario e la Spccnlaiionc de\·c pcr,;cguire. Vi :-0110 h.ittaglic che \:i clas.sc l.n•or:itrìcc, :1 c·ausa dcll11 predominanlc influenz:i 1lel iP.C.J., non combatte pii, con l'energia di uu tempo o ,1ddiriuurn h;i accantonato: il laicismo, Pantimilit:irismo, l'anlicolonialismo. Gli operai devono battc'rsi con cstrem,1 decisione per il di\'orzio, la libcr1ì1 clcll:i ,,·uola, la soppressione dcll'cscrci10 e del sci-vizio di le"a, per la rinuncia :1llc "e1·chic colonie prefa~cistc e la coru:cssionc dcll"aulogo\'erno agli indigeni. Non si difende l.1 repuhblica e la dcmol'raiia, no11 ,-i co1u1uiqa la li– bertà e la pace coi titoloni a piena pagin:1 dell'Avrmti! e 1lcll'U11itii. Que~li giornali, inohrc, contengono troppe :ululazioni per i lavoratori. E clii :idul:1 la classe opcrnia, disprcz;r,a la classe opcrnia. Gu100 Ct:1t0Nt:·rn N. J.JL Idee .ippa.;, ,ion.it ,: di c1ut;ta ~perie e~primono. and1c Mn le loro l.1e11e1e ètl i rc,i1lui ,l'errore, il ren·o.-e ,lei i;iov.ini "\'i\•i Jt J"o,i11;i, ,·he •OSteni:ono ,li 11rn~il•ro•:111ivoI.i loro 20

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