Volontà - anno II - n.6 - 1 dicembre1947

ricncn della migliore "ia pratica j)Cr costruire una 'olid11 socic1;. in cui J{li Ebrei non o:aranno <:1•p:1ra1i dalle basi di lavoro produttivo come accadi• nf'lla maggior parie dei casi. Quanto alla struttura interna delle comunità. c'-t;C fonzionano ~u umi ha,1· completamente colletth 1 a, c.cm :a danaro, senza pro1nicli1 pri\•ata ad 1•rcczioru.-di <1ualch<' articolo personale. Pearlman c•i di1·1· con molte lt'" <;;.tirnonianzcche: ti In l"S"C il principio ba<:c « da ciascuno '1'condo le ,ul" t•apacitit . .i ,·ia,cuno ~econdo i suoi bisogni » è messo in pratica con un11 \'ila comu· male che comprende tutto. 1 membri danno i frulli del loro lrl\'oro :1\ deposito comune, rice\·cndo dnlla colonia di clal" '-oddi-.forc i loro bi-.ogni fondnm<'ntali, cibo. \'CSlili, alloggio e <1ualche altra coc;;::i, di prima necc ..- ,ità. l membri, perciò~ non posseggono nicntc. Ma essendo "OCi della comunità hanno nn loro dirillo su tutto. Non c"è mon<'ta in c-ircolazion1· nell'interno della colonia e non \'C n'è bisogno per<'hè. ogni membro, iu ,·irtù della sua appartenenza alla colonia. ha garantito la .. ocJj.. fozione dei ,uoi fondamentali bisogni. Lo. moneta è usata ~ohanto nelle rclazit,ni c-co· norniche con organi o persone al di fuori delle <'Olonie•· Sono s1a1i costituiti dei magazzini comunali dai quali i membri po ..- ~no O11cncre tutto ciò che desiderano. Non è usato nessun sistema di rnzionamento e si ha fiducia nei membri perchf' chicdtrno soltanto quello di f'ui hanno realmente bisogno. Una ,·olla alcune colonie giun~ero 1>crsino ad nbolire l"uso personali• dei vi,1i1i, ma si tro,·ò che questo porta\'a a difficoltà <"On~iderc."oli, 1• d"allora è stato concordato da tutti che eia~un membro individualmenh· potc,·a tenere gli abiti ed ogni altro oggetto di u~o pcr<:onnl('. <'Omt-t:li illruml"nli musicali. i libri. i quadri, ree. Non c·è nessun genere di pri\'ilegio economico nelle colonie, dal mo· mento che nessuno è pagato e che tutti hanno gli stessi diritti per sodi– •darc i propri biso~ni. Non ,,j è nessw1'nltra specie di privilegio. In gr• ncrale tulli i lavorntori fanno il loro turno nei campi eccettuato <1uando qualche specialista può essere molto pila utile alla colletth•ità, lavorando ~mpre nel suo particolare r:amo, ma questo :aC<'ad.-raramente. Finchè f· pO<ii~il•ile uomini e donne fanno lo stes!o l:avoro; e le donne sono liheral<' dalle responsabilità della famiglia e possono prendere uguale 1>arte nf'I la,·oro comune per il fatto che le nursery collctth·e si a~~umono la com• pleta cura dei bambini. D ve<'chio problema del « lavoro sgradc\·ole » ;. 'lato pure ri<:olto con l'introduzione di un sistema rotati,·o per il guair ogni membro della collettivilà ha il suo turno per pulire i gabinetti o la– ,·arr i piatti. Gli affari principali dello collettività ,;ono decisi dalle .\.,;;scmblcc Gr nerali ali<' qunli ogni membro pnrtccipa prc"ndcndo l:l "Un pnrtr n<'lln di- 12

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