Volontà - anno II - n.4 - 1 ottobre1947

:Vella ..:tampa che Lraua <1uc::to punto dcll,1 Hi,•oluzionc ru-!-a, tron-rì, il nome di :.\ro"-:S-ar-Khrou"talcff, cit;,to d'.dtra 1rnrtc qua,:i incidcntalrm·nte. - Ma, ::ubi10 constati~rù qucsl~l strana <'o"-a: nessuno dice ruai dO\•C e comc– appan·c "-ulla "-cena questo uomo. pcrchè e in quali circostanze divenne fH"C"-idcntcdel primo Soviet, ccc. ln ciò che corwcrne la .<:l.tmpa socbli-:ta, (' anche visibilmcnle impacciat:1 a dover parlare di No"-"-ar. E"-<=acita il ,uo nome quasi a malincuore. Non potendo t:1cerc i-ul fatto .<:torico (ciò "he preferirebbe). balbclta rn Nossar e la sua partf' alc·une parole inirncl– legibili o i11e~a11ee s·affrclla a passare .ill'attività dei Soviet-: alla fine del 1905, quando il presidente ciel o,·icl di Pietroburgo ru Leone TrntsL::y. Si comprende bcilmente que.,i;t::1discrezione, questo impaccio e que· ,la fretta. Anzitutto, nè gli .:torici. nè i ~ociali"li (compreso Trotsky). nè i partiti politi('i in grncrale. /w,rno mai sctputo niente ddl'origine vera dri Sovi<'t. e ..:ono e-erto imp:u·ciati di tonfo::-:arlo. In -:eguito, anche se i ~o– l'iali.<:ti tono-.cc,-:cro i fatti e \'Olc::~c,·o tenerne conto dovrebbero confrs~arc d,e non \'Ì presero p(lrtP lllc11r111 e che seppero solamente mcttcrc a pro· fino. mollo piì1 tardi, il fotto c,i'-tcntc. Ec<"o 1Jcrchè, conost·ano o no 1.– ,crit;j. c-:-:i t·er('hcrnnno .::crnprc. finthè potranno. cli <:orvolarc ~u quc'-I0 fa110 e di 1H'C$Clllare le co"-e a loro ntntaggio. Ciò che mi h:, impcdiLo, 1 fino ad oggi. di raccont;irc i fotti (J) è. prima di lutto un scntimenLo d'imbarazzo causato dalla necessità di dover par– lare cli mc. D'nltra parte. non ho mai a, uto l'occnsione di pnrlare dei So· \ iet..: nelb « grande :::tnmpa >) :\Ila quale non collaboro. li tempo è pas,;ito ~cnza che io mi i-i:, deciso a rompere il ~ilcnzio sull'origine dei Sovicl'-'. a: ( ombauerc g:li errori e le leggende, a palesare la vcri1i1. Ma una volta. \'i,amcntc hnpressio1rnLo dalle alluc.ioni prc1enzio~r e mcnzogncl'e di certi articoli di ri,,i"t<", ;1ndai. parecchi anni fa, a \'Cdf'n' )f. MelgounolT. editore cruna rivist:i <:torica rus'.:-11 a Parigi. Gli propo~i di bre, a 1i1olo puramente document:1rio, il ra<'<'onto c<::1110dcll'orip:inc ciel primo So,·ict operaio. L;1 propo"-la non ebbe <:cJ?uito: sia pcrchè l'editore non volle accettare a priori la mia <·onclizione di non ("ambiare niente del mio te<:to. <:ia pcrchè t·apii che la sua ri\li-:1a era lungi dall'cs<:crc una pub– hlil·azionc -:tol"ic-aimparziale. 'Obblii:;~110 di parlar" dei Soviet. c,pongo i fatti <•o<:Ì come si .<:0110 pro– clolli. F. se la ~1:1mpa - -:10,·ic·ao altro - "i ,:;"in1crc-ssa. non ha t·hc a<T allingcrc- qui la veri1i'1. :'foll".111no 190--1ero as,orbito d,1 un i111e11,ola,·oro di -n1ltun1 e- d'in..:c-• ;.!:namcnto fra 1?li operai di Pi< 'lrol.mr ~O- P('r,e~ui,o ~olo la mia opl'l':l. ~e~ 1J1 Ochl)I) far,: 1111.1 t·crw ri~cn•.i. Ilo 61:110 i folli in 1111IJ"fcvc -1u1lio sull:i lli,olu– r.io11,• ru,.,a. pul,bli<"alo da &,l,a-1:a11c Faure nel 11 L'E11,·i,·lopedi:1 .\n:t~<-hica », :1lla p.irula: Hi1•0l11:io11P. 111 -ctui10. S. Faure 1rnhblirò un libro. ~otto il 1i1olo: /.fl Vl'r'l Rii-oiu:ìo11;> socil,fi>, (love ri-1:impò :1léuni ~•udi ap1•ar~i 11clrE1m·ido1ll'dia. N>nlpl'<'•O il mio. li (< rrau,le puhblico ,) non lé)!j!;••n,lo b. Jcl1t,T.ilurn IFl1cr1:1ri.1, i folli ,·il:1ti r,:-~t;n•ano 1111::i~i 110~,,•rv3,i. 26

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