Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

RIFLESSIONI SULLA GUERRA Fino al periodo che è seguito all'ultima guerra il movimento rivolw:io- nario, nelle sw, varie forme, non aveva nulla iu comune col pacifismo. Le idee rivoluzionarie intorno alla guerra e alla pace si sono ~cmprc in· -ipiralc ai ricordi degli anni 1792-93-94 che furono la culla di tutto il mo· vimcnto rivoluzionuio del XIX secolo. La guerra del 1792 appariva, in con– traddizione assoluta con la .-crit.à storica, come un impeto vittorioso il qtt:tlc, mentre aveva sollevalo il popolo francese contro i tiranni stranieri, avrcbhc contemporaneamente spezzato il dominio della Corte e della gran· dc borghesia per elevare al potere i rappresentanti delle masse laboriose. Da questo ricordo leggendario, che il canto della Marsigliese perpetuava. nacque la concezione della guerra rfroluzionaria, difensiva e offensiva, come una forma non soltanto legittima ma delle pili gloriose cli lotta delle masse lavoratrici insorte contro gli oppressori. Questa concezione ebbero in co• mane lutti i marxisti e quasi tutti i rivoluziooari fino a questi ultimi quin• dici anni. Per contro, nella valutazione delle altre guerre, la tradizione ~o– ciali"-ta offre non una sola concezione, ma parecchie concezioni contracl– ditoric, che non furono mai tuttavia chiaramente opposte le une alle altre. Nella prima metà del secolo XIX, la guerra sembra avere esercitato un certo prestigio sui rivoluzionari i quali, in Francia per esempio, rimprove– ruauo aspramente a Luigi-Filippo la sua politica di pace. Proudhon scri– veva allora un'apologia eloquente della guerra; e si sognnvuno guerre li– heralrici dei popoli oppressi come si sogna,•ano insurrezioni. La guerrn del 1870 obbligò per la prima volta le organizzazioni proletarie, cioè l'In– ternazionale d'allora a prendere w1 atteggiamento concreto di fronte alla guerra; e Plnternazion3.Jc, pc·r la penna di Marx, fece appello ai lavora• lori dei due p3.esi iu lotta pcrchè si opponcs ero a qualsiasi tentativo di conquista, ma partecipassero risolutamente alla difesa del paese rispettivo contro l'invasione nemica . .:"lei 1892, Engels, in nome di un'altra concezione, evocando con elo– quenza le memorie della guerra scoppiata cent'anni prima, invita\'a i ~o• cialdcn1ocratici di Germania a parte<:iparc con tutte le loro forze, il caso occorrendo, ad una guerra combattuta contro la Germania dalla Francia alleata con la Russia. Non si trattava più di difesa o di attacco, ma di pre• sernrc, con l'offensin o la difensiva, il paese dove il movimento 'operaio era pii1 forte e di scbiacci:ire il paese più reazionario. In altre parole. secondo questa concezione, che fu anche quella di .Plekhanov, di Mehring ed altri ancora, per giudicare un conflitto bisogna vedere quale ne sarebbe l'epilogo più fuorevole al proletariato internazionale, e comportarsi di conseguenza.

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