Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

RECE1'"SIONI LIBRI llnllloao del manismo di Snt110 Mt:■LINO • cura di Aldo Ve111urini, Bolop:na. 19"15. t u11a ra«oha di l>('l'illi fipor~i da S. Mer• lino in urie pubblirazioni dopo Ja sua €e– Pn•.tione dagli ;;.nan-hiri: e merita ogni lode il \lenturini che vi ha dedic3IO amore e ratic-• ccnamcn1e non lievi, riuscendo :t ferne un°opcra 1,uff,cicntementc omogenea Ptt ~primcre il pcn;,icro del .Euo Au1ore •ul p.11rticolare 1,roblema a cui il titolo a('– «nna. Quc,10 problema f'hc for~ urebbe più eorreuo definire come N rcvi'i.iOnc del l!O(ialiEmo » - è il problema radicale del nostro len11>0. Per noi ha acquistalo una evidcm,a ed una necessità ancor più maf"– f'&le: dti di fatto noi vediamo oggi come IUtb i Partiti e Movimemi orientati 6<H;iali– tli<"mnente abbiano fallito ai loro obbicni· vi, 6iano morii nella immane tr::ii;edia di queMa ,:ucrn dei trent'anni du~ aocor du· ra, E l'an~ia Ji definirci una nuova istrada toibc:ide con la €le&.oovolon1à no!lra di so• Ptavvivere, in<'Gmminandoci in direzioni <'be davvero eorri~pondano an·orientamenlo "erno ddla libertà, Gli t.niui del Merlino mer'tano per<'iÒ di e66Ue leui e hen medi11ti da 1u11i.' La i,ua critiea non ei limito :11maodl-fflo ma in– \'C..te tulle le oorren1i ebe gill nel !>UO lem– po ,i d1sta~~vano da Marx pur restando nell'alveo tradi:tionale del toocialismo: ma ha un l'Ontenuto 11O1)ratutto nega1ivo, vale u– Hi più a definire tli errori che a lrov:u-e ~,rade di n:rilà, U1wito dal movimento enat"– chi<."(l,il Merlino rimase di fotto ~ in un ,uo limbo J>&rtieolaro ehc gli eonseo· tiva poco re!J)iro oltre la c-ritic:1. Vi,•i eroa rim3ali in lui gli impuliìi lilu~r1.:1ri delf1- 11archismo. per qunn10 t.OJwafTaui da volon- 1~ di reali:t:tnioni rra1ichc. Ma ttSi gli im– pedivano di metten;i, per queste « conqui• ~te immediate», ,mllo Slc&80 l)iano di poli• 1i<'a deteriore dei Partiti 60t'iali,ti: da cui una condanna .:1lrimpoten:ta, non iiuper:tbi• le ..e non nella costruzione di un vitale con• ;•etio nuovo, a cui egli non ha potuto 11t'lr" venire. La ~ua critica del marxiimO - di cui non ,on ,;epar:iti i Jue ben diven,i aspetti, il fìlo~fìco delle idee di M:m;/En;;ds ed il politioo dell'azione dei Partiti che ne ave– van 1raui i loro <logmi e rili - riJ)elc molti motivi ormai superati: ma :rnche ~ì in• co111ple1a, b dl6cussione e inlionta di o.– ,i,enuioni :tcute, ancor oggi acceuabili come base per dbcu,sioni vitali. Ad ~-: 11 i/ co• m1111i.1mo o collettivismo morxiMa sorcbbe• ro lo « .stotu.s <11w ». totlo11e il capilali.fla. ttggiuntavi la burocNJ.:io » (p,11g. 38) - • bi· sosna disl.inguere la co11corrcw:a tra il ril'• co ed il povero. tra cl,i. possiede i m~:i di produ:io11e e chi no11 11c ha, e la garo n~ lavoro. La primo, concorrem:a capiWIUlica. dei:e scomporire; la seco11da 11011 può u.s– sare ;Sen:a che cessi con1tmpora11eamerue a11che lo libertà» •(pa;;, 8i) - • 11011 ,i 1mò re11dere uguale la produttività delle ,:arU! ;Specie di lavoro ili l111te le siwa:ioni ed_ i11 tutte le indu.uri~ • (p.3g. 43} - « 11011 e3i– Me una $CO/a uni/orme di bisogni per 111tti gli individui ... nè t'indivitluo potrebbe or• di1111rc la serie dei suoi bùog11i e dichia• r1.1re alki eoUcuiuità i s"oi desideri » (pag. 65) - « il pro{ilto, come '4 rendiw . .1i può $OCialioare, cioè attribuire alla colltt1is:11à, 61

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