Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

SUD &oo una mc~, o (u0<:0 del « problema del mezwgiorno -o, ee– •trnil:l in u110 1lire1u e-.perienza d'uomini e co--c, non t1ii'1'"" libri e l!!U numeri. Ed c~:i acltlita la gun wrge111e del male, io Staio, con limpidezza cristallina. An('be, t.e, nel oor&o delle &ue rilleseM>ni c,osj umane, l':mtore parli poi d'uno Stato ipotetico d1e è lulto fzuo di autonomie e di liberi~, cioè ~hc è in «ahà I' .\n1i~u10. V. Gi:.1 il treno ci riporta,'a, oltre la capitale, ,•crso il o:ud. Era notte, e non mi riusciva di dormire. Seduto sulla dura panca, :1ndavo ripensando :ii nostri giorni passati, a quel senso di estraneità, e alla totale incompreo· -.ione dei politici per la ,•ila di quei paesi \'Cri::o cui mi affrcunvo. 'l'utLi mi avevano chiesto notizie del mezzogiorno; a lulti avevo raccontato quello che avevo visto: e, se tutti mi avevano ascoltato con interesse, ben pochi mi era p:,rc:o volc1:scro realmente capire <1ucllo che dicc,,o. Erano uomini cli varie opinioni e temperamenti: dagli cc:tremisti più accesi ai più rigidi conscr· valori. Molti erano uominj cli vero ingegno e tutti diccrnno di ~ner medi· tato sul « problema meridionale » e avevano pronte le loro formule e i loro ~ehemi. :Ma così come quesle loro formule e schemi, e perfino i! linguaggio e le parole u:::ate per esprimerli ~arcbbero stati incomprensibili all'orec• chio dei contadini, così la , 1 i1a e i bisogni dei contudini erano per essi un mondo chiuso, che neppure si curnvano cli penetrare. Erano, in fondo, t.ulli (mi pareva ora di vederlo chiaramente) degli adoratori, pili o meno ineonsapevoli, dello Stato; degli idola1ri che si ignoravano. Non impor– tava se il loro Stato fosse quello alluale, o <1ucllo che vagheggiavano nel (uturo: nell'uno e nell'altro caso era lo Stato, inteso come qualco'-a di tra<:4'endente alle persone e alla ,·ita del popolo; tirannico o paternamente prov,•idente, dittatoriale o democratico, ma sempre unit:.1rio. centralizzato e lontano. Di qui la impoc:sibilità. fra i politici e i miei contadini, di in· 1cnderc e di es.:erc intec;;i. Di qui il '-cmplicis-mo, 1.pesso amnmntato di C''iprcssioni filosofeggianti, dei politici, e l'astrattezza delle loro c:oluzioni. non mai aderenti a una rcalti\ viva. ma ~.-hematiche, parziali, e <·osi presto iiwccchiatc. Quindici am11 di fasci1.mo a\'evano fauo dimenticare a tutti il problema meridionale; e, se ora do\·evano riproporselo, non sapevano ve· derlo che in funzione a qualcosa d'altro, alle generiche finzioni media· t.rici del partito o della classe, o magari della r,azza. Alcuni vede,•uno in e~so un puro problema econornico <' tecnico, parl.1\':1110 di opere puhbli– chr. di bonifiche, di ncccs~:iria induc:1rializzazione. di colonizzazione in- 26

RkJQdWJsaXNoZXIy