Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

l L'INTERNAZIONALE ANARCHICA FORZE E DEBOLEZZE J mo,•imenti anarchici possono gimtamcntc dvc-ndicarc il difficile onore di a,•crc conservato intatto il pensiero, i metodi d'azione ed i principi' internazionalisti. Mentre i partili operai si raggruppano attorno a bandiere 11:1z.ionalistc o, quando intravvedono un'azione esteriore, si uniscono ai blocchi imperialisti dai quali le loro rispettive borghesie a1::pcttano la sal– vezza, i militanti, i gruppi, le federazioni libertarie non cessano di consi– derare il mondo come il dominio naturale corrispondente ad una umanità ("hc lrn comuni interessi. Ccrt,tmcntc bisogna cercare la continuità di questa tradizione nella n·prcs.:ionc scnz:1 soslc che ha colpito, in tulle le epoche e sotto tutti i re• !{imi. i. militanti anarchici. La solidnrielà ~ diventata, anche quando le or– ganizzazioni non eSi5tevano, una legge nel nostro movimento, unn legge che 11011 è mai stata \·iolata. Nonostante le delusioni e <1ualehc esperienza imli– , iclualc ql;lalchcvolta sfortunate., ~i è formulo nell'ambiente anarchico il "Cnlimcnto che un combattente delle lolle sociali non poteva trovarsi com– p!ctamcnto solo in qual~iasi luogo ove andasse o fosse t·o~:rcuo a rifugiar.:.i. Ancor più che le teorie internazionaliste, questa calda camaraderic ÌL permesso di mantenere la solidariclÌl dei movimenti italiano, francese, spa· gnolo, bulgaro, polacco; russo. Coloro che sono passati da Bruxelles intorno al '30 si ricordano del « ritrovo >1 del compagno belga Hem Day, dove si poteva incontrare una fauna straordinaria. C'erano dei compagni bulgari, come il colosso Naiclin, forte, massiccio, volitivo; degli italiani fuori legge; deg!i spagnoli violenti cd accaniti; elci cubani o dei disertori francesi; degli olandesi calmi, degli ebrei della« W1alka Klass » di Varsaviu; dei portoghesi cd anche dei Belgi. Il Comitato lnternazion~tlc di Oifc~a Anarchica funzionava in pieno; i compagni degli Stati Uniti inviavano qualche fondo raccolto tra i minatori jmruigrati, per permettere ad agitatori come Lazarcvic di fare appellò alle folle operaie del Borinage o del. bacino e strappare alla Ghepeu France~co Ghezzi, o Bartolomci all:.1 polizia d'Alberto primo. Le lott<' di tendenze, le discordie tra gli animatori, le polemiche viru– lenti, tutte queste manifestazioni di una forza troppo grande e .:.enza spazio sufficiente, non impedivano mai il lavoro in comune quando si trat– tava di salvare, di proteggere o di nascondere un compagno in difficolti1. E ciò che era YCro a Bruxelles 1 lo era pure a Marsiglia, a Buenos Aires., a Ne"'· York o a Barcellona. Senza un'Internazionale costituila gli auarchid 16

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