Volontà - anno II - n.2 - 1 agosto1947

dolio l'ihi. Cl1r.!co~a rim;1nc del lavo1·0 Jci militari lo ,·cdiamo guardandoci allorno: l'Ovina, nelle co~c e negli =i.pirili. Percl1è dunque t;mta in~iu• -,tizia? O - pcrèhè p;1rlare di giuslizia è fuori luogo rivolgcndo"-i a « 1•0· litid )> - perC'hè !anta stupiditì1? Ancor;:t una \'Olta noi insbti,uno su una volonLÙ chiara, (•hiaramcnlc prutic.1bilc, che non è Utopia ma sana politica di ca~a. Clt.alitt proclC1mi la propria rie11trC1litàpcrpellln. Nct-suno ,·orrì1 aggredirci, in un mondo in cui altri, tra i Grossi, è piì1 intcrc"-sato di noi a conscn·arci inclipC'nclcnti. E !iC anche fossimo aggrediti. l"unico dsultalo clcll'avcre un c~crcito ~:1· n·bbc il dis1:anguan;i ancor una volta per gli inleressi dello Stato ru'-So o -ii quello americano, << ir,1crcssi altrni )) 1 che non ci riguardano. L'Italia è posta dalla Natur.1 nclb posizione ideale per la 11cutrali1it. Al centro del Mediterraneo, ponte naturale di scambio di genti e cli merci cm! la sua lunghi'-sima costa, pc5-'-imo fronte militare sia per chi offende sia per chi difende a causi~ dello ~,c~so enorme S\'iluppo marittimo. Xoi dobbiamo dedicarci ad una atti,·ità modesta e cotruttiva, '-cn.r,a pili far rlcbili, con pas<:.ilunghi come la g,unba. Uiorganizzarc il nostro lavoro in vista del ma~simo di scambi im·ccc che lungo le lince dell'autarchia .• .\tlf•· nuarc il più po,sibile le barriere tr:t noi e gli altri popoli. Lavorare in p:ict• ndl'ambienlc 1H·ivilcgiato del no'-lro clima, che è follo vcramcnle per la pave. Su quc~ta stradu potl'cmo ;1ndtc noi raggiungere gli alLi tenori cli vit:1 elci popoli H'anclinavi - posti in situazione analoga alla no.'-tra per tnnti rispetti, ccl in condizioni cli111a1ichc di 1anto inferiori. Non facendo 1>iì1 cannoni o C!)l'azznle o aeroplani militari, troveremo alfinc i mezzi per I<" -.cuolc, per le bonifiche agrarie. per le strade. Vuomo medio italiano mi• gliorerà: e "-;H:Ì cosi piì1 acccllo nel mondo, e ci verremo alleggerendo del· l'eccesso enorme di gente che noi ~.iamo rispt.:llo alla lena '-U cui dobbiamo iviv<"rc. Impareremo ad aiutarci :1nchc noi stessi, in un"atmosfera di mag· giorc cullura. con una saggia limit:1zionc delle dimensioni delle famiglie. L'a,·vcnirc si forà chiaro. Ma la condizione prima è, impcraih·a: non pili un soldo non più un uomo non piìi un'ora di 1,noro per la guerra - cioè per le Forze Armate. Ogni lira sia spesa in uno !-forzo positivo, che generi direttamente w1 pro• dolio od un bene. Uobbiamo ancora irn·ocarc, signor Einaudi. lo spil'ito di Quin1ino Sci· la? Dobbiamo ancora im·itarc i politii:i profcs,ionisti a rileggere i discor,i purlamcntari del Ministro della Lesina? Dobbiamo proprio noi, gli anar– chici, far rifletter i ricchi sul fallo che il tempo anuale è c5trcmamentc più grave del Lempo in cui Sella opera,•a? ••-·. Ci contentiamo cli dire alla 1< noslra gente>,, ai la\'Oratori tutti ~ ine:c• 9

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