Volontà - anno I - n.8-9 - 1 marzo 1947
lissima lettera inviata dal Nostro ad alcuni amici romagnoli (Valbone"i etc.) per indil..:arc il grado di \'iolcnza che raggiunsero i suoi attacchi (l): t< li mio dovere è di s,·clare il tradimento; il vostro è <li giudicare e di colpit·c il traditore od il caluuniatore .... Amici, S(: non volete che il popolo bestemmi la rivoluzione, come un. nuovo dio ialso e bugiardo, fate giustizia del perfido ciarlatano, o colpite fieramente mr stesso come un ribaldo calunniatore>>. Questa lt·ttcra, come apprendiamo da un documento che utilizzeremo largamente (2J, JHo,·ocò negli ambienti costiani una furiosa reazione. Alle ;.1ccusc si npposcro accuse; alle jnvellivc, più feroci invettive. Lo sdegno <lei seguaci del Costa non ebbe limiti t· le calunnie, i vituperi, le insinua· zioni si 'òcateuarono contro il Cafiero, che proprio in quel momento era in preda :.id una forte crisi nen·osa. li disinganno per la defezione del Costa, la stanchezza per le lotte sostenute e per le persecuzioni suhile, l'acerba oHilit.'.1 dei circoli adP.renti al nuovo corso della politica sociali::.ta in Italia 11011 fecero che peggiorare il suo stato. L'ulteriore permanc11za a .Lugano comincia\'a a riuscirgli insopportabile. « Una 1m1Uina, rnccontct l'anonimo mcmoriolis1<1, eravamo :-;ilenziosi e seduti intorno ad un tavolo, intenti a scrivere alcune lettere, quando, all'improvviso, Carlo ,1pparisce con aspetto quasi minaccioso e in termini pe1·cntori e concisi ci ingiunge di sgom.h:1re all'istante, cosa che noi fa· ccmmo attoniti e meravigliati. Appena fuori ci guardammo in \'Ìso e non sapendo che pensare di 1ale proct:"clcrc, prima di chiamarci offesi, considcr?-IO il deplorc,·olc stato di Carlo, ~i decise di scrivergli. Subito cloJfo ricevuto il biglietto ci fece chiamare e appena ci \'ide t·i abbracciò e ci baciò e con la pilt grande effusione, tulla propria del suo cuore, \'Olle scusar:,;i dell'atto brutale usatoci e ci disse: « Io non so cosa succeda in mc da alenn tempo; io non posso pill coutinuarc questa \'Ìta e sentirei il bisogno di fuggire ed andarmene lon– tano lontano o,·e potessi incontrare degli uomini la cui lingua non fo.:;s~ compresa <la alcuno. Lascerò questi luoghi e questa casa ove mi tro,·avo così bene, e queste bra\'e e buone persone che hanno fatto a gara per farmi mille ;,ttenzioni. I~a societi, degli uomini non è piil fatta per me: non bramo che l'isolamento. D'altronde alla causa ho <laLo tutto quello che ho potuto; la mia opinione sul Costa l'hanno voluta sapere, ora la ,(,]) La leucr.i è ri11roùotta in Grido d~l Poµvfo (21 luglio 1881). Analoi;hc e.wres- 1>ioni -~i trO\'orno, secoml,:> una ientile eomunicaz. del dott. Giampiero Car-0<:(·i, in una lellern sincrona del Cafìtto al Pezzi. (2) Trallasi di un memoriale anonimo (Grassi?) 1mbblit·a10- nel se1i. del\'83 a Fi– renze nel Popolo. orgm,o degli s1,ost11ti. Noi eitimno dal 1; Proximus luus 11 di Torino riel 6 olt. 1883 dovG il memoriale ru ri!1rodo110. 11 numero del Popolo è irreperibile, 75-
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