Volontà - anno I - n.7 - 1 gennaio 1947

FAS.CISMO SA G G fO D'INTER P t'H TAZIO ME Fu.ci .. mo ), C un r«ito che tutti obhiumo ,offerto: ma l'idea ,:e ne J1rc.sc111a •uuora t molti i.o /orme interrogative. t evidente clic è ~tato un errore immen6o. E'lidente ohe Je , 1 ,ieguioni troppo ~mplici (come • upitali11a ») contrHt1no con i latti. ~TI,. 4ente che nemmeno nlgono a épicgarlo le po«-ole innumeri e contndditorie di cui i -v:oi intelkuuali lo hanno via Tia circondato: tiOlo nelle 6"UO 01,cre ocoorre esamìn:u·IG. Ma come raggiuns;eme una chiara definizione, :vi-a per un chiaro in.. egnsmenlo? A1Nurti a nnione. accestato il moto del Risorgimento con i J>lebi.Jciti e ia costru· 2'one dello Stato monarchico, abbiamo avuto dapprima, pur entro iJ quadro dello St.a– tuto albertino, alcuni amministratori risoluti cd onesti, seppure -.:du-tri » ~ c1uindi opc· noli in un &enso che per noi « sinistri • appare di errore. P.'.lS6i brevi 5econdo, le no:,tr.– f.orzo poche; volontà di C06lruire tul 60do un poco ogni giorno; fiducia nell'efficacia ~du– •liva e creative deU. libertà e del le,•oro auociati; pszienu di attendere. In eostanu &ducia negli uomuù, certezza .che fare J'/ralia significava i,, concreto fare liberi e forti ~ ltnlioni, in tante ttgioni ancora oosì p.-ofondamcnte plcl>e, e che quesl'opera era 1H)e.sibile. t di quel tempo l'anio delle pritne ,ociet.à operaie, malcerte <li l!ìè, ma viTe. ~ :n qud 1empo da Cauaneo ha 1•re•o radi<-e i primi ~emi del (ederali:.mo. rimasli ~111:a fru.110 nemmeno d'id«. Dopo poohi anni questo andac-o 11eC<1ndo il buon ~en.,o, ,eali:,lico e competitivo, ,;~ Hlterrotto ad opera d'un pugno di mediocri mandati al potere d3 nudei tuttora camor– ri.11ici della 110,nra COl'llunità nazio~c. cammuffoti da « èinistri ». Un nome ne è sini– »Glo: Criapi. Sedotti e..."i <lalle facili vie illusorie dell,1 vioJenz.a, che pare consenta ri– ..._,hali più am_pi e piÌI pronti del lavoro; inoopace di r~gire il popolo tultor:i in fot-m•• !!'ione; die-perei gli uomini forti del m~orgimenlo; avvelenalo nel J)ieno della sua pl'inta Soritura il moto del ~ciali6mo; è in fauo. incominciata la !IO!;lra disintegrazione. È ~Ultt 1•hia111a111 "u Ji noi fa guerra. Molti t-odali ron-.cgucn1i alla guerra, che di– -w,glie,·• le nosue energie s<'ar-se dall'avvio ,·er,;o l'e..11ii1à .sociale, dalla auenunione pc'ogreesiva della iotoUer.:ibile mi&Ctia di tanta parte del nostro 1•opolo. FutY.lmbolismo politico dei •go,·ernanti die an1.ithè servire il popolo ,·ogliono oomandarto. e non 6;· p.endo persuaderlo Jo ingannano e lo corrompono, e ne t'Ohivano l"' divisioni lfragio• a.cmli, tr1 nord e .;ud, tra c1ttolici e ant.iclerioe.l.i. tra indwtciali e agricoltori, tutle. Costituzione di 11na C'asta di profe;uionh,ti della politica, macehi:1velliC'i nel @ en.so mi· aorc e peggiol"C. Al popolo non &i oft"rono più vie J>Cr interTenire nella oondoua degli affari pu},. •lici. Vic,ie i~norato ~mpre più clte ta !!ola via per educare allo LibcrW (! il vivere ;,, libert(J: la gente t'i imbozzola in oongrcgfw:. ed alla cecità degli uomini di governo cor• ri•1•onde la cecità degli uomini della *trada. Quulo proceMòOdel 1891, !-i ripete nel 1911, nel 1915. Ad oi;ni paSilO diviene tempr~ più marcato il distacoo de.i governanti o del popolo dalt. realtà, ognuno d'~i i-emI)N' p,iiil ~_i <"hhde in proprie '--edi f"rntt'tfrhe. false qua~d•anche- nrion11li.

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