Volontà - anno I - n.6 - 1 dicembre 1946

ge111.J, il 111erilo ed il drmerilo. il bene ed il male, il vizio e la virtù. ptt con,,eguenza fo .« ricom1H!1N1,) e la •punizione~: il ,:iudit'e. lo sbirro e la 1>ri,:ione. Ma affrontiamo in6ne la .,ola t'CI unii·a volon1il ..eria d1e i 110 ... tri avver~.:tri al,- 1,iano opposta .:ti comunismo. Tutti ,ono <l'accordo che ncce,,~ria111e111cbi ,·a al comuni!!mo: ma ..i l'ìi o,,,,erva the, al J•rincipio, i prodotti 1•011 e.scudo sufficientemente abbondanti. bisogncr3 adoua.-e il modo di divisione, di razionamcn10 - e 1'11e la migliore dh•isione dei prodoui del la, ,•oro s:1rebbe <1uella basato eulla qualilÌI <li lavoro che cia~cuno avr1i fauo. A C(UCSIO noi riS]>Ondiamo che nc-11<1 èOCieli1futura, <1uand'anehe ti fosse (-o,,trelli a fare il razio1111mcu10, @i dovrebbt· res1are comunisti, v.:tle a llire du': le r11zioni dovrebbero ~ae f)ro1>orzionate ai « hisogni » e non ai «meriti». Guardiamo !a famiglia. Il ·1,adre 1>0rta. ""PJ>Oniamo. cinque lire .11 giorno; il primo• genilo Ire lire. un altro figlio •1,iù giov~me due lire ed il 1,iù piccolo una lira. Tuui 1.·<m~e,:n:moil denaro aUa madre. che tiene la ('a~sa e dà loro da mangiare. Ciascuno 1>0rla una &omma differenlt:. nt:1 a 1a,·ola ognuno "i serve a modo :.110 e maniia ,econdo il euo appe1i10. ~on "·;, razionamento. Ma arrivano i giorni t'&tlivi. e la madre non 1mò piì1 rimeller~i fll g,i--10 ed all'apJ>e1i10 di eiaseuno J>er l:i distribu· ?.ione del J)a~10. 8i:o0gna menersi :1lla razione e: :,,ia .per iniziativa della madre, "ia 11er ('Orn'enzione rnrita 1ra 1u11i. J., ,,orzioni sono sremate. Ma notale, <1ue1-tari11artizio11e non ,.i (:1 -secondo i meriti, l)Crchè i ragazzi 11i1ì giovani ricevono la 1>1u·1e J)iì1 gro:raa. ed il bocrone écelto è ri,,ervato all:1 vecchia rhe non produce niente del tutto. Xella famiglia dunque. anhe quando ,,"è miseria. s'applit"a il princi1,io della distri• buzione ::-eoonclo i bisogni. Pen·hC ,lovrebbe essere differente nella grande fomi!li:1 uni:rnilariu dell'avvenire? N. ti. R. C(lrflJ C<1fiero11ae<11u! " /Jtirlcuu 11el 1816 e morì ft Nocer<1 il 7 siug110 1892. Il s,w ricordo è legl/to i11 e1er110 11/fo primo /n1enw::io11<dc, r, /J11lm11i11. (t M"fo. teJ111, 11 Kro1,otkill. ai. giganti dell? A11arcl,ia. Co11 f111es1i. 11omi11iegli. spese tutt,1 fo s,w vita e tuH~ le sue ricchc:::c per gel/are le bU$i di 1111ft Societff verame111e,111archiet1. f'11. ,mche, uomo di ·s,udio e la sm1 opcrt1 « Com· pendio del C,11,itale » permise ili lllllill lt, co11osce11::a ,Iel « Capitale >1 di Carlo Marx. Figure come Cllrlo Ca/iero 011orm10 l'Arl(lrchismo e get1a110 """ 1<ra11de foce sulle 11ostre a.spira::ia11i di giusti:ia e libertà. I compag11i di l?arleltt1 ,,er 1,erJWIUC1n1t! il ricordo. i11 occasio11e del / 0 ce11te11ario della 11a"Ci1ttdi Carlo Ca/iero. luu1110 />OSIO 1111 ricordo marmorf.'O sulla et1Sa dove egli 11acque. E noi. ,,er commemornrJo. ~rcl,ùmw di etermir11c il J}e111ieroe di rt1ccog.lier11c l'i11.segm1111e11to. 39

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