Volontà - anno I - n.1 - 1 luglio 1946

r.:11ori; per uoi dunque la Jotta 1:.er l'emancipazione dei lavoratori e un do\·en:. C :.111 debito sacro che dobbiamo pagore . • Era per amore deUa giustizia e come !lCr t,-,,J)i:1rc j J>rh·ilegi di cui oveva goduto che eg:li ave,•a rinunzi_at_cialla 6Ua posizione, negletti gli :olUdi che ama,·a per de< liear.si ol• l"educazione degli ·ot,erai di San-Pic1rohurgo ed alla lotta contro il dcpo1jsmo degli zar. S 1,into dagli .stessi sentimc111i ave,·a in seguito fauo .adesione all'Internazionale ed accel• lato le idee -anarchi~he. Infine, ira i diver8i modi di conce1,ir l'anarchia. aveva sceho ,e Jatto ;proprio iJ 1>rogra111macomunista-anarchico, che basando$i sulla solida,ie1ù e ..ul• l":nnore va al di là della -ste~sa giustizia. )fa naturah11cn1e. eome era da prevedere, la sua filosofia non res1ava -senza i11Aucn7:_J sul 1-uo modo di eoncepire l'avvenire ·e l:i lotta che bisogmw:i coml>.11tere per ttrrivarv,, Poichè ,,ccondo la sua' filosofia ciò cl1e accade doveva nece~sari:uncn1e acc:,dcre, (IO• ve,•a la1al111e111e trionfare come per legge della natura. E oeiò gli lcv~va ogni dubl;iio e gli nascondeva ogni cliffk-ohù. JI mondo borghc~,· ,dove\'a fatalmente cadere; era ,gi:"t ù1 dis,,oluzionc e razione rivoluzioni.lria non se.-vin, clic ad affren.arne la eadu1a. La sua gr:mdc influenza come J>rOpagandis1::i, ohre che dai suoi tale111i, liipendcv.• dal foti() cl1"egli mosira\'a fa rosa talmcntt: ,semplice, talmente facile, talmcl1tc incvit:1bil.· che I'cntusi:i!'mo ~i ,collnmicav::i subito a <p1elli che Pasooha\•ano o lo leggevano. Le difficolt:'a morali ti}larivano pcrchè egli ~ttribui,·a al « popolo », alla ma~a dei h,•oratori lulle le virtù e tulle le capacità. Egli esahal'a oon ragione l'influenza mor,1- Jizzatrice ,lel la,·oro, ma non vedeva abba5t:in;-..:1gli cffeni dc11ri111c111i. c corruttori dell.c miseria e Jella soggezione. Ed egli pcnsa,·a che basterebbe abolire i privilegi dei capi• -t:1listi ,t.•dil polcre dei .;o\'ernanli perchè tutti ;;li uomini comincia:o~cro immediutamcntc -ad amarsi come fratelli ed a badare agl'inlcre~~i altrui come, ai pro11ri. Nello ~tesso modo egli non vedeva le diffi,·oh:ì ma1crfali o .se ne ~b;ir:izzava faril- 111cn1c.Egli .rivcva accettata l'idea, comune allora tra gli anarchici. che i prodolli arru- . mulati della l(."f'rne <lclrimlustri,1 erano talmente ;1bbondanti chi! per moho h::mJ)O 11011 e.i sarebbe bisogno <li preoccuparsi della produzionc: e diceva ,scm1>reehc il problcni'J imwodiato era t1ucllo del consumo, che J)Cr faf trionfare la ri,•oluzionc bisogna\'a sodJi– sfare ~ubito e largamente i bisogni di ~uui., e che la produzione ... cg_uirci,bc il ri11110lld MllSumo. Oi 1.ì quell'idea della preSfl 11cl muccliio, ch·egli mhc in_moda e du: è ben l.t 4nanicra 1>iù :ot;mJ)licc di concepire il comunismo e la pili. -alla a J>ittcere :illa folla". ma è anclie la maniera pili. ,,ripiiti\',a e pili realmente ulOJlÌSlica. E <1u;mdo ;;:li ,,j fece o,..,,c,.... ,•are clic quest·accu11111l:1zionedi prodoui non 1>oleva c-eistcrc, J~rd1è i 1}f"01>rictarino:·· •mal.mente non formo 11rodurre d1e ciuello cb~ po.;sono ,·ehdere con ,,rofitto, e che fo~ nei primi lcmpi della rivoluzione bi.sognerebbe ,organizz:ire il razionamento e s,,ingcrc .illa produzione intensiva piuoosto che invitare alla prc~a in un 11111cchioche in reahà .:non esisterebbe, egli si mise a ~,udi-are direuamentc la ques1ionc ed aITivò aUa condu• si.oue che infatti <111ell":1bbo11Jai1w 11011 csiste\'a e che in certi p:ie.;;i~i cm con1iou:1111cnt'e ,!>olio la minaccia tiella caresti:i. ì\fa egli ..,i·rifaceva pens;i,ndO alle grandi l)OSsihiliL:Idd– l'agricoltura aiutala dalla scienza. Egli prese come c~e1111,i1 i rbul,tali oucnutì da qualche agricoltore e <1ualche dono aeronomo 60J)ra ~h'lZi limitali e ne tirò le 11iì1incor:iggianli (:On:oeiucuze, senza pensare agli o,;tacoli che avrcbbc.-"o op11os10 l'ignorunza e J"an"cf"· <òio11e al nuO\'O dei con1adini ed al tcmJlO che in 1u11i i casi occorrerebbe per 1;:euer:1- ·liz,..are i nuovi me1odi di coltura e di distribuziolle. Come ~CUIJ)rCKro1>otkin vedeva le rose qu:1li egli avrebbe \'Oluto d1e fo..,,,er-oe rom-– noi 1u11i-speri.Imo ch'esse 1,aranno lm giorno: egli -considerava esistente o immedia1:io- meute realtz1.abile ciò che deve essere conquis1a10 con lungl1i e duri sforzi. · In fondo Kro1>0tkin concepiva la Natùra come una specie di J->rovvid~nza. ç:razie :alla quale rarm()nia do,·eva ·regnare, in tulle le cos.:, coniprese i.~ :oocieti', umani;:.

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