La Voce - anno II - n. 26 - 9 giugno 1910

Esce ogni giovedì in Firenie, via d · R bb' 4'2 $ o· .1 GIUSEPPE PR er O ia, iretta aa EZZOLINI.:,. Abbonamento per il Regno, Trento, Trieste, Canton Ticino, L. 5,00. Un numero ceni. IO, Anno II JI. N.• 26 JI. 9 Giugno 1910. Co,n,ao per la questloae • t Hualt, Gll.'SErl•R PJtH.1.ZOLINI- Le ptrltle psichiatriche, Al.nt\llTO \'l-.ORANI - ",arda Fratrts ,. •\!'.TONIO A.SZILOT1I - Riccna ptr farsi lllullrl. CARLO O0!-.SI - llallHI_ all' nlero ESRICO lh"RICII - Per la callcdra • Gua;llelmo Ferruo, GtO\' AS.SJ P.\PISI, GJU\'MiNI A)ll,'.SDOLA. • • • • Convegno per la questione sessuale. U110 dei miri pi,i gra,lili11ffici è q11rllo della corrispo,ulm{_a ro" gli amici rbe La \' occ va /r11Va11do i11 ogni parlt d'//alia. I,, 1111 gior– t1alecomeil 11oslro gli nbbvuati 10110 una spuie di collabora/ori e di ptr,011,di famiglia, i11 ro· 11wnio11e, magari la/ora ptr contrasto,conchi uri11c qtttslt pt1gine.Olrrispomlmz.ee visitt c/1< riuw co11 piaure da gùwa11i di passaggio perFireuz.e,mi hannodaloqucslaimpressione: ,be lt q1teslioni sulla viln stssualt,sollevnJr 11tl 1111mrro 9 di qutst'ntmo,inttrtssnuo t:ivammte ; che é l, tma ,mova coscimz.a ;,, formD:;Jo11e la q11alt ,.,o!, escirtdalla 1ra11a,io11e srgr,/adtl confurio11alr e dalle ro1,jidt11~t d,lla co11Vtrsn– zio11e privata, ptr oprraresulla socie/a; che il disagioper i problemisessuali ; gra11de e the le soluzionicallolirhe da 1111a p rie e q11tlle pttrnmmte scimtij,,he dall'altra 11011 bastano a soddisfare gli a11imi;rbe il &alfolicismo, ptr– cbi tropporislretto e autoritario, e la srim,a, ptrrhi.p11ra for11ilrirtdi consiglipraliri, 11011 attiranopiti i giovani chepur voglio110 uivtre td avereIn cos&imz.a pura; cht, imomma, il bi- sov,o ,li JHrrlau,li tulto eiJ, ,li i11Je11dtrsi, di prrpararsi,di dtridrrsi ; arrivalo (•). Avtmh, interrogato t1lnmi git'Yllnt1i e qualche pus,ma pili d't•tlt t' romptlmlr iu 111al1•ria /JiJ pensato di radunare in Firmz.r vt.-rw il set– tembre o l'ottobre, ;,, 1111 trmpo rom lido, molti di qutlli cbt a qualt preorrnpn;Jo11i s0111J se11- si/tili. Un rougresso prr la q11tstio11t sessuale? Lasria1110 prr ora lr parolr.Sr lr adesioni sa– ramw mollt, sarl, ,,,, couirtsso, t si potra,1110 olttntrt ,lei ribassiferrwiari, stabilire dei tnui sui quali disrnten, ,ll'i relatori, t via dire11do. Se le adesio11i sara11110 podJe(11011 per ma11- ra11z.a di drsiderio,ma, cow't probabile, per maneanz.adi me;,_z..i o di coraggio)sarti 1m rom•tguoIra giot'llni t si tlisruttrlt t1J11irbt– volmtnlt. fola11/o espongo l'idea,r rbi smle di appro– var/a t spera ,li poier vmirr a Firtnz.e,mandi In ma adesione a L:i Voce: basta ,ma sem– plia cartoli11a da dieci rentrrimi,col nome, roguomee itttliriz.z.o br,i rhiari: e st qt1alrn110 haproposlto desidrridatspri111trr, li aggi11nga. Giuseppe Prezzolini. (*) (}uest'impressionr mi t'i(t1e riro11/er111ala dal s11rrrsso detroJmscolo del prof. Pio /•od •• Igt"e,u fisira e moralr dd giot•a11i '', /Ji 6,jtXJ rop,e slam. pah.•, rula110 "Kri porlte a11li11aia. LE PERIZIE PSICHIATRICHE I. Caro Prezzolini 1 dubito che Ella sia mal contento di me che non ho ancora scritto per la Voce l'articolo molte volte promesso su le perizie psichiatriche. Sia dunque fatta la volontà sua ; e - tanto per cominciare con le formule dell'argomento - se scriverò un articolo inutile o vacuo ho speranza che mi si conceda la umiresponsa– hilità : perchè questa \·olta ~ proprio lei che mi ha suggeslio11.1/o a farlo, e la suggestione è caduta sopra un soggetto (cattivo soggetto, dicono i nostri psichiatri) il quale ha del– l'ereditarietà ner\'osa in buon dato e ha forse abusato dì alcool (per dire solamente delle cose che si possono confessare senza gran vergogna), e che più d'una volta, cammin (a. cendo per la via del 13vita, ha battuta la tesla ne' sassi... e ne' carri deJl3 psichiatria officiale che passano gloriosi e trionfanti. Se non che debbo dirle subito che su que• sto spinoso terreno delle perizie psichiatriche io mi trovo a non avere una esperienza pro· pria personale. In tredici anni che io sono staio a studio di malattie mentali (anche per poco favore di circoslanze, infelice studio il mio sebbene questi anni non li ho tulti nè dormiti nè giocati), non sono staio quasi mai adoperato neanche a t·altolare "" .s.1sso in cosl raue ornai cotidiane misurazioni delle respon· sabilità altrui. Solo molti anni fa un eloquente avvocato mio amico, non trovando forse Il sul momento altri periti (bi~ogna notare che l'accusalo non a\·eva pur da pagare l'acqua che egli logora\ 1 a) mi fece chiamare per un parricida: e come, dopo il mio inter\'ento sapientissimo, egli ottenne al suo patrocinato i benefici della semiin(errnità mentale, mi ri• chiamò poco di poi per un matricida. Era piaciuto l'unto, come dice\'ano i noveJlatori fiorentini. Da allora in poi la qualità della mia vita oscura, (eliccmenle e debitamente ignorata, mi ha sempre salvato dal cadere in peccato peritale, si che Dio ancora ne lodo e ne ringrazio. A proposito dello scegliere i periti con– \'Ìene che io mi (ermi un poco. e•~ chi ha deplorato che, in fatto di sceha di periti, la legge non restringa in nessun modo la libertà del giudice, il quale ha il diritto di commet– tere a chi gli piaccia ìl delic.eto unicio e anche d'ignorare l'ignoranza dei pel'lti, Cosl scriveva, qualche anno fa, il prof. Fragnito di Napoli ; e, a dimostrare che i giudici tolgono a periti anche tali che sono nuJi d'ogni preparazione psichiatrica, produceva. il stguente certificato, opera di un perito molto incompetente e molto adoper.ilo: « Ho osservato alla vostra presenza il detenuto D. A., e noto che il medesimo da un esame somatico anche superficiale pre;enta tutte le stimmate di un perturbamento cere– brale nella forma di impulsività; giacchè oltre ad un certo grado di dilatazione pupillare ha anche una forte iperemia delle congiuntive. Le labbra sono abbastanza cianotiche e la fiso- 1\0mia del volto abnorme. È impossibile nei riguardi della psiche stabilire e determinare alcun razionale interrogatorio, essendo essa racchiusa in una s(era d'idee fisse e coatte, come quelle esplicate inn,101.i II V. S. quando fu sottoposto all'interrogatorio. » - « Se lutto finisse con la esibizione di tali scempiaggini ci sarebbe soltanto d.alamentare che il den3ro dei contribuenti non sia desti– nato ad usi migliori, per esempio a sussidi:tre i giornali umoristici. li peggio è che la libertà e le sostanze dei cittadini sono aniJate alla sa– pienza, spesso esclusiva, di qursti bravi pçriti > - cosi commentava amaramente il prof. Fra– gnito, Egli voleva insomma che le peritie psi– chiatriche si affidassero sempre alla perizia dei medici de' manicomi, dei professori e liberi do• centi di psichiatria. Benissimo : ma è pure di uno che, se non erro, fo fallo libero docente di malattie mentali e nervose all'l'nh-ersità di Napoli la perizia - st:impata in un grande giornale freniatrico italiano - da cui io tolgo i brnni seguenti : « Il D. A. non si lambiccava il cervello alla ricerca del motivo della sua Irio;;tt!zta • - eegli non provava neanche orrore per l'assurdo Eib oteca Gino Bianco che determinava e cOC"rdin:tvala str:ma e mo~c:1 associazione ideativa derivante da ecci· ta,i,:me temporanea della corteccia cerebrale» - « l'ansietà sostenuta nel O, A. dal tumulto " \1,-...fnsensat~ alluciuaz.ioni òhC\'a tutl.a I' im pronta di un'attività mentale infiacchita ed invalida, r1ppresenlava un terrore intenso sl, ma illogico che si accom~gnava con parti• colare ebetudioe, per cui ogni reazione del paziente riusciva automatica e violenta al do– lore morale che l'opprimeva > - e nè l'as– sociu.ione ideativa in lui era guidata soltanto dal dolore morale, per la cui intensità l'idea– zione stessa, scarsa ed insufficiente, dh·enta\'a poi assurda e contradditoria, specie nelle de– duzioni, e nella impossibilità di coordinare anche rudimenti sistematici di delirio tìsso • - « scarsa ~ Ja produzione pilifera della sua fac– cia preoccupala sempre come persona sopraf– falla da grave sventura e nelle ahre parti del corpo non esistono peli tranne nella regione pubica , - « e 13 statua umana è sempre là sen1. 1 anima, senza vita, senza speranza dì con• forti l ~ l'ostrica che non sente, non si muove, non sì agita e le cose e le persone e l'uni• verso e tutto rappresentano per lui un igno– rato assoluto incomprensibile. > - E mi pare che basti chè proprio non c'è male. Che cosa ne dice lei, Prezz.olini? Le piace l'ostrica e la sventura preoccupante del– l'ostrica intermessa tra la facci:1poco pelosa e il pube non depilato? se l'immagina lei uoj:nsia che raporesenti un terrore intenso ma illogico, accompagnato da un ebetudine parti• colare per cui ogni reazione riesca automa– tica e \'Ìolenla a un tiolore morale che op• prime? e una intensi1a dì <!olore morale che fa diventare un'ideazione assurda specie nelle deduzioni? - Tali possono essere, egregio pror. Fragnito, anche le perizie dei compe– tenti e liberi docenti e presso che capi di lslituti freniatrid. A questo punto, tastandomi bene il cranio, mi pare di non trovarci niente di nuovo da dire su le perizie psichiatriche. Ma non ne è stato dello tante volte (se le parole con– tassero qualcosa) tulto il bene e tutto il male? Il Pubblico Ministero con di molla accensione del cranio grida sul muso del perito di difesa (e qualche volta anche del pcrilo d'accusa quando questi, ribelle in vista, conclude come ad esso Pubblico ~linistero non enlr3 che si possa conchiuJere): « Que• sta, o signori, non è scienza seria I >, salvo a Jiv11ùlar1 un buon numero dì t•.1ca.;fo,,i, l'avvocato difensore, con trinciar tondo del gesto, grida alla faccia del perit~ d'accusa: <t: Quella, signori ~iurati, non è scienza se– ria >, salvo a richhimarla in soccorso, per– sonificata nello stesso scienziato, alla prima occasione. la stampa quotidiana (non mica soltanto quella di Torino), come donna onesta che permane di sè sicura e per l'altrui fal- 1:tnza pure ascoltando si fa timida, sospira scandalizzata: e Questa non è scienza, è arte avvocatesca » 1 saho ad accompagnare l'ac– cusa coi più bei titoli di illustre psichiatra e scienziato mondiale a uno che nrngari rappre• senta nel sapere moderno quello che l'uomo delle ca\'erne è per l'americano di Chicago contemporaneo. Che più? C'è anche un libro di psichiatria, ,:critto da un professore ordi• nario della materia (libro che non fu troppo coron310 dalle recensioni lauda.torie dei bei ginnetti italici, forse perchè l'autore esercita per ora poca influenza nei concorsi) dove si dicono cose atroci delle perizie in generale, senza che siano aspersi di soa\'e !icore gli orli del vaso che trabocca di parole sdegnose. Le quali in altra occasione io riprodussi qui ne La rO.:-e: oggi le riproduco ancora per una ragione analoga a quella con che un perso• naggio di Moli~re ammoniva la sua signora: - lo ti dico sempre le medesime cose, perchè t:1 fai sempre le medec;ime cose i e _ finchè tu farai le medesime cose, io li dirò _. le medesime cose. Scri\•e adunque il pro(. lugaro: e: Se i periti si limitassero ad emettere giudizi recisi soltanto quando i dati su cui si basano sono chiari ed univoci e confes– sassero occorrendo le proprie incertezze e le proprie incapacità, cerco i loro giudizi non susciterebbero quella diffidenza dei magistrati e del pubblico che è ingenerata non da una misoneistica ostilità ad una scienza rivolu– zionaria, ma dalla netta percezione della mil– lanteria ciarlatanesca e sopraffattrice che sfog– gia una tecnica scientifica, di cui a lume di buon senso ~i vede chiara la deficienza. lo· vece pur troppo i giudizi dei periti sono di una precisione e di una sicurezza che può stare a pari soltanto con quella delle sen– tenze dei giudici; nei responsi sibillini delle antiche pitonesse e delle sonnambule d'oggi vi è più accorgimento, se non più onesti!. Gli equivoci ine\'Ìtabili tra persone che par• lano un linguaggio diverso Sono spesso sfrut– tati a favore dei criminali, sicché accade che dei truffatori assolti per totale vizio di mente e piena irresponsabilità vengono inviati al manicomio, di do\'e non tardano ad uscire perchè riconosciuti non pazzi •• È chiaro I Ma c'è anche un libro critico su e: la perizia psichiatrica nel dirit10 penile•: open di Giuseppe FanciulH, dottore in filo• sofia e giurisprudenza. \"eramente questo libro ~a dato un po' ai nervi a un recensore del giornale La Scuola PositnTa organo di Enrico Ferri onimo massimo. Dice il recensore che « le pagincue del bidottore Fanciulli indu– cono a pensare come spesso nella \'ila la gente \'Oglia fare proprio quello per cui non ha prepar:tzione alcuna. Noi p<1r/iJ1110 - egli a~giunge - degli studi, della ,11/tura mi111i11a tureJs.1ria ptr ar.-erela l:gittima pr,– frm,0111,li crt,ltrt di poler portar, 11nton– lrib11/o qualsiasi dl prrtsitn• e ài a\ione ,i, ,ma d(1/a hrmm, dtl sap~re o de/t'<1lliui'/à pratica •· Sottoscrivo subito alla bella senlenza, e l'applico intanto notando come il recensore della Scuola Posilit•,1 scrìva in italiano con una molto modesta preparazione e prr at'ere la ltgillima prelwsiorte di cred,re lii poter, > periodare in questa lingua. Con c/,e &or 1110- re//ÙM fu mi laSLi 1 con dze cor ! O Dei della patria da che pulpito viene la predica I Con che cuore :accusano altri di trattare ciò che non è :affar suo, gli av\'ocati della « Nuova Scuola » i quali sentenziano tutto il giorno di medicina mentale, quasi che essi fossero A\'icenna o Ippocrasso e portassero lo scar• !atto in dosso come Maestro Simone, quel che a bottega stava in Mercato Vecchio al– i' insegna del mellone! Per questa voha il recensore della Sdwla Posilit1a vorrebbe e su lalc argomento {delle perizie psichia– triche) si lasciasse la parola esclusivamente agli specialisti •· i\la non capisce l'egregio avvocato che i sistemi accademici invigliac– chiscono gli uomini da quanto i sistemi dei preti, e che gli specialisti non fiatano per• chè dire qu:.lche cosa equh·ale a ro,•inarsi la carriera? Intanto non è ,·ero quel che afferma il re– censore che e il Fanciulli non dice proprio nulla che valga la pena di essere rile\ 1 alo •· lo tro,·o invece che egli ha dette molte coc::e buone. Quando per esempio egli osserva la

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