La Voce - anno II - n. 17 - 7 aprile 1910

\.,\ l'OCF. ('ot114l correute ron la Pesta. A. 882. Sig. Avv. (Cosenza) Tommaso Nuoletti s. Giovanni In Flore (Scade Bl-12-910) L o-e l!au orni giovedì in Fircnu, via dei Robbia, 42 .;I> Diretta da GIUSEPPE FREZZOL!Nl JI Abbonamento per il Reii-no,T renio, Trieste, Canton Ticino, L 5,00. Un numero ceni. Ji). Anno Il .,,. N.' 17 .,,. 7 Aprile 1910. S0\l)IARIO. li Mlal11tcroCallssano, G. SAl.\'ElllSI - I miei tlorenllal, (;n·,bl'l'P P1n.zzous1 - Alfredo Orlul e la "Lotta ~olltlu In llalla ", L1 1c1 .hrnROSINI. Il Ministero Calissano. L' ~Mito alla cqrriera. Nella pros~ima 1:statcanemo in tutta Italia il rinnovamento del 1er10 delle amministra– zioni comunali. l'n'ope1azione di questo ge· nere i mau.ieri giolilliani non po1e,·ano con· sentire clic av\'enh,se sotto gli auspici dell'on. Sonnino. Pen~ate 1 per es. 1 che :1 Gioia del Colle I' amminìstrnzionc comunale è format:t da 19 debellisti e d;t 1 1 agrnri : basta che dalle elezioni parziali e,;;cano vincitori s agrari, e i debellisti si trovano in minoranza, il consi• glio comunale de\'e essere s.;iolto, le nuove elezioni totali potrebbero avvenire in autunno, il municipio potrebbe essere conquistato dagli anti•debeltisti : e allora addio elezioni poli· 1iche I Senz:1 contare che costoro, afferman • dosi liberamente nelle elezioni amministrative di quest'anno, dimostrerebbero - anche se rimane5sero in minoranza - la esistenza di quegli elettori, che nei comizi politici del 1909 furono impediti di votare, e documeo~ lerebbero clamorosamente la malvagità com• messa dalla mala vita parlamentare giolittiana con la complicità passiva e consapevole della maggioranz:t dei deputati radicali, allorchè la ele1.ione Gioia del Colle ru convalidata. Anche sen111ricorr~re a veri e propri reati, il Prefetto della Provincia di Bari, semplice· mente col mettere le elezioni amministrative nel giugno o nel luglio quando i massari sono insieme ai contadini, dispersi per la campagna a causa della mietitura e della trebbiatura, anzichè nell' agosto, può far perdere o far guadagnare parecchie centinaia di voti al par• tito avversario del mazziere giolittiano. Un prefetto amico del deputato mazziere appro– verà ac! occhi chiusi, passando sopra ad ogni formalità, nella settimana antecedente alle elt-zioni 1 1utte le deliberazioni d'urgenza che la giunl:i municipale debellista prenderà con i poteri del consiglio per distribuire sussidi, oominare agi' impieghi vecchi e creati per l'occasione, stanziare opere pubbliche e rela• tivi appalti : e saranno tanti voti conquistati a spese del Comune, per il partito giolittiano. Un prefetto, invece, che abbia l'istruzione di tenere gli occhi aperti, lascerà dormire le pratiche sul tavolo, e metterà a mal parlito P e uomo d' arme> dcli' on. Giolitti. E nelle condizioni dcli' on. De Bellis si trovano, più o meno, t 50 deputati meridio– nali e un buon centinaio di deputati setten– trionali e centrali; si trova tutta la picciot– teria parlamentare gioliniana. Cii> posto, era mai possibile che la pie• ciotteria suddetta lasciasse arrivare fino all'e• state il J\linistero Sonnino? Certe ingenuili le può avere ... I' on. Sonnino: non le avrà mai I' on. De Bellis. È vero che !'on. Giolitti avrebbe preferilo che i l,!Ìorn:ili democratici e massonici aves– sero avuto un po' più di tempo e di agio per rin\'erniciarlo a nuovo e far diillenticare le sue marachelle 1roppo recenti e preparargli il piedistallo di grande democratico e di crea• tore dello S1a10 laico. Ma in eserciti com'è quello, che tengono nella nostra Camera la maggioranza, il gene• raie in lanto e ohbedi10 in quanto dà ai sol– dati gli ordini che 4ucsti desiderano di otte– nere. Le organizzazioni malfattrici di quel genere, una ,oltJ mt~e su e messe io moto, si danno a funzi<,nJre per imrulso proprio; e i capi, presi nell' 1ngr:10aggio, non possono _ pii1 fermarlo.• ·ou. ~!olitu, dur.e SUf.:.-,.ao ~ mazzieri, de\'e obbedire ai rnazzieri, appunto perch~ è il loro duce. « Non sono io, che ho bisogno di Gioli1ti : è Gioliui eh'! ha bisogno di me» - dice l'on. De Bellis: e dice - in questa sola occasione - una sa· crosanla ,1erità. Le co1wenzioni m:1rittime sono !-late un pretesto per I' aiBalto. Non ce n' ern uno mi– gliore: il progetto sulla scuola, quello per la riforma tributaria, molti altri progetti mi– nori, erano nell'insieme buoni: bastava farli arenare nelle Commissioni, in cui la maggio• ranza giolitti:111a 1 d'accordo con parecchi de· putali d' Estremat aveva messe persone lidate. Le convenzioni marittime, invece, erano piii discutibili; certo :avrebbuo avuto maggiori ostacoli che qualunq•Je altro progetto di l~gge: contro esso era opportuno fare impeto. Se il Ministero Sonnino avesse superato questo sco• glio, sarebbe stato difficilissimo portarlo a sfracellarsi contro gli altri. E cosi il Ministero Sonnino è caduto. È caduto senza lasciare dietro a sè nessun rim• pinnto. Perchè esso non assicurava ai giolit– tiani la solidarietà malefica, di cui costoro han bisogno; mentie appari\'a alla parte one– sta del paese prigioniero dei giolitti:mi, para• hzzato rn ogni 1niz1:1.11va buona, costretto per vivere a for getto, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, a brandelli sangui· nolenti, di ogni dignit~ politica e di ogni patrimonio mora!~. « l'egngio uomo >. Nella ricomposizione del ~linislero due punti dovevano essere bene fermi per soddisfare le esigenze elettorali immediate della marmaglia gioliuian:a e nello stesso tempo non scon– certare l'on. Giolitti nella preparazione del futuro grande ministero affaristico-massonico• democratico. Occorreva: 1° che il J\linistero degl' in– terni fosse affidato alle mani sicure di uno scher~mo giolittiano; 2. 0 che i clericali fos– sero una buona \'Olla licemiati dal posto di persone di servizio e spinti ali' opposi2.ione 1 in modo da preparare per la futura crisi minisleriale la commedia della salva,done dello Stato laico per opera dell'on. Giolitti. Q!1esti problemi sono c;lali risoluti dall'on. Giolitti, chiamando al ,.\linistero l'on. Sacchi e affidando il sotto segretariato degl' interni all'on. Calissano. Scriviamo l'on. Giohlli e non l'on. Luz• zatti, perchè l"on. I uz.z:111i 1 incaricalo quando meno se lo a-.petla\·a di diventar Presidente del Consiglio, inebriato nella sua c:ccessi\·a vanità, sospinro a formare in tutti i modi il Mrnistero da clericali e da anticlericali, da conservatori e da democr:atici, chè tutti lo adul:wano vilmente nei giorni della crisi, quando ciascuno sperava di tirarlo:i sè - !'on. l.uzzatti un ministero in un modci o in un altro doveva farlo, seguendo la li· nea della minor rcc;istenza, cioè \'olgendosi a destra o a sinistra secondo che l'ano· re\'ole Giolit1i gli creasse difficoltà a si• nistra o a destra. L' « tgregio uomo :t ha funzionato da giocattolo nelle mani dell'ono– re\ole Giolitti, sia quando fu incaricato di formare il .\linistero per Jelegazione dell'o– norevole Giolitti, sia quando chiede\•a con· sigli all'on. Giolitti. sia quando s' 1mmagi• nn,t di (Jre a moJo proprio, evitando gli Bibloteca Gino Bianco OJtacoli che l'on. Giolilli solle,,a,·a, e se· fl'l.Jendo le ,•ie 1 che l'on. Gioli1ti gli spianava. lasciamo da parte, dunque, l'on. Luz:z.aui. F diamo il merito a chi tocca. li r•pprnelta■re dt11a uHKi.,..a1fs. L'on. Giolitti, dunque, ha chiamato al Mi– nistero l'on. Sacchi a rappresentare la demo– crazia e a dare il benser\'ito ai clericali. Che cosa sia IJ democrazia per l'on. Sac– chi nes:,uuo mai saprà. L 1 on. Sacchi è certo un uomo perfetta· mente onesto e pieno di buona volontà. È una specie di Sonnino della democrazia. Ma mentre l'on, Sonnino ha un cnpit:de solido di studi e di conoscenze concrete, che spe· cialmente in ratto di questioni finanziarie ne fanno un competente formidabile e lo con– ducono talvolrn ad inizia11,·e addirinura de• mocutiche 1 e farebbero di lui un \'ero e pro· prio aomo di Stato della democrazi:a se non g!i mancasse la capacità sintetica per essere uomo di Stato e se la concezione autoritaria, che egli ha dello Stato, non lo rendesse so• spe1toso e ombroso dinanzi al disordinato prorompere della furia democratica - l'ono• revole Sacchi i1wece è - beato lui I - as· solulamente vergine di qualsiasi preparazione tecnica i ha 13 testa completamente smobiliata; ha la incapacità - assai comune negli av– vocati - di uscire dall 1 :1stratto per afferrare la realtà concreta. La sua democrazia è una parola. Di fronte a 110 allo detcrmiruato 1 non isperate mai che egli vi sappia dire con co• gnizione di causa se quel fatto si sviluppi nel senso conser\'atore o nel senso democra– tico. \"eramenle abbiamo esagerJto affermando che la sua lesta è completamente smobiliata: egli ha un'idea, e l'ha spesso ripetuta, e de\·e .id es53 la sua fortuna politica. E la idea è che « il partilo radicale è partilo di go\·erno con la mona1chia >: cioè non deve 1ifiutare di an· dare al ~O\'erno con l:1 monarchia. E questa idea l'ha affermata coraggiosamente nel tempo in cui la pregiudiziale repubblicana scavava l'a• bisso fra democr:ttici e monarchici I! inutiliz· zava tulte le forze atli\·e della democrazia. L' h'a affermata, 111en1rc la riforma elettorale del 1882 facev:t entrare :1. fiotti nella vita pub· blica, d'anno in anno, tull:1 la piccola bor– ghesia, e qua e là, nelle zone pili evolute, alcuni notevoli gruppi di proletariato indu– striale e anche qualche tenue filtrazione di popolazione lavoralrice rurale; e queste mol• ti1udini nuove chiedevano alla democrazia qualcosa di piì.1 e di meglio che un'opposi• ziooe sistematica in attes.1 della repubblica : ch1ede\ano, cioè, gli operai riforme sociali, e i piccoli borghesi, impieghi. E frattanto a un re, tenacemente e inintelligenlemenle a,·– ver,;;o ad ogni esp:rnsione democra1ic2, suc– ceJeva un re non alieno d.1 iniziati,·e e da atteggiamenti popolareschi. E quei democra• 1ici, che .ivevano dapprim:a protestato irosa– mente contro il possibilismo sacchiano, come pet' es. i\larcorn e Romu.:si, :rnJ.ivano, \'ia via che si presonrnva anche ad essi l'occ:1· sione, al di li) dello slcsso Sacchi, immergen• dosi lino ai capelli nella cloaca giolittiana. Tutte queste circosl:lnte do\e\'ano neces· !-ariamente f:tre dell'on. Sacchi il rappresen– tante delle nuove corren1i possibiliste della democrazia piccolo borghese cacciatrice d' im– pieghi e dei giuppi di lavoratori riesci-ti a penetrare nell:i rocca del diri110 elettorale ristretto; e do\·e,·ano condurlo necessaria• mente al governo. 1\IJ con lJUali ilee? - lfoio pesto! - Ltggttt tulli i discor-.i parlamentari eJ estra- parlamentari dell'on. Sacchi, e non ne cave– rete un solo spunto del più modesto, dc:f più meschino p1ogramma di politica rifonna1rice in senso democralicci. ~on avendo idtt clù,.rtt ; rr ..ri~, m,n– cando ddla capacu,\ llt orien1•rs1 immedia– tamente innanzi a, fenomeni nuo\·i e Ji pren• dere con sicura conoscenia di causa posizione favorevole o contraria, l'on. Sacchi non può avere una \ olontà. I 'on. Sacchi è un per– fetto abulico. È un uomo, in cui l'atto volitivo non oltrepassa mai la fose della velleil:'I. È come un la\'orante, che abbia in mano una forte leva, ma non sa dove :ippli· carl;1 1 perchè \'ede male e non può rendersi conto delle condizioni precise di equilibrio della massa da spostare. Perciò quest'uomo, che non ha volonlà propria, perchè non ha idee proprie, è come una barca senza limone, preda ~ tlllli i \'enti. Ed ecco ora l'on. Sacchi diventalo nelle mani dell'on. Giolilti gingillo e strumento, quanto e più dello stesso « egregio uomo >, Luigi Luzzalli. L'1aticlerlcali1■0. Le con\'enzioni mafittime non pote\'ano rappresentare unn seria diflìcoltà rw:r l 1 11ccordo. Tanto 1 nessuno oramai ci si raccapeua più. Purchè il nuo\·o ministero abbia quella « linea politica > 1 quell' « anim:t politica t 1 la cui mancanza i mnssoni, i faccendieri e gl'in· genui dell' Estrenu rimproveravano al .Mini– stero !>01111100 1 cioè purché l" on. Luuatd metta nel discorso qualche e frase larga com– prensi\'a , - come ha detto con un sorriso monello il Corriere della su,, - sullo Stato laico e sui principi inconcussi, in modo che i clericali sieno messi all'opposiziont, le con\'enzioni mari11ime 1 pessime ieri, saranno ottime domani: e anche qutsta barca, cos) pericoloS3 per l'on. Giolitti, con le braccia dei mazzieri da un lato, di una parie della democrazia dall'altro, sarà \'arata. S'intende che l'anticlericalismo si ridurrà in tutto a qu.tlche frase larga e comprensi\•a, ma nient'altro che frase. L'anticleric:alismo è oggi in Italia una commedia. I cleric:ali par– tecipano alla commedia protestando contro di esso: ma in cuor loro devono essere ben lieti che le cose si mettono per quella strada. Nella lotta, lunga e irosa, in cui gli affarisli delle logge massoniche e i dottrinnri del· l'anticleric:ili,;;mo vecchio stile vanno lrnvol– gendo la democr.>zia, o i clericali vinceranno: e conquisteranno l'Italia; o perderanno: e non perderanno nien1e. Perchè che:: altro è, se non niente, l'abolizione del ridicolo inse· gnamento religioso nelle scuole elementari, e la precedenza dtl matrimonio ci\'ile im– pos1a per legge, mentre ~ già universalmente praticata? (1). Il solo anticlericalismo serio è quello che organina economicamente e politicamente la classe lavoratrice, e promuo\'e senza stancarsi mai il progresso della scuola in tutti i suoi gradi, e prepara cosi la battaglia per la sep:1razione della Chiesa dallo Staio, per l'abolizione to– tale del bilancio clei culti, per la demolizione definitiva degli ultimi frammenti che l11 Chiesa cattolica conserva ancor.i del suo mlJnopolio medievale. (i) Qu.,ntc sono i11lulia le ,niolc d1.:1111·nt..1ri in cui s' imp,arfr•,1;e \' iu... c:gnamento 1"-·li~im,o? Quanti sono i matrimoni reliJ,:io-.inon prt.·<·cdu1i 0 seguiti in11nediatn1nc11U.'dal matrimt,nio ri, ile> La democra.i:i., ma-.sonìr,1 non ha mai promo-.sa un' inchit:.-.ta rt•j.: ula.rc !'Ili tlu"-·"ll due punti. lkl· chè sa che I' inchi...,-.1,1 iH:h-n:hbt.· che: i pruhl1·mi da e-.sa :lfiit.1ti t.:onu..--~r.l\i~ ... imi -.0110 in.,1 :nilì• canti.

RkJQdWJsaXNoZXIy