La Voce - anno II - n. 1 - 16 dicembre 1909

Esce ogni giovedì in Firenze, via dei Robbia, 42 .;1, Dir•tta da GIUSEPPE PREZZOLlNI ., AbL ~ ..,. ,onamento per il Regno, T renio, Trieste, Canton Ticino, L. 5,00. Un numero ceni. 10. Anno Il .;1, N: .;I, 16 Dicembre 1909. SO)l.\IARIO: Da Oiolilli n Sonnino. I.A \"oc1-:- L'uomo medlo~re, EK:-.;rsT llu.1.0 - L'Acll n Françalsc, Ji.:.\, J~LORl"\CE Da Giolitti a Sonnino. + l u ~,rlicn'o ti! poH!ir:1 f ~i:am~::{ .:"':: ,"!t.t!:l Voce!' La Vo.:e diventa, dunyue, nna rivista politica? Si melle a fare concorrenza alla Crilitn sociale ? , No: La Voce non diventa oggi e non diven1eri1 mai rivista di criti~a o di propa– ganda politica. J\la volendo trallare di tutti i. problemi della vita italiana, non può non occuparsi di tanto in tanto anche di politica. Quel. divorzio funesto fra l'allività politica e le altre allività intellettuali e morali delh, spirito umano, che rende tanti cittadini stra• 11ieri alla loro patria e fa così bene il gioco dei politicanti, quel divorzio funesto fra la vita e il pensiero, che è stata sempre una delle mala11ie peggiori della nostra patria, non esiste nella nostra coscienza; e non deve esistere nel nostro giornale. E nesguna occasione ci si olfre pili adalla della crisi parlamentare, dalla quale è sono il Ministro Sonnino, per d.ire as~ello ed esposizione impersonale a quelle idee sulla politica italiana, che raccolgono l'adesione tompleta della maggioranza degli amici nostri è' che ci serviranno di guida nel futuro. 1). Come ha govemalo Gioii/li. li go– verno di Gioli11i è stato p11rl.11m11lore e non 11at1011at,, ctoé circondato da solida obbe– dienza di clientele nel parlamento e da larga antipatia nel paese; non è stato sostenuto eia nessuna corrente di simpatia monile, non è stato offeso da nessun soflìo di violenta pas• sione disinteressata. Giolitti ha govern~to non con i I consenso del paese, ma con una mag· g1'ora11\a parlamentare: e questa se l'è. pro– curata e nrnntenuta con due sistemi: , . 0 col porre ai minisleri uomini in generale incom– petenti della materia, ma capaci di servire a puntino i deputati della maggioranza in tutti quei piccoli favori che sen·ono per mantenersi l'appoggio dei capi-elc11ori e dei galoppini; 2. 0 con la corruzione e la vio– lenza elellorale esercitata specialmente nei collegi del nrezzogiorno, per incuter terrore negli avversari e fedeltà riconoscente nei seguaci. Ministro tipico il Rava, elezione tipica quella di Gioia del Colle. A questi espedienti di politica parlamen• tare ed elettorale bisogna aggiungere la di– spersione degli avanzi del più norido bilancio d'Europa in piccoli provvedimenti legislativi direlli ad acquietare piccole clientele allàriste e burocratiche, senza che si risolvesse a fondo un solo problema d'interesse na,ionale. Cosi Giol11ti s'è formato una maggioranza legata a lui per riconoscenza e per egua– glianza di spirito politico, composta di circa centocinquanta dei 200 deputati meridionali che, appoggiati violentemente dal governo, sfrullano, in compagnia delle loro clientde, quei di•graziati paesi, e da un centinaio fra i 300 se11entrionali (liguri, piemontesi ecc.) che \'Ìvono di affarismo, e che trovano le condizioni per il libero sviluppo dell'affa– rismo soltanto nel regime gioli11iano. Con questa massa di .200 fedeli Gioli11i può dirsi il vero padrone del parlamento: eJ è insieme un vero p.:ricolo 11o{io11ale, più 1e:nibile che mai oggi, in cui cede volontariamente il posto per prepararsi 1111averginità democra– tica e anticlericale. 2 ). f.:' / 1 i:~lrcnrn Sti,i.,/ro. 1 L'Estrema Sinistra, sah·o una minoranza di galantuomini, è stata oramai definitivamente legata al carro g_iolilliano con quello che il Guizot chiamava :; ..... !~~" J...,::t,,;, .,p 1,/ ,t, iri11!\'Ìduali •· Per 0110 anni le sue campagne pJrlamentari non mai condolle a fondo, e spesso para– lizzate con mernviglio~e e comode assenze di dep·atau, h,111110 arnto s~mpre due carat– teri: 1. 0 quello di non u1tare contro i sù,/oui di Giolitti; 2. 0 quello di non combattere, anzi di lo,lare /,1 p,r,01111 di Giolilli. Su che cosa ha dato battoglia l'Estrema Sinistra? Ha dato sempre b t11oi:lia su problemi o su errori di singoli mini,tri (per es. Rava, Schan~er, Ttttoni: sopratutto Tittoni per al– lontanar Giolilli da lui e dai clericali e trnrlo verso di sè in un connubio 3nticle– ricale). 1\Ja Giolitti è stato sempre rispar– miati'. Anzi è stata sempre cura dei deputati d'Estrema Sinistra proclamare la grande re· rizia amministrativa di Giolilli contrappo– nendola ali, imperi,ia dei suoi compagni (la quale perizia si è vista poi nelle conven• zioni marittime e nella riforma tributaria!). E il rispello. del l'Estrema Sinistra per Gio– li11i non è per il solo Gioli11i, ma per i 2 ;o clienti parlamentari sulla cui fedeltà Giolitti può stmpre contare, senza il con– senso dei quali 11011 è pos-ibile la vita di nessun ministero, e sulla cui complicil3 l'Estrema Sinistra (.. 1 assegnamento per con– quistare il Governo t: e n1a11giare ». Un simbolo chiarissimo del giol11tismo in– crollabile del!' Estrema si ha nell' ostiliril te– nace der deputati d'estrema co,1110 il suffragio universale:, che nessuno, all'infuori dell'ono– revole J\lirabell1, ha mai domandato e che il gruppo socialista ha messo orn in disparte, sostituendolo con la l.v,1 e/ellorale e con la rappresc11/n,1{t1 pr~por{t'o11ale, riforme che la– sceranno quasi intatte le condizioni elello· rali d'Italia, ma a.cui si spera dare un'appa• renza democratica per gli imbecilli del log• gione. È chiaro dif.uti che la le,·a ele11orale, ossia I' :rllargamento meccanico del suffragio a 1u11i quelli che hanno il certificato della seconda elementare, non aumt!nlerà che di pochissimo if numero degli ele1101i nel!' Italia meridionale, dove o non ci sono scuole, o non esistono registri e certifiéati regolari. Quanti ele11ori nuovi potrà mai fruttare la le1•a elettornle per es. in provincia cli Calta· nissetta, dove gli elettori inscritti sono il 18, 8 ° 0 dei maschi maggiorenni, e i maggio• renni al fnbeti sono il 29, 7 °, 0 del numero totale? Anche ammesso - e questo 11011 è - che mediante la leva elettorale tutti gli altri r 1 ° 0 di maschi maggiorenni diventino elci• tori, qual mutamento no1evole porterebbe una riforma di questo genere nelle condizioni elet· !orali della provincia? Quanto ali' Italia sei• tentrionale, la leva elellorale non darà il di• rino di voto a 1u11i coloro che le statistiche del censimento dichiarano alfabeti, perchè la grande maggioranza di costoro non ha nean– ch'essa i certiticati scolastici in regola, avendo imparato a leggere e scrivere per conto pro· prio o non essendosi mai data cura di far gli esami e di prendere i certificati: ed è una puerile illusione la speranza di ,·edere me– diante la lev,1 dellorale gli elettori della pro– vincia di Torino salire dal 39, 80 ° 0 ali' 88 °, 0 dei maggiorenni. I a leva ele11orale sen•irà solo alla piccola borghesia, carica di cer– tificati scolastici e cacciatrice di impieghi. Aumente1à di poco il numero degli operai se11en1rionali forniti del diritto di voto; e lascerà senza voto tutti i contadini meridio– nali. BiblotecaGino Bianco La r.,ppresw/1111,apropor,i1111,1/, poi, non e terrà altro rffello se non quello di costrin- 1 :re due o tre deputati a mettersi d'accordo · •r scambiarsi i voti e raggiungere il quo• '·u \! nei;e~sario per entra11.:: udla Ji~ta dei , ncitori. Le camorre comunali diventer:rnno intercomunali. E l'Italia meridionale con1i– n•1erà a mandare al futuro governo radicale· massonico-giolittiano i suoi soliti 1;o ascari. Il suffragio universale, invece, distruggerebbe le basi della potenza parlamentare gioli11r:rna. 1..1 ecc.o perchè l'Estrema non vuol saperne d suffragio universale e cerca di illudere il pubblico con proge11i che di democratico hnnno il nome e non la sostanza. Doloroso questo 11 dirsi sopratutto per il par1ito socialista, sf.1sciatosi moralmente prima dt qudlo che abitualmente usino i partiti gio– v, ni, dominato e rammollito d:tlla massoneria, ri 10110 ad una accoz1aglia di piccoli borghesi at"'.1nrntie rumorosi, incapace oramai di at· ti-are nella sua orbita altri che gli arrivisti srnrn ideale e senza coscienza. Questo gruppo prrlamenlare socialista, che appena dieci anni fo aveva in carcere i propri capi, li vede ora essere i primi ai quali Giolitti scendendo dalla tribuna di ministro vada a stringere la mano, simbolo della nuova alleanrn; questo gruppo parlamentare che una volta era il più immacolato della Camera è oggi infello an· ch'esso dall'aff,,rismo generale e lascia circo· 1,11-e,su parecchi dei suoi, voci ignominiose _...._~, .;~ntir m-ai i! dovere nè di inquisir~ sul serio nè di protestare. Nella Camera italiana si può dire che il socialismo abbia un solo rappresentante : Et– tore Ciccoui, e questo ha stimato opportuno e pulito non appartenere al gruppo socialis1;1 e fare parte per sè. Le buff ,nate ultra-possi· biliste di Enrico f'erri non sono un fenomeno individuale: sono il sintomo di uno stato di cose in cui la coscienza morale dei migliori sl1 n,1ufragando. 3\. Il gioto di G,'olilli co11 S01:11i110. Con una maggioranza che gli de1·e la vita, che gli deve l'esistenza, che sarebbe dissolta da un sistema diff~rente di elezione; con un'e– strema sinistra imbevuta di simpatia per lui e priva di ogni lievito di ideale; Giovanni Giolilli non solo è il padrone di ieri, è an– che il padrone di oggi e si prepara ad es– ser~ il padrone di domani. Con tanta sicu• rezza egli può fare jl suo gioco, che i suoi amici stessi non temono di svelarlo; Giolilli fugge dal governo, perchè le questioni che egli h:t lasciate accumularsi su i suoi passi lo soffocano e, nel la grande competenza am– ministrativa che gli amici-nemici dell'Est re• ma si1'listranon mancaron mai di attribuirgli, non sa che pesci pigliare. Fugge: perchè il suo metodo è stato sempre questo: fuggire, appena vengono i tempi torbidi e lasciare che gli altri cavino dal fuoco la castagna. Fugge: ma il suo esercito resta inlallo; anzi con esso l'Estrema sinistra ha già dichiarato la propria alleanza. Che cosa rappresenta S01111i110 i 1que,/o gio– co di Gioii/li i Sonnino è colui che deve cavar dal fuoco la castagna. Sonnino s:irà mi• nistro finché a Giolilli piacerà. Sonnino ri– solverà quei problemi che i 250 gioli11iani, alleati con I' Estrema, non contrasteranno agli Uffici. Sonnino è un bravo amministratore e si circonda di uomini tecnicamente compe· tenti. Sonnino scioglierà i problemi che Gio· litti ricco di amici camorristi, ma povtro di amici competenti, non può sciogliere. Sonnino sarà economo, e rimellerà a galla il bilanci<'. Sonnino sarà onesto e non spen· derà i fondi segreti. In c.1po a un annetto, in cui la maggio– ranza starit a digiuno di fa,·ori e pen,erà con nostalgia al caro Gioli11i, ci sa,1 bene tJUal– che fatto o fallaccio : proibizione di un co• rnizio, vqutc.trn di un m:tnifesto. b:istonntura dt un prete, che pe1me11er:i, anche se di nes– sun conto, all'Estrema di gridare forte con• tro il ministro reazionario, e ai tribuni della plebe di scendere in piazza. Allora gii1 on– nino e su Giolitti di nuol'O, Gioli11i rinver– ginato, fresco fo, te e riposato, pi(1 padrone di prima, e quel che pii, conta con i risp:rr– mi di Sonnino e con i fondi segreti econo– mizzali da distribuire .. Che pento!a cli cuc– e. gna ! La quale stari1 in cima a un albero di libertà: perchè Gioli11i torner/1 su con un nuovo pllamidone, con il palamidone di de· mocratico, liberato da Tritoni, e sbandierando J' a11lideric:,1/ismo. 1 ). L' 1111/ic/e, ico/1';1110 sarebbe la ragione ideale che separa Sonnino dall'Estre1111 sini– str:r. C'è forse all'Estrema sinistr.1 qualche giacobi110 sul serio, cli quelli rispettabili, che sanno davvero do,·e colpire, cioè nella po– tenza economica del prete e del fra1e, confi. scando SL1l serio i possessi delle congregazioni, togliendo mense a vescol'i e prebende :ri cu• rati, riformando a fondo le scuole e prepa· rancio agli ospedali un personale laico che non raccolga larghe percen1trali d'alcoolisti e di ciane? Che, che I Si tratta di un anticlericalismo di l•lslra, sperchiello per allodoline novelle. Quegli egregi uomini che sono Ferdinando Martini e Finocchiaro-Aprile, divenuti a un tra110 eroi dell'anticlericalismo e della demo– .crazia, riducono tutto il loro anticlericalisn10 a chied_ere la precedenza del matrimonio civile a quello 1eligios~ e' l'abolizione del presente regolamento per l'insegnamento religioso nelle scuole elementari. E, ancorché quèst'ul– tima domanda sia la pili razionale e incontri 1u11a la nostrij approvazione, c'è da doman· darsi però se la sua importanza sia tale da farcela ritenere come fondamentale; che quanto alla prima, non c'è chi non veda che è sciocco clelerminare per legge una cosa entrata nelle abitudini e persino nelle raccomandazioni de– gli stessi preti; e, in ogni modo, l'una cosa e l'altra non si possono ballezzare per anti· clericalismo serio e in ne,;;sun modo J)Oc:sonc, essere ammesse come urgenti, quando l'Italia ha questioni a,sai più sue ed importanti da risolvere: questioni che sono anzi prelimi• nari indispensabili ad un anticlericalismo se– rio come lo vorremmo. 'el fondo di tullo l'antrclericalismo presente dell'estrema sinistra c'è soltanto un desiderio; quello di òbbligare Sonnino ad :rpparire clericale, e trarre da ciò pretesto per sbarazzarsene a tempo opportuno ed allearsi pubblicamente con un uomo come Giolilli diventato per l'occasione anticlericale. E Giolilli - ripetiamolo ancora una volta - vuol dire quei 1;o deputati meridionali e quei 100 affaristi sellentrionali, che pur di non essere disturbati nei loro affari, sono pronti a dichiararsi insieme al loro capo· banda anticlericali .... per burla. ;) E S01111i110? Come mai accetta il ministero in queste condizioni, sapendo che Gioli11i è il vero padrone della Camera e che qualunque riforma seria gli verrà impe• dit:r, come gli verrà impedito di toccare 11110 solo dei fedeli di Gioli11i? (I.o si vedrà, per es., alla discussione della elezione De Bellis). Noi abbiamo dello con sufliciente chiarezza quel the pensiamo di Giolitti, della maggioranza e dell'estrema: non tace• remo, ed è questa oggi la nostra superiorità sni giornali di partito, quel che pensiamo

RkJQdWJsaXNoZXIy