La Voce - anno I - n. 1 - 20 dicembre 1908

Esce ogni domenica in Firenze, via dei Robbia, 42 $ Diretta da GIUSEPPE PREZZOLINI $ Abbonamento per l'Italia T renio Tr,·este Ca to T' . . L 5 00 U • •, , , n n 1cm10, • , . n numero cent. io. Anno I .:I- N.• I .:I- 20 Dicembre 1908. SO)DlARI~:. L~ pollllca fra~,e~ •. ;f• pr. - L"llalia ri~ponde, G~0\',\.~~1 _PAri:-a - No,·llà e 1u1llcaglie.Tu. ~l-.AL _ Bernardo Shaw, J1-:A~ FLORJ -.e,: _ Noie...' sp((1a/,s/l - I rarto11ll1/1 foumtbr«lu - /11ftrt•,sl,1 t'tllt I. /)1eiltnrhs - R 1 ,.folj Eudw, - Recensioni : Il , 'llalllirismo d.i/ùuu, 1/tlll rsislt _ , lbr! da lc,.rf La politica francese. Una 1- 1 01/a in Francia ci si ba/fc;,a p,,:r le idee. I 111ali511i t ù,:vun du ,l/.. tralla:;,a dipu– rok, ma lulli rico11osc1,"l!a110 clic 1,·11 fondo &'era 11110 sfor:o 1èlcalislic:o. Oggi la moda i: ca11UJiata: ci si 1.11101 ballt·rc jcr 111Mmorie OSffna, per 1111 inlri'go misterioso, per 111z 01111't:tèlio nesplicabile. I.A politica penetra 11c/la penombra ddlc alco..,c e frac i suoi migliori cjj"etli persuasivi dalle ricerche polizicsclic d'1111n:porlcr: da, Robcsjit:rrc l .fùu'/a a Shcrlocl..· /loimcs. lVa:io11alisH c 1111/ir!t:rirali/Ja11110il loro programma nella revisione d' ,m procL·sso~nella sco– perta d'un deh'/lo, 11t:lla riil&ln:io11e d'1111 cartcg_f10, 11cllt-clu"acdul'rc d'una do1111a galante e nei ricordi d 1 1111 r.1cccltio le11011c. Il parlamento i: 1111aCo,tc d'Assise, o mcgli'o il gabineflo dd giudi'ct- istruflorc, e l'uomo pol,'/ico oggi 11011Il{/ altro da sccglù·rc /ra le dllL' earrit:rc di pubblico accusatore o di poli:101/o j>ri·vato.Cosi.chi 11ic11rad a-ssttmL·rcgrt111deimporta11:;a è il g10n1alista. La gloria 11011 i' piu sui campi di batta.(lia o sulle barricale, ma /ra un fJmO di lc11:11olasudicie, m:l/'a11ti'camcra d'una sig11oni1a allt'gra, al buco delle ser– rature e 11c/l'amiti:;ia con i camerieri e con gli apachcs. l/11 paio di i11discrczio111-· ro11duco110alla eamcrn dei deputatt: 11110 rivda:.1'o11r .rc11sr,:;101J11lc tt q11dla dei sc- 1mlori. Gii strappi al co11trnllo coniugale d'1111ca/folt"cissimo prrsid,:11tc di rcju/Jbli'ca dfr•c11/a1101111affare di staio, e la guerra con la Germania 11011 /a più paura quando ci si deve occupare dei pa11111,· sudici di Al.mc Stci11l1àl. Le iforf1111r di Francia c/J/Jero sempre Per pn·ucipio le do1111c, e da qua11do i Borboni ·ve11dcro110 ore di regalità per /a– vori di /e111mi11a, /11 daiso nella storia il gemito di Luigi Cajclo, l'ù111occ11tcre, il /cdclc marito, l'ti111oc1101101110 che espiO ,: delitti degli avi. ,1/a oggi ill tutta la Frall– ci'a dove si troverà un sol giusto 'I Io credo che se ne tro11cra11110 parecchi. In questi giorni fui/i i corrispo11de11tiitaliani e te– deschi tla Parigi lw.11110 provato 1111a t-re- 111c11da e i1111sitnlago,{/ìczztr di morale, che si sono affrettali a ri1. 1 ersarc sopra i' loro rispettivi pu/J/Jliri. La loro dcscrizioue di Parigi testimonia d'una grande versatilità i11affari e co11oscc11:.e mo11da11c. s,: direbbe d1e lutti quegli arci'g'ui giudr"cz." dz."111.mc Stci11hcil 11cavessero goduto i favori, tau/o grande t La clllarovcgge11:,n che mostrano 11cipiri tortuosi masd1&ramenti di quell'iste– rica . .:lla, Per nostra fortuna, la Francia 11011 i' Parigi, 111tu/lo Parigi i) in mostra sui bouJc,·ards, in vcndrta nelle vctrù1c o nei magazzùri di mode. t.Yon &i rwole il jìufo d'un corrispo11dc11teper sapere quali centri d'at#vitti spin"tualc, quali gabinetti scicnlijìci, quale amore per le scoperte si fro11i110nella stessa ci/là d" si vuol met– tere sotto il patro11atodella ,l{01111a t illeur e del cappcll" a cloche. / /ra11ccsi 110n /1a11cessai-o,a11c/1cbevendo l'assc11:io e /cm• 111i11i::a11dQ troppo 1111aparte delta loro caj>ilalc, di avere una bdla e seria parie nel mondo, per clii almeno non deve re– galare al suo f!u/Jblicoitaliano o tedesco o inglese, 11,11 cu&&hit11011c di broda morale per fargli credere d'esser l' 1111ico scrio, dig11iloso e desti11ato a rappresentare it modello del 111011do. g. pr. L'Italia risponde. In questi ultimi mesi non abbiamo avuto, in ltalin, nessuna presentazione- nU0\'3 di fo– restieri illustri. Federico Nietische fa da riem– pitivo celle terze pagine dei quotidiani; \Vells ha preso modestamente il posto di \'erne nelle libruie private e circolanti delle classi medie intellettuali. Molti leggono con piacere, ma senza troppo entusiasmo, le traduzioni italiane e francesi di Rudyard Ki– pling e soltanto alcuni delicnti preconizzano In glori:t futura del biogrnfo di }tau Chri– stop,',r. Oscar \Vilde, dopo esser appassito nelle manine inguantate degli esteticucci no– strali, sta per passare in quelle sudice d' in– chiostro degli av\'ocati e dei pretori. C'è un quasi silenzio ; l'importazione si ralltnta. L' llalia può p:1rl:1re. E cosa ha d:1 dire P Italia a IUlta codesta gente? A loro niente, ma qualcosa a sè stessa, o, meglio, :1 qualcuno dei suoi figliuoli. L 1 Italfo, in questo momento, parla per bocca mia, e dice cosl : e Da cinquant':inni - per non farla lunga - mi son vista capitare per la casa una ven– tina di grandi genii forestieri, che mi sono stati annunziati come l'ultima parola della terra e come la novissima rivelazione del· I' umanità. Ogni tanto qualcuno dei miei m'è venuto tra i piedi, mettendo tutto a rumore, portandomi innanzi per I.i. mano uno di que– s11grJndi transalpini o transmarini. Un giorno era Comte col positivisn;o dietro i un al– tro giorno·Spencer coll'evoluzione in tasca; un terzo giorno Shelley col relativo Keats ; o Heine col suo caro orso Alla Troll j o \Vah \Vhitman con la rumorosa 1\lanhatta e coli' io - mondo ; o Hegel colla sua unità degli opposti ; o Zola colle sue maialate di stirntore e di alcooli~ti ; o lbsen colle sue norvegesi filosoficamente adultere; o ~laeter– linck coi suoi misteri monosillabici; o Carlyle a bra..::cettocol suo Diogene ~lerda•di-Dia\·olo; o Ruskin, pastore della Chiesa Estetica Ri– form:tta; o Stirner colle sue coglionerie ri– gorosamente logiche; o Nietzsche con i poe– tici schiamazzi di tedesco ubriaco di greco· latinità; o Darwin colle sue pnzienti imma– ginazioni di genealogia animale; o Marx colla sua spiritosa analisi dell3 societ~, tanto fine– mente satirica da esser presa per opera di scien– za ; o tanti altri che non nomino per non annoiarvi. < Li ho visti sfilar tutti ad uno ad uno e li ho ricevuti bene. Ho tradotto i loro libri; li ho commentati ; ho riempito le mie ri– viste con le loro idee e i loro ritratti; ho scritti libd sui loro libri ; ho falle, entrare nella mia ,·ecchia ed onorata lingua qualcuna delle loro frasi o parole (sb uggle /or bfe; legge bronzea dei s:1lari ; superuomo ; culto degli eroi; religione della bellezza ecc.). Tutti quanti dicevano che bisognava mettersi in regola colla cultura europea dalla quale m'ero un po' allontanata. dopo il seicento (ma era proprio vero?); che lo scompiglio nato per mandar via d' Itnlia i sold:tti stranieri ci aveva distratti dall':i.ltra cura, non meno importante, di far venire quaggii1 i gr~rndi spiriti stranieri ; che s'era buona cos..1e patriottica prendere ape– date i tedeschi armati di fucile e fabbricare in casa macchine e tessuti per poter fare a meno della roba inglese non cm meno buona e patriottica cosa studiare i filosofi tedeschi e bearci l'anima coi poeti inglesi. e Tutte queste ragioni - e altre - mi per– suadev:mo e mi persuadono anche oggi. Non mi pento di questi rinnovati banchetti forestieri, an- 8 1 bloteca Gino Bianco J C'' e se hanno proC'otto ind:oest1ùni iu"'hezze 1..• 1nnno S\'erbinata senta "miss1c ~ rn yurezza ··' lilÌo troppo, ahimè, gentile iJioma. Troppe troppe imm:1giòi, troppe anime, troppe sd,.oerte nu san::bbero ~ono~.;;utc:: se nvn avessi cosl spesso sp:1lancato l'uscio a codesti barbui trionfanti. Che in loro nome si siano ven~ute a dozzine nelle mie fiere bamboc– ccre e bestialità di varii colori ; che sotto i loro auspici sian nate voghe e mode, scioc~ chhsime e ridicolissime, non vuol dir nulla. Ogri grand'uomo è come un:t bella quercia che non può impedire il crescere ai suoi piedi d' irsipidi funghi ed' insignificanti fili d'erba - sol dai polloni giov:mi vien su qualche '\"oha il ben nocchiuto erede. e Dunque niente rimproveri a loro. Tanti imhini e moltissimi ringraziamenti. « A voialtri soltanto, figlioli miei, voglio dir q111alcosa. E vi dico, scusatemi tanto, una cosa \'ecchia, ed è questa : ricordatevi un po' più spesso dei vostri babbi e, prima di prendere urrn mattana per una • rivelazione » che ci venga dal Nord o dall'Est, leggete, che lddio vi benedica, anche qualche vecchio li– bercolo italiano. e Intendiamoci bene : non vi incoraggio ad 1mmalarvi di cha11vti1i'sme 1 di pa11ger111ani~1110 o di altri esose pesti di codesto genere. Il nazionalismo frenetico non è mal:1tti:a che ci vada bene n viso. Jo spero che qualcuno si -netl3, un giorno o l'altro 1 3 rifare il Pri- -. oru, ma lo ru.ira, spero, col prn stitico metodo-storico, senza esagerazioni I senta mon– tature, senza rettorica filosofeggiante. Se Dio ,·ole non :tbbiamo bisogno di far dei torti alla storia perchè gli italiani faccian ottima figura nella storia dello spirito umano. e Vole,•o dir soltanto questo: che se voial– tri, invece di legger soltanto, o quasi sempre, libri stranieri o libri d' italiani su stranieri, leggeste anche, non soltanto a scola o nelle antologie, i nostri vecchi scrittori, t.!nto i celebri quanto quelli che meriterebbero di esser tali, ci trovereste forse, spesso, se non sem– pre, pnrecchie di quelle idee che, come inaudite novità, state a sentire :t orecchi ritti quando ,,engono strombettate nella lingua dell'oui, dell'.fa o dell'ycs. Facciamo, tanto per met– tervi un po' di coraggio, qualche esempio. e Fino a pochi anni fa s'è fntto un gran pnrlare di filosofia positiva e questa è stata portat:1 in trionfo per le piazze e per le uni· \'ersit3 come il jusl out del pensiero. Ma se c'ern qualcuno che nesse lelto dav\'ero, per ca.so, tutto Tclesio e tutto Galileo, poteva rispondere: Ma cosa ci venite a contare? Tutto quel che c'è di buono in codesto pa– sticcio lo s:1ppiamo da un pezzo. Tante gra– zie per il ricordo ma levatevi di torno. e PJgliamo un altro caso: il cosiddetto idea• lismo tedesco (la guerra dei trent'anni della filosofia). Kon c'è niente da dire circa Kant, Fichte, Sd1elling ed Hegel. Sono stati delle brave persone e hanno detto cose che quelli che le intendono giudicano meravigliose. Oggi c'è chi li vuol risuscitare in Italia. Può darsi che sia bene, ma non sarebbe bene anche studiar sul serio Giordano Bruno e Giambat– tista Vico e non seguitare a far del primo un qu:ilsiasi lab:tro massonico e del secondo un timido precursore della sociologia? È bensì \'ero che qudli stessi che ci ripresen– tano Hegel e i suoi padri e fratelli fanno di tutto per far leggere e capire :rnche gli an– tichi ide:1listi paes:1.ni, ma do\·e ~ono, ec– cello che in loro, le tr:1.ccie di questa lettura e di questo studio? Passi:tmo ad un'altra cosa che ha fatto pa- • J-!o.. !o,m il si11J;iralis .. recchio rumore negli ultimi temi .. moder• nismo it:1liano è nato dopo quello :1nglo– francese e se n'è nutrito. Senza far torto a nessuno non conosciamo in Italia un Loisy 0 un Tyrrell. 'la ~er~hè i nosiri moder·isti hanno aspettato l'imboccata da ~1uelli fore– stieri? E perchè non hanno studiato e fotto conoscere quei callolici italiani che, ben prima deglt inglesi e dei francesi, si son trovati ai mali passi che tutti sanno? Casi di coscienza assolutamente simili a quelli dei neocattolici d'oggi si tro\'ano in due grandissime menti del secolo XVII : in Galileo e in Fra Paolo Sarpi. Tutti e due son c:1t1olici e voglion restar cattolici, ma nel primo c'è il ca~o del contrasto fra la \'erit:\ scientifica e il testo biblico e nell'altro quello tra la potestà ci– \·ile e quella religiosa. Tutti e due cercano di salvarsi e di salvare la Chiesa con delle ragioni e quèste ragioni rassomigliano a molte di quelle che oggi i nostri preti avan~ti o i nostri fer"orosi neofiti s'immaginano d' in– ventare. E Sarpi non è stato accusato dall' In– quisizione per a\·er detto che dalla Genesi non si può ricavare la santissima trinità ? E in Pomponazzi non si ritrova la dottrina cara ai modernisti, Jei vari mondi o piani di ve– rità? VOiete roba pii1 antica? Cercate i ser– moni mornli di Franco Sacchetti e ci trove• rete delle critichi! sugli abusi e costumi ec– clesiastici che potrebbero essere scritte da un Murri o da un Buonajuti. Volete roba più recente t E. allora ricordate,•i di quel pove"ro Scipione de' Ricci e vedrete che se l'a\'essero lasciato fare un certo modernismo sarebbe nato in Italia alla fine del settecento. e Voialtri avete :idorato lo Zola e ora vi godete in silenzio il Mirbeau. Non abbi:tte paura che vi sgridi : son due scrittori un po' bestiali e fanfaroni ma che hanno una certa robusta grandiosità. ~la perchè dunque· tanti pochi rileggono, dopo la scuola, quei bei pezzi di prosa, sanguinosa, succosa, verista senza delirio, e realista senza teorie, che si trovano nelle □.:>velie del Sacchetti, nei ricordi del Ccl– lini o nelle lettere e nelle commedie di Nic– colò ~lachi:welli? Forse yj pi:icciono le no,·el• lette nude e crude di M:mpassanl ? Ma ce ne son delle pii1 belle, perdio I, nel no\felliere di Antonfrancesco Grazzini detto il Lasca e se non le leggete siete dei disgraziati. e Voi tutti, spero, avrete letto quel meravi• glioso libro ch'è il Sarlor RtSarlus. :\la quanti fra voi hanno letto un capitolo del Galileo contro l'uso del portar la toga dove c'è tutta l'idea madre della filosofia degli abiti? È dett:t bernescamente, ma c'è. E prima di lasciare il G:tlileo eccone un'altr3. In una delle ullime scritture ispirate o dettate da lui trovate nientemeno il caso di coscienza del dott. Stockmann del Nemico del Popolo di Ibsen. Proprio lo stesso caso - si tratta anche Il di una sorgente. ~lancn, naturalmente, il dramm:t ma c' è per lo meno l'antefatto. "'t" Ancora un :tltro e basta. Nietzsche era certamente un:1 grande :tnima che non me– ritavn lo strazio che 11ehanno fatto gli ele– fantissimi universitnrii e i mosconi dorati della filosofo per signorini nudaci. Eppure io mi figuro che il suo pensiero sia il resultato del contatto di un:t po,·er:a anim:1 debole cresciuta Ì:l una c:tserma luterana col mondo greco• latino-i1aliano. Ciò che per noi è comune, chiaro, tanto naturale che non si senre nep• pure il bisogno di esprimerlo, appan•e a quella mente settentrionale una luce improvvisa, una rivelazione profetica. Egli stesso ne rimase stordito e sp.;wentato e intorno a codesti luo– ghi comuni della vilw pagana e i1ali:1na ac•

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