Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

,, BOLOGNA 21 territorio, non è la lingua, non sono le tradizioni che sono proprie di quel territorio ; sono, questi, coef6centi materiali, sono presupposti della patri a ma non costituiscono l~ patria ; la patria è quell'idea che sorge su quel territorio, è quel pensiero d• a~ more, è quel senso di comunione che stringe in un sol legame gli abitanti di un territorio : la patria è la coscienza della patria : quando avrete questa fede, dice Mazzini, e per questa fede sarete pronti a spargere il vostro sangue, voi avrete la patria. La patria non è pertanto qualche cosa che si possa ricevere in dono, non è un qualche cosa che si possa ereditare dai nostri progenitori : ma è qualche cosa che viene vissuta negli animi, prima di diventare una realtà politica, che impegna il lavoro t!)tti i giorni, che impegna tutte le energie, che impegna la collaborazione di tutti i suoi figli ; la patria è una creazione degli spiriti. La patria è I a coscienza del fine comune a tutti i figliuoli del territorio, la coscienza della missione della patria. Ogni patria ha una missione particolare da compiere e questa missione per quanto riguarda l'Italia è assai più vasta, assai più necessaria, assai più provvidenziale che quella di tutte le altre patrie. Questa missione d'Italia, il cui cuore è Roma, sede dell'impero che Dante sognò, è una missione universale e imperiale, ma di un imperialismo che sia perenne creazione, che rappresenti una vera conquista non materiale ma di spirito e di coscienze; qui veramente sta l'imperialismo d Italia : nella coscienza della sua missione universale. Ma questa patria non è, e veramente ai tempi di Mazzini non era davvero, ma si . fa tutti i giorni e in tanto essa si fa in quanto essa vive nei suoi figli che devono necessariamente partecipare alla stessa azione. Ma perchè i figli possano collaborare ali' opera necessaria e creare la patria realizzando la sua missione nel mondo, è necessario che essi siano liberi e sottratti a quel do~inio straniero che imp~ca l'impossibilità di raggiungere il fine particolare di una patria. Da questo concetto della patria come creazione dello spirito, si sprigiona anche l•altro concetto della patria come creazione unitaria dello spirito, perchè esso è determinato appunto dalla cospirazione degli intenti degli . stessi cittadini, perchè unico è il fine, unica la creazione dello spi- . rito e quindi necessariamente una deve essere l'Iibliotec Gin Bi neo ' ' talia per essere nazione. E la coscienza, unitaria del fine ciò che determina i confini d •una nazione, che non sono mai determinati dalla materia bruta ma bensì da una coscienza spirituale. Come la vita individuale anche la vita nazionale è una missione : ecco perchè Mazzini, prima ancora di bandire il concetto della missione nazionale, aveva già affermato il principio della missione indi vi duale come costitutivo della personalità umana. E come l'individuo, anche la nazione ha una personalità viva ed autonoma, costituita dalla coscienza unitaria del proprio fine e del proprio destino. Alcuni aspetti della concezione politica mazziniana, tutta pervasa da un afflusso religioso, sono stati definiti da qu ~lche storico recente come delle nuvolaglie : ebbene, miei signori, io credo che çiò che vi è di più vivo, di più vitale nell'opera di Mazzini sia precisamente qu~llo che sembra a questi ~t~rici costituire delle nuvolaglie : io credo più feconda la sua opera appunto per ~il suo contenuto religioso, -che potrà essere interpretato diversamente, sentito attraverso miti diversi, ma che può sostanzialmente realizzarsi così come già si affermò e realizzò, sia pure sotto forme diverse: nella sua sostanza, quella che era stata la sua utopia politica. ~e cosidette nuvolaglie religiose mazziniane contengono tanti principi vitali suscettibili .di ispirare e di potenziare l'attualità di tutta la nazione, destinata a diventare l'iniziatrice di una ~nuova civiltà. La vita, appunto perchè religiosamente contemplata, appare a Mazzini come una missione da compiere sulla terra per raggiungere i fini che si esprimono attraverso le leggi del dovere. Nessuno ha forse avuto come Mazzini un senso cosi pro~ ,, fondo del dovere, che rappresenta la realizzazione della volontà divina, nessuno lo ha adernpiuto c9n tanta fede. Egli sente il dovere come una necessaria norma della vita, come . legge inderogabile · dell'esistenza umana, alla cui base sta il sacrificio di tutto se stesso. Il progresso gli appare come realiz;zazione delle leggi divine che governano il mondo e di cui il popolo tutto è strumento ed artefice. Per questo egli diede alla Giovane Italia il motto : « Dio e Popolo ». · Ad una lettera del padre, che gli rimproverava la sua dannosa ostinazione nel sostenere le sue credenze politiche, in cui acriveva : « le tue ere-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==