Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

J - UNIVERSIT A FASCISTA ma intanto potrà dire che, se nel 1848 avesse avuto stroncare la vita economica del paes~ e .invece in ~ano il potere, avrebbe salvato il paese. Sin l'attizzarono risvegliando l'attività del Piemonte, d'allora egli aveva una nitida visione di quello che di quelle altre riforme che dovevano portare a sidoveva essere il èompito degli uomini militari e stema più razionale l'agricoltura per avere un magpolitici del Piemonte. gior . rendimento dalle terre, sicchè aumentata la E viene poi a far parte della vita pubblica produzione, rinvigorito il commercio, circolando attraverso a delle ~lezionj contestate; già egli non più liberamente la moneta, il Piemonte cominciò godeva molta simpatia tra la popolazione e poi ad arricchirsi e a diventare una_delle più industri era un uòmo destinato a spiacere t.anto alla destra regioni d'Italia: e servì a questa resurrezione ecoche alla sinistra, ai democratici che vedevano in nomica la magnifica rete stradale non proporzionata lui un conservatore peggiore dei reazionari, ai con- agli interessi immediati e concreti del Piemonte. servatori che vedevano in lui l'apostolo delle ri- Nell'attuaré questo vasto programma di riforme audaci e ne temevano risultati disastrosi : forme insolite e sproporzionate ai bisogni immealle elezioni una volta egli fu perfino battuto da un · diati del paese, Cavour è guidato da una conce• certo Panziera. Ma finalmente fa pa,te prima del zione, più che piemontese, nazionale. ministero presieduto da D'Azeglio nel 1e50 e per « È impossibile - diceva egli - seguire di quanto questi dicesse : « da questo piccolo uomo 'non fronte ali'estero una politica nazionale, italiana, se mi lascio fregare », sentiva che un giorno costui non si è liberali e riformatori ali'interno ». avrebbe rovesciato D'Azeglio. Nel 1852, Cavour . Egli commise, come dirà il Gioberti, l'errore è finalmente alla testa della vit~ politica d'Italia magnanimo di governare una - rovincia come se e ne è il responsabile ; egli avrà finalmente modo fosse una nazione. E così fece in, tutte le sue inidi dispiegare tutta la sua .energia. La sua ambi- ziative, volte non soltanto a raggiungere un oh zione politica è venuta infine al paragone. biettivo immediato, ma anche a realizzare un ohNel 1853, l'Austria tentò di sequestrare i biettivo più lontano appena intravisto. Così queste beni di alcuni liberali lombardi che si erano ri- riforme non si esauriscono nella vista politica locale fugiati in Piemonte~ L'avvenimento offre al Cavour ma vanno oltre agli interessi immediati del Pieil destro di fare un'affermazione antiaustriaca ri- monte. Tale direttiva appare evidente anche nella chiamando l'ambasciatore piemontese d~ Vienna. politica estera di Cavour; e specialmente nel suo Questo atteggiamento comincia a concigliargli le atteggiamento di fronte alla guerra scoppiata nel simpatie dei gruppi nazionali'" ma mentre si svol- 1853 tra la Turchia e la Russia e che segnà uno gevano queste avvisaglie politiche, egli già andava dei periodi decisivi dell'attività politica cavouriana, elabor~ndo quella che è stata l'opera sua più origi- e su cui è opportuno indugiarci alquanto. nale di uomo politico, attuando tutto un piano di ri- Accanto alla Turchia si erano schierate la forme interne nel Piemonte, che dovevano cam- Francia e l'Inghilterra e le truppe angl "-francesi biare tutta la fisonomia del Piemonte stesso, che si trovavano a combattere in Crimea, in località dovevano ringiovanirlo, . trasform1rlo radicalmente, lontana dalla base di operazione e in condizioni asfare di esso un organismo vivo, agile, capace di sai difficili. La situazione era resa più grave dalvita, di sviluppo, con una concezione così vasta, l'atteggiamento ambiguo dell'Austria, che mentre così ampia, che male si inquadra, così com'è con- si dichiara neutrale, intensifica nello stesso tempo i cepita, entro i confini del Piemonte stesso. - suoi armamenti, così che tanto la Russia quanto Egli concepisce queste riforme come strumenti l'Inghilterra hanno l'impressione che l'Austria atatti a tvecchiare completamente lo spirito del Pie- tenda l'esaurimento dei contendenti per entrare in monte, a creargli una nuova mentalità rispondente mezzo a loro a farsi la parte del leone: allora ai nuovi bisogni, a dargli un più largo respiro, un l'Inghilterra, che disponeva di scarse truppe comrespiro europeo. Queste riforme vanno dalle riven- battenti, fa sapere a Cavour se era disposto ad , dicazioni dell'autonomia dello Stato contro il pre- allearsi con le potenze occidentali e ad inviare dominio del clero, non ostante tutte le scomuniche, delle truppe in Crimea. Il Piemonte non aveva non ostante tutte le proteste dei· prelati e del Papa, alcun interesse immediato per entrare in lizza e fino alle riforme militari affidate a· Lamarmora, alle Cavour dovette vincere l'opposizione dei 1uoi stessi riforme doianali che _apparivano tali da dover collaboratori, ostili all'intervento, ma egli che aveva Biblio eca Gino Bianco

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