Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

I • BOLOGNA 5 che adempivano effettivamente l'ufficio di organiz-. zazione degli interessi pratici, ma non avevano nè l'autorità nè il segno di un sacro valore morale. Da una parte lo Stato ridotto a pura forma astratta· e dall'altra lo Stato rimasto ancora conten~to incomposto e disordinato. Da una parte lo Stato che aveva tutta la forza di persuasione derivante dal valore di un'idea morale, ma non riusciva ad ~gire nella realtà pratica degli interessi economici, e dall'altra parte lo . Stato che faceva ogni sforzo per agire in questa realtà, e dare agl'interessi economici una organizzazione, mancava del valore di un 'idea morale più, forte di ogni singolo diritto e non aveva quindi la necessaria capacità di persuasione per imporsi alla reazione istintiva di quegli egoismi, che pure, attraverso il travaglio di tante delusioni e tante lotte, cercavano inconsapevolmente una loro disciplina. * * * I Politicamente venivano a trovarsi in più felice condizione le nazioni dell'Ovest, che non erano nel centro della tradizione storica della latinità, e quindi mèntre ne risentivano gli effetti della intima ideale virtù in essa raccolta non subivano nella formazione storica della loro unità Nazionale l'impedimento dell'idea universalistica essenzialmente latina rivissuta nel Sacro Romano Impero. La Francia, ad esempio, che stava così geograficamente come idealmente alla periferia di questo grande Stato teocratico, molto più facilmente poteva determinare la sua unità na~ionale e raccogliersi sotto la sovranità di un suo Re, costituendo così abbastanza presto ,..nella persona sacra del Re uno Stato , Francese, legittimo ed indipendente .. L'ltali~ aveva· una coscienza nazionale anche più viva e forte che la Francia : ma il carattere peculiare e diciamo pure costitutivo della coscienza nazionale delritalia era proprio il carattere internazionaiistico. Essa aveva .troppo vivo e forte il sentimento delrimpero e della sua universale missione teocratica per poter formarsi un suo stato legittimo indipendente e consacra-re la sovranità di un suo Re. L'Italia non poteva dimenticare l'astratta moralità del1'Impero, e quindi non poteva dare alle concrete organizzazioni politiche che si formavano nel processo febbrile della sua vita quel carattere morale che è la suprema forma costitutrice dello Stato. Uno Stato di una certa importanza ha potuto sorn anca gere e consolidarsi nell'Italia Meridionale appunto perchè anche l'Italia meridionale era un po• alla periferia della grande orbita dell'Impero e la Chiesa stessa ha protetto questo Stato che l'assicurava dal pericolo che Roma fosse circondata da ogni parte da terra soggetta sia pure solo formalmente all'Impero. Lo Stato di Napoli era uno Stato Italiano, ma non avrebbe potuto diventare lo Stato Nazionale dell'Italia. Machiavelli dice che l'Italia non aveva potuto unificarsi in uno Stato nazionale perchè la Chiesa non era abbastanza forte per compiere questa impresa, ed era viceversa abbastanza forte per impedire che altri la compisse. Ma la ragione anche più profonda e più semplice · era che la coscienza della Nazione Italiana ripugnava dall'idea della sua unificazione__in uno S~ato nazionale, e la Chiesa opponendosi ad ogni tentativo e persino ai tentativi compiuti dallo stesso Impero obbediva fedelmente alle intime aspirazioni della nostra coscienza italiana· essenzialmente individualistica e cosmopolitica, municipale ed internazionale ad un tempo. Anche la Germania aveva· coscienza essenzialmente universali$tica, ed era venuta a costituire coll'Italia il centro del Sacro Romano ·Impero.. Ma la Germania era venuta a costituire il centro politico e militare, mentre l'Italia era per tradizione e per. necessità il centro religioso e colturale. In Germania vi era quindi una potestà che per quanto attingesse ,la sua autorità · ad un'idea puramente astratta e non avesse mai potuto riuscire ad attuare pienamente il suo compito teocratico nel mondo, aveva però sempre forza sufficiente per esplicare una certa azione• compaginatrice entro ·la zona dei suoi domini diretti e e della sua nazione tedesca ; ed una certa azione compaginatrice era compiuta anche dai signori Feudali, che se verso la ma~stà dell'Imperatore e verso l'unità dell'Impero assumevano talvolta atteggiamenti di nazione antistatale, però ·rispetto al • popolo erano pur sempre potestà ger~rchiche investite di sovranità perfettamente legittima, ed avevano quindi autorità e forza per esercitare un dominio su gruppi di individui e di egoismi individuali ed avviarli ad una composizione in uno Stato nazionale. Ma in tutta l'Italia settentrionale e media non c'era nessuna potestà che avesse veste e mezzi per qualsiasi azione compaginatrice. Sorgevano bensì, · come si è detto avanti, in· ogni punto della penisola tentati vi di organizzazione dei vari interessi pratici in erJtità statali. Ma nessuna di queste en-

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