Vita Nova - anno III - n. 10 - ottobre 1927

*** Del volume di G. CALOGERO, l /andamenti della logica aristotelica (Le Monnier, Firenze, 1927), non possiamo trattenerci a parlare quanto merita, perchè l'argomento non potrà probabilmente interessare altro che un pubblico, necessa11iamente ristretto, di cu1 ltori, diciam così, specializzati ,in questo cam- ' po di studi filosofici. Il giovane Autore è, senza dubbio, dei più valenti e intelligenti scolari del Gentile ; ed egli ha portato nello studio e nella critica d,el•la logica ~istotelica ooa veduta conforme a quella attualistica, la qua1 le, del resto, trova in quella di Ar,istotele un precedente innegabile, anche se ancora molto incerto e co,mpliicato di 111umerosee profonde contraddizioni. Queste sono messe in tutta luce dal Calog,ero, il qua·le, oltre ad un acume critico non comune, porta nel lavoro un posses .. so sicuro del testo greco, non soltanto nelle linee generali, ma anche nella particolarità più minu- ~ ziosa, e una conoscenza che non la-. scia nulla a desiderare delle varie questioni che si agitano ancor oggi nella inteipretazione e valutazione d,i questa parte della grandiosa opera del « .Maestro di color che sanno >>. Qualche dubbio si potrebbe sollevare circa J'unilateraLità dail punto ,di vista dal quale s'è posto il C., ,il quale, preso dall' ,interesse teoretico di esso, scorda for.se che il pensiero aristotelico ha nutrito troppe generazioni di pensatori per non essere suscettibile di ripensamentJi anche in altre direzioni . A. CARLINI ARTE · Soliloquio. Se bene 1110nsia qui ,luogo di vane elucubrazioni estetiche, nè io pontefice di peregrine 5coperte, non dispiaccia al lettore eh' io i•ndugi ancora una volta sulla traccia di una verità conquistata con sudata fatica, attraverso centenarie RASSEGNE esperienze, e che, a mio modesto parere, nel quotidiano dibattersi di problemi e questioni, non sempr-e utili, intorno ali' arte nostra, s'è persa di vista da molti che han qua!lche voce i•n capiitolo, che siavi in Italia un ,inso1 lito e rigoglioso rifiorire di tutte le più occulte e preziose potenze spirituali, è cosa a tutti palese, nè bisognevole di alcuna dimostraZ!ione. Cessati o attenuati i tumulti del le passioni pol,itiche incontenute e queste costrette in una regola quotidiana di operosità paziente e cosciente, il desiderio istintivo a•nni<lato nell 'ànimo dell'uomo di ricercare un lenimento •e insieme il più alto godimento dello spirito nella contemplazione e meditazione delle cose belle, s'è fatto, pare, bisogno improvviso e pr.epotente, che va culm,inando in un illÌtomo più serio e amoroso a1lla severità degli studi, e, da questi attingendo nove!lle e . ' . . . . ... p1u vigorose energie 1nter1or1, esplode qua e là con 1infuocate poi emiche. Tutto oiò è umanamente naturale. Se non che da queste lotte ... fraterne, da queste appassionate contese, in cui gusti, tendenze, convinzioni disparate s'accapigliaIltO soverchiandosi, :mescolate so... vente, in poco lodevole connubio, a iinter,essi, ,rancori, gelosie gabellati per oro colato, non sempre ba1lza fuori intatta la ragione idea-I e prima che queste contese ha generate, la quale al contrario,, agitata in mi!Uemodi, s'assottiglia, s 'adombra, si .sbriiciola, si falsa, fino a diventare molto spesso irriconoscibile agli stessi combattitoni T aie .mi pare deU 'arte in questo ultimo scorcio. Troppi atti di fede, troppi programmi estetici, tToppo ottimismo, troppe troppe chiacchiere. È certo per m01ltì aspetti lode- "ole cosa, questa passione, che accende dii ,subite fiamme ogni questione che s'agiti intomo alla bandiera di una qualunq·ue libertà ideale, quando questa valga il prezzo delle lanci e che jn suo favore si spezzano; ma che ci •s,i va ... da da qualche tempo arrovellando, per parte d'artisti e uomini di stu: Biblioteca G·no Bianco 685 dio intorno a non ben definiti attegg.ia,menti estet1CI, intesi aHa conquista ambigua di novelli veri, che si tenda, massime ~a quelli che fan professione d'arte, in ogni oittà o centro colturale della pe- .nisola, a raccogliersi in gruppi agguerriti, legati da a•ttitudini, consuetudini o -conv,incimenti comuni, e questi difendere con fiumi d' inchiostro, che sii voglia da questi rinvangare in lungo e in largo e senza una decisa d,irittura d' intenti, nei campi ferti:l:issimi delle no- ~tre gloriose tradizioni, da quelli abbeverarsri alle fonti straniere additando tin qu•est'unica la via 1 della salute, da altri infine annaspare nel buio di una discreta ignoranza, soltanto preoccupati d·i portar sane le corna, p•er trarre 1in luce insegnamenti peregrini, o stabilire nuove leggi bislacche da tener per norma nelle presenti e future esperienze, che ci si dia gran btiga insomma per proclamare alto una divisa, o dar sfogo a oscuri presentimenti, o profetare rinnovamenti apocalittici, con,fesso che a me, molto modesto amante dell'arte « divina » idei padri, par questa una di queUe curiose tenzoni nelle quali I' immortrule hidalgo della Ivlancia eccetera eccetera. Parimenti altri abbia cura di scervellarsi e ponzare ,e decidere se e in qua,le misura le vicende sociali e politiche e economiche gravino sulJ ',ispirazion,e dell'opera d 'a•rte fino a lasoiare su questa proprie traccie palesi e durature. Uso alla frequenza amorosa nelle solitarie e taciturne Gallerie, ove riposano raccolti dall'uomo ~ frutti sempre verdi, germogl,iati con vigoria ,mira.bile dalla fantasia dei ma,estri ·immortali, e dove ,la v.isione 1 beatificante della bellezza ·si offre agi.i occhi ammirati spoglia .di ogni elemento estraneo o contingente che ne turbi la perf.etta comprensione, ho per lunga consuetudine imparato a ricercare nel quadro, nella ·statua, ne.Ile linee di una solida e agile architettura, o ,in ogni alltra espressione felice dell'operosità artistica, i ,segni inconfondibili di una sicura <e vocazione >>, l'essenza prima che ·

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